Aliquote Irpef 2024 e scaglioni di reddito annuali e mensili

Dall'anno 2024 le aliquote Irpef passano da quattro a tre aliquote. I contribuenti pagano una aliquota Irpef del 23% fino a 28.000 euro, essendo state accorpati i primi due scaglioni di reddito. Vediamo le tabelle delle aliquote e scaglioni Irpef dal 1 gennaio 2024, la differenza rispetto agli anni 2022-2023 e 2021.Vediamo come cambia il calcolo dell’Irpef, anche mensile in busta paga ogni mese, sulla base dei nuovi scaglioni di reddito ai sensi dell'art. 11 del TUIR.

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26 Dicembre 2023
17:00
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Aliquote Irpef 2024 e scaglioni di reddito annuali e mensili
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
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L’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) è un’imposta diretta, progressiva e proporzionale al reddito. Per calcolare l’Irpef dovuta è necessario applicare al reddito complessivo del contribuente le aliquote e scaglioni Irpef per scaglioni di reddito, che sono stabilite in misura percentuale dal TUIR, il Testo Unico sulle imposte sui redditi.

Le aliquote Irpef 2024 vanno dal 23% al 43% per il calcolo della tassazione annuale del contribuente e sono le seguenti tre aliquote dell'imposta sul reddito delle persone fisiche:

Scaglione di reddito Nuove Aliquote Irpef 2024
Da 0 a 15.000 euro a 28.000 euro 23%
Oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro 35%
Oltre 50.000 euro 43%

Anche negli precedenti le aliquote Irpef erano tra il 23% ed il 43% ma ciò che cambia nell'anno 2024 è l'accorpamento dei primi due scaglioni di reddito, pertanto i contributi pagano nell'anno d'imposta 2024 una imposta Irpef lorda del 23% fino a 28.000 euro.

Le aliquote Irpef erano già state riformate e modificate negli anni 2022-2023, rispetto alla versione precedente. Era stata infatti effettuata una riduzione delle aliquote cosiddette intermedie ed una modifica agli scaglioni di reddito, attraverso una modifica dell'articolo 11 del TUIR, che tratta la Determinazione dell'imposta lorda.

Le aliquote Irpef e scaglioni per l’anno 2022-2023 già erano diverse rispetto a quelle che sono state in vigore fino all'anno d'imposta 2021.

Si pensi che per la fascia di reddito da 15.000 a 28.000 euro, l'aliquota Irpef nel 2021 era del 27%, mentre dal 2024 è del 23% con una riduzione di aliquota del 4%.

Mentre per la fascia di reddito fino a 15.000 euro non è cambiato nulla, l'aliquota Irpef è sempre del 23%.

Vediamo le percentuali e gli scaglioni di reddito, nonché tutte le informazioni per calcolare l’imposta Irpef sulla base del proprio reddito e sulla base della tabella delle aliquote Irpef 2024.

Aliquote e scaglioni Irpef 2024

Il Governo Meloni ha modificato l'articolo 11 del TUIR "Determinazione dell'Imposta", che è l'articolo del "Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR)", D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, contenente le Aliquote Irpef per scaglioni di reddito.

La modifica riguarda l'articolo 11, comma 1 del TUIR – "Determinazione dell'imposta", che diventa il seguente testo:

"L"imposta lorda è determinata applicando al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili indicati nell'articolo 10, le seguenti aliquote per scaglioni di reddito:
a) fino a 28.000 euro, 23 per cento;
b) oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35 per cento;
c) oltre 50.000 euro, 43 per cento".

Sono state accorpate le prime due aliquote con una riduzione dell'Irpef del 2% dal 2024 rispetto al 2023 (del 4% dal 2021).

Questa modifica normativa è stata introdotta dall'art. 1 – Revisione della disciplina dell'imposta sul reddito delle persone fisiche del Decreto Legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023 denominato "Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi", che ha previsto al comma 1 che:

"1. Per l'anno 2024, nella determinazione dell'imposta sul reddito sulle persone fisiche, l'imposta lorda e' calcolata applicando, in luogo delle aliquote previste dall'articolo 11, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, le seguenti aliquote per scaglioni di reddito:
a) fino a 28.000 euro, 23 per cento;
b) oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35 per cento;
c) oltre 50.000 euro, 43 per cento".

Quindi si tratta di una sostituzione delle aliquote per il solo anno 2024.

Accanto alla sostituzione delle aliquote Irpef per l'anno 2024, il Decreto che attua il primo modulo della riforma dell'Irpef, al comma 2 dell'art. 1 ha anche modificato la detrazione per lavoro dipendente ed al comma 3 il trattamento integrativo (ex bonus Renzi).

A chi spetta la riduzione dell'aliquota Irpef?

Tornando alla normativa sull'imposta sul reddito delle persone fisiche, l'imposta Irpef si calcola sul reddito complessivo, quindi su tutti i redditi del contribuente, sia per i redditi da lavoro dipendente, che autonomo, che da pensione, che da impresa, che da capitali.

Insomma è una riduzione che spetta su qualsiasi reddito concorra al reddito complessivo ai fini Irpef.

Quindi spetta a tutti i contribuenti che hanno un reddito imponibile.

No tax area fino a 8.500 euro sia per dipendenti che per pensionati. Con la modifica delle aliquote Irpef la soglia di no tax area prevista per i redditi da lavoro dipendente viene parificata a quella prevista in favore dei pensionati.

Si tratta di una esenzione dall'imposta Irpef per redditi fino a 8.500 euro. Non è quindi più di 8.173 euro.

Cosa cambia: differenza tra Aliquote Irpef 2023 e 2024

Ecco le Aliquote Irpef 2024 e come cambiano rispetto alle Aliquote Irpef 2022-2023:

Scaglione di reddito Aliquote Irpef anni 2022-2023 Nuove Aliquote Irpef 2024 Differenza
Da 0 a 15.000 euro 23% 23% Nessuna
Oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro 25% 23% Riduzione del 2%
Oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro 35% 35% Nessuna
Oltre 50.000 euro 43% 43% Nessuna

Nella sostanza, mentre per le fasce di reddito fino a 15.000 euro, non vi è alcuna riduzione dell'imposta Irpef, per lo scaglione di reddito da 15.001 a 28.000 euro vi è una riduzione di imposta lorda del 2%.

Questa disposizione normativa può comportare una minor imposta Irpef lorda da pagare fino a 260 euro (che è il 2% della differenza tra 28 mila e 15 mila euro).

Ecco invece le aliquote Irpef che erano in vigore fino al 31 dicembre 2021:

Scaglioni Irpef fino a 2021 Aliquote Irpef lorda fino al 2021
fino a 15.000 euro 23%
da 15.001 a 28.000 euro 27%
da 28.001 a 55.000 euro 38%
da 55.001 a 75.000 euro 41%
oltre 75.000 euro 43%

Si può notare che vi è stato un abbassamento dell'aliquota Irpef sulla fascia di reddito tra 15.000 e 28.000 euro di 2 punti percentuali nel 2022-2023 e di ulteriori 2 punti percentuali dal 2024.

Differenze di calcolo Irpef lorda in base agli scaglioni di reddito

Confrontiamo ora il sistema di calcolo dell'Irpef tra le aliquote Irpef 2024, le aliquote Irpef 2022-2023 e le aliquote Irpef 2021.

Calcolo Irpef lorda dal 2024

Ecco il sistema di calcolo dell'Irpef Lorda in base alle aliquote e scaglioni nell'anno 2024:

Scaglioni Aliquote Irpef lorda Imposta lorda
fino a 28.000 euro 23% 6.440 euro
da 28.001 a 50.000 euro 35% 6.440 euro + 35% dell'eccedenza di reddito di 28.000 euro
oltre 50.001 euro 43% 14.140 euro + 43% dell'eccedenza di reddito di 50.000 euro

Calcolo Irpef lorda anni 2022-2023

Ecco il sistema di calcolo dell'Irpef Lorda in base alle aliquote e scaglioni negli anni 2022-2023:

Scaglioni Aliquote Irpef lorda Imposta lorda
fino a 15.000 euro 23% 3450 euro
da 15.001 a 28.000 euro 25% 3.450 euro + 25% dell'eccedenza di reddito di 15.000 euro
da 28.001 a 50.000 euro 35% 6.700 euro + 35% dell'eccedenza di reddito di 28.000 euro
oltre 50.001 euro 43% 14.400 euro + 43% dell'eccedenza di reddito di 50.000 euro

Calcolo Irpef lorda fino al 2021

Ecco il sistema di calcolo dell'Irpef Lorda in base alle aliquote e scaglioni nell'anno 2021:

Scaglioni Aliquote Irpef lorda Imposta lorda
fino a 15.000 euro 23% 3450 euro
da 15.001 a 28.000 euro 27% 3.450 euro + 27% dell'eccedenza di reddito di 15.000 euro
da 28.001 a 55.000 euro 38% 6.960 euro + 38% dell'eccedenza di reddito di 28.000 euro
da 55.001 a 75.000 euro 41% 17.220 euro + 41% dell'eccedenza di reddito di 55.000 euro
oltre 75.000 euro 43% 25.420 euro + 43% dell'eccedenza di reddito di 75.000 euro

Aliquote Irpef: cosa è cambiato e chi ci guadagna

A partire dall'anno 2022, è stato modificato il sistema di determinazione dell’Irpef contenuto nell’articolo 11 del TUIR, riducendo da cinque a quattro le aliquote applicabili e rimodulandole in relazione ai rispettivi scaglioni di reddito.

Dall'anno 2024 in poi le quattro aliquote applicabili sono state ulteriormente ridotte a tre aliquote con l'accorpamento delle prime due fasce di reddito e l'eliminazione dell'aliquota del 25%.

La prima aliquota Irpef da 0 a 15 mila euro, quella per i redditi fino a 15 mila euro, è rimasta al 23%, pertanto nulla è variato dal 2021 al 2024.

La seconda aliquota Irpef da 15 mila a 28 mila euro è stata ridotta dal 27 al 25 per cento per il biennio 2022-2023, mentre è confluita nella prima aliquota del 23% dal 2024.

Pertanto si può affermare che i contribuenti, lavoratori o pensionati, che hanno in reddito fino a 28 mila euro hanno una riduzione dell'imposta lorda del 4% per la parte di reddito sopra i 15 mila euro dal 2024, mentre nel biennio 2022-2023 tale riduzione è stata del 2%.

La terza aliquota Irpef è ridotta dal 38 al 35 per cento e si applica ai redditi fino a 50.000 euro. Quindi i contribuenti fino a 2021 pagavano una imposta lorda del 38% per i redditi da 28 mila a 55 mila euro, mentre dal 2022-2023 pagano una imposta lorda del 35% da 28 mila a 50 mila euro. Questo sconto di imposta è rimasto anche nel 2024.

E' soppressa l’aliquota del 41 per cento e la quarta aliquota Irpef è per i redditi sopra i 50.000 euro, che sono tassati al 43 per cento.

Aliquote Irpef mensili in busta paga

Molti lavoratori consultando la propria busta paga cercando di capire come funziona il calcolo dell'imposta lorda Irpef in busta paga, quindi quali sono le aliquote Irpef mensili applicate nel concreto dopo aver appreso i cambiamenti di aliquote Irpef nell'anno..

In realtà, le aliquote Irpef sono le stesse, ma vengono applicate parametrandole su base mensile.

Ossia nelle buste paga da gennaio a novembre di ogni anno si applicano i criteri che vi esporremo.

Calcolo Irpef mensile buste paga dall'anno 2024

Quindi le aliquote Irpef 2024 mensili sono le seguenti:

Scaglioni di stipendio mensile Aliquote Irpef lorda Imposta lorda
fino a 2.333,33 euro mensili 23% 536,67 euro
da 2.333,34 a 4.166,67 euro mensili 35% 536,77 euro + 35% dell'eccedenza di reddito di 2.333,33 euro
Oltre 4.166,67 euro mensili 43% 1,178,33 euro + 43% dell'eccedenza di reddito di 4.166,67 euro

Significa che per l'anno 2024 fino a 2.333,33 euro di stipendio lordo mensile l’imposta lorda è del 23%, ossia 536,67 euro, poi per la parte di reddito da 2.333,34 euro in poi va calcolato il 35% e così via.

Il reddito da considerare è quello nella voce “Imponibile Irpef” o comunque imponibile fiscale, non è assolutamente l'imponibile previdenziale o stipendio lordo in busta paga.

Il sistema di calcolo dell'Irpef mensile è valido per le buste paga da gennaio a novembre, mentre nel mese di dicembre il calcolo viene effettuato con il conguaglio fiscale di fine anno.

Calcolo Irpef mensile buste paga anni 2022-2023

Mentre le aliquote Irpef 2022-2023 mensili sono le seguenti:

Scaglioni di stipendio mensile Aliquote Irpef lorda Imposta lorda
Fino a 1.250 euro mensili 23% 287,50 euro
da 1.250,01 a 2.333,33 euro mensili 25% 287,50 + 25% dell'eccedenza di reddito di 1.250,00 euro
da 2.333,34 a 4.166,67 euro mensili 35% 558,33 euro + 35% dell'eccedenza di reddito di 2.333,33 euro
Oltre 4.166,67 euro mensili 43% 1.200,00 euro + 43% dell'eccedenza di reddito di 4.166,67 euro

Anche qui significa che per l'anno 2022 o 1023 fino a 1.250 e euro di stipendio lordo mensile l’imposta lorda è del 23%, ossia287,50 euro, poi per la parte di reddito da 1.250,01 a 2.333,34 euro in poi va calcolato il 25%, per la parte di reddito tra 2.333,33 e 4.166,67 euro va calcolato il 35% e così via.

Calcolo Irpef mensile buste paga fino a 2021

Mentre le aliquote Irpef  mensili fino al 2021 sono le seguenti:

Scaglioni di stipendio mensile Aliquote Irpef lorda Imposta lorda
Fino a 1.250 euro mensili 23% 287,50 euro
da 1.250,01 a 2.333,33 euro mensili 27% 287,50 + 27% dell'eccedenza di reddito di 1.250,00 euro
da 2.333,34 a 4.583,33 euro mensili 38% 580,00 euro + 38% dell'eccedenza di reddito di 2.333,33 euro
da 4.583,34 a 6.250,00 euro 41% 1.435,00 euro + 41% dell'eccedenza di reddito di 4.583,33 euro
oltre 6.250,01 euro 43% 2.118,33 euro + 43% dell'eccedenza di reddito di 4.166,67 euro

Anche qui significa che per l'anno 2021 fino a 1.250 e euro di stipendio lordo mensile l’imposta lorda è del 23%, ossia 287,50 euro, poi per la parte di reddito da 1.250,01 a 2.333,34 euro in poi va calcolato il 27% e così via.

Quale è il reddito complessivo

E’ importante sapere che per il calcolo della tassazione in base alle aliquote Irpef,  il reddito da considerare è il reddito complessivo, ossia la somma di tutti i propri redditi (redditi da lavoro dipendente e assimilati come ad esempio i redditi da collaborazioni, i redditi da lavoro autonomo, i redditi di impresa, i redditi fondiari, redditi di capitali, redditi diversi).

Per quanto riguarda i lavoratori, il reddito da dipendente da considerare in busta paga è il reddito imponibile ai fini fiscali in busta paga e non il reddito imponibile previdenziale (quindi non in lordo in busta, ma il lordo in busta meno contributi a proprio carico. Generalmente in busta paga viene indicato, ed è l'imponibile fiscale).

Sul reddito complessivo vanno sottratti gli oneri deducibili dal reddito. Il risultato ottenuto è quello sul quale calcolare le aliquote Irpef per determinare l’imposta lorda.

Quando non si paga l'Irpef

Lo stesso articolo 11 del TUIR al comma 2 stabilisce che se alla formazione del reddito complessivo concorrono soltanto redditi di pensione non superiori a 7.500 euro, goduti per l'intero anno, redditi di terreni per un importo non superiore a 185,92 euro e il reddito dell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale e delle relative pertinenze, l'imposta non è dovuta.

Analogamente non è dovuta se alla formazione del reddito complessivo concorrono soltanto redditi fondiari di importo complessivo non superiore a 500 euro.

Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, non si paga l'Irpef e quindi si diventa incapienti, quando la detrazione per lavoro dipendente riduce ed azzera l'imposta lorda Irpef.

Come si calcola l’Irpef

Applicando al reddito complessivo, come sopra determinato, le aliquote Irpef per scaglioni di reddito sopra indicate, si ottiene l’imposta lorda.

L'imposta netta è determinata operando sull'imposta lorda, fino alla concorrenza del suo ammontare, tutte le detrazioni fiscali, quali sono le detrazioni per lavoro dipendente, per lavoro autonomo, le detrazioni per figli a carico, mogli a carico, per altri familiari a carico.

Queste detrazioni possono essere inserite in busta paga.

La detrazione per lavoro dipendente è stata modificata due volte nel 2022 e nel 2024.

A partire dal mese di marzo 2022 entrando in vigore la normativa sull'assegno unico universale, cessano di avere efficacia le detrazioni fiscali per figli a carico minori di 21 anni, ivi incluse le maggiorazioni delle detrazioni per figli minori di tre anni e per figli con disabilità. Inoltre è abrogata la detrazione per famiglie numerose (in presenza di almeno quattro figli).

L’imposta lorda è altresì ridotta dalle altre detrazioni fiscali come quelle per spese sanitarie, interessi passivi su mutuo, detrazioni per ristrutturazioni, ecobonus e le altre detrazioni fiscali.

Dall'imposta netta si detrae anche l'ammontare dei crediti d'imposta spettanti al contribuente. E se l'ammontare dei crediti d'imposta è superiore a quello dell'imposta netta il contribuente ha diritto, a sua scelta, di computare l'eccedenza in diminuzione dell'imposta relativa al periodo d'imposta successivo o di chiederne il rimborso in sede di dichiarazione dei redditi.

Tornando al calcolo dell’imposta Irpef, vediamo come si calcola l’imposta applicando le aliquote per scaglioni Irpef.

Redditi fino a 15.000 euro, si applica il 23%. Come abbiamo visto per i redditi fino a 15.000 euro va calcolato il 23% per determinare l’imposta lorda. La tassazione massima è quindi di 3.450 euro (il 23% di 15.000 euro). Ovviamente in caso di reddito da lavoro dipendente o autonomo vanno considerate in successiva fase, le detrazioni per lavoro dipendente o le detrazioni per lavoro autonomo.

Redditi fino a 28.000 euro. In questo caso si applicava fino al 2023 prima il 23% poi il 25% (27% fino al 2021). Dal 2024 si applica il 23% fino a 28.000 euro. Per coloro che nell'anno 2023 hanno percepito un reddito complessivo superiore a 15.000 euro e non superiore a 28.000 euro, la tassazione Irpef applicando le aliquote è stata del 23% fino a 15.000 euro (3.450 euro) e poi sulla restante parte del 25%. Esempio: colui che ha avuto un reddito di 20.000 avrà un’imposta lorda pari al 23% di 15.000 euro (3.450 euro) più il 25% sulle restanti 5.000 euro, complessivi 4.700 euro. Con 28.000 euro di reddito complessivo, l’imposta Irpef nel 2023 è pari a 6.700 euro. Lo stesso contribuente paga il 23% per tutti i 28.000 euro nel 2024,, quindi una imposta Irpef nel 2024 di 6.440 euro.

Redditi da 28.000,01 fino a 50.000 euro. Si applica nel 2023 prima il 23%, poi il 25% (27% nel 2021), poi il 35% (38% nel 2021). Il calcolo dell’Irpef per coloro che superano i 28.000,01 euro di reddito nel 2023, viene effettuato applicando il 23% su 15.000 euro, il 25% su 13.000 euro (28.000 euro meno 15.000 euro), per un totale di 6.700 euro come abbiamo visto, e il 38% su quanto eccede i 28.000 euro e fino a 50.000 euro.

Nel 2024 ciò che cambia è che fino a 28.000 euro il contribuente paga il 23% fino a 28.000 euro, risparmiando 260 euro (che poi perderà nella detrazione per lavoro dipendente).

Redditi oltre 50.000 euro. In questo caso si applica prima il 23%, poi il 35% e poi il 43% su quanto eccede i 50.000 euro.

Tassazione in busta paga

Conoscere il sistema di calcolo dell'Irpef per scaglioni di reddito descritto sopra è importante per capire come vengono calcolate le "tasse in busta paga".

La tassazione in busta paga è determinata da un complesso sistema di calcolo, che tiene conto delle detrazioni fiscali richieste dal lavoratore, quali le detrazioni per coniuge, figli e familiari a carico nonché delle ulteriori detrazioni fiscali. Una su tutte: la detrazione per lavoro dipendente.

Se in precedenza abbiamo descritto il sistema di calcolo dell'Irpef dovuta dal contribuente per l'anno d'imposta (ossia ad esempio le tasse dovute per l'anno 2023 da dichiarare nel 730 del 2024 o nell'ex Unico che ora si chiama Modello Redditi 2024), nel caso della tassazione in busta paga, si fa riferimento al sistema di calcolo della tassazione effettuato dal datore di lavoro in qualità di sostituto d'imposta.

Il datore di lavoro calcola la tassazione sulla base di un reddito presunto o sulla base del reddito indicato dal lavoratore nel modello detrazioni, presentato dal lavoratore stesso per comunicare appunto sia le detrazioni che i redditi per i quali viene richiesta l'applicazione della tassazione in busta paga.

In mancanza di una comunicazione inerente al reddito da applicare nelle buste paga, il datore di lavoro applicherà la tassazione sulla base di un reddito presunto. E più precisamente nei mesi da gennaio a novembre, ivi compreso la tredicesima.

Nel mese di dicembre di ogni anno, invece, il datore di lavoro effettuerà un conguaglio fiscale di fine anno con il quale, conoscendo a quel punto il reddito da lavoro dipendente annuale del lavoratore (in quanto ha erogato anche la busta paga di dicembre), potrà calcolare la tassazione dovuta, tenendo conto sia del reddito da lavoro dipendente prodotto dal lavoratore nell'anno, che delle detrazioni fiscali spettanti. La detrazione fiscale per lavoro dipendente dipende dal reddito da lavoro dipendente e quindi anch'essa sarà conguagliata nella busta paga di dicembre.

E' quindi importante sapere che il datore di lavoro applica sul reddito da lavoro dipendente (e non sul reddito complessivo) la tassazione in busta paga sulla base delle aliquote e scaglioni Irpef di cui sopra. Ed effettua tale calcolo sul reddito imponibile Irpef e non sul reddito imponibile Inps indicato in busta paga. In altre parole, applica la tassazione sulla RAL (Retribuzione annua lorda) del lavoratore al netto dei contributi previdenziali a carico del lavoratore trattenuti nelle buste paga da gennaio a dicembre.

La tassazione applicata in busta paga è ovviamente calcolata, in termini di imposta lorda, secondo le aliquote e scaglioni Irpef sopra descritti, ma a tale imposta lorda vanno poi sottratte le detrazioni fiscali (generalmente per reddito da lavoro dipendente e per coniuge, figli e familiari a carico per coloro che ne hanno fatto richiesta nel modulo detrazioni).

Ovviamente l'imposta Irpef netta trattenuta in busta paga durante l'anno si evince nella busta paga di dicembre, dove con il conguaglio fiscale di fine anno il datore di lavoro effettua tutti i calcoli, ma basati sul reddito da lavoro dipendente o sul reddito richiesto dal lavoratore nel modulo detrazioni, e non sul reddito complessivo ai fini Irpef.

Nella maggior parte dei casi è necessario presentare poi la dichiarazione dei redditi (quasi sempre il modello 730) per effettuare un ricalcolo definitivo della tassazione Irpef, aldilà di quanto già trattenuto dal datore di lavoro in busta paga.

Nella maggior parte dei casi, infatti la determinazione del reddito complessivo comprende anche altre tipologie di redditi rispetto al reddito da lavoro dipendente (si pensi a chi ha più di un contratto di lavoro nell'anno oppure due part-time, oppure si pensi a chi ha ulteriori redditi quali redditi fondiari o da fabbricati o redditi da capitale) oppure il lavoratore contribuente ha diritto ad ulteriori detrazioni fiscali, una su tutte quella per spese sanitarie.

I casi sono molteplici e pertanto in generale coloro che hanno interesse a verificare la propria tassazione in busta paga e le aliquote e scaglioni Irpef per l'anno d'imposta devono considerare in generale tutti i propri redditi imponibili Irpef (non solo quello per lavoro dipendente) e tutte le detrazioni fiscali loro spettanti per quell'anno (oltre alla detrazione per lavoro dipendente o per coniuge o figli a carico indicata in busta paga).

Ed in generale considerare che il complesso calcolo dell'imposta Irpef secondo il TUIR tiene conto del calcolo della tassazione secondo le aliquote Irpef per scaglioni di reddito sopra indicate, ma che tali aliquote sono necessarie per calcolare l'imposta lorda e non quella netta dovuta.

Il calcolo dell'Irpef infatti parte dalla determinazione del reddito complessivo (tenendo conto di tutti i redditi imponibili), passa per l'applicazione al reddito complessivo delle aliquote e scaglioni Irpef e, una volta ottenuta l'imposta lorda, da essa vanno sottratte tutte le detrazioni fiscali, aldilà di quelle provvisoriamente calcolate in busta paga. E' bene quindi, nella maggior parte dei casi, presentare la dichiarazione dei redditi, per un definitivo calcolo delle "tasse" dovute.

E' infatti possibile che il lavoratore in qualità di contribuente, presentando il 730, abbia diritto ad un credito Irpef da recuperare in busta paga. O in qualche caso, debba effettuare il pagamento di un Irpef a saldo a debito.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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