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Certificazione Unica: revocato lo sciopero dei Consulenti del Lavoro

L’iter che porterà all’invio del 730 precompilato a lavoratori e pensionati parte male: contro i tempi stretti in materia di consegna e trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate della Certificazione Unica CU 2015 (i nuovi modelli CUD) arriva il primo sciopero, poi revocato, dei Consulenti del Lavoro. Ecco le motivazioni.
A cura di Antonio Barbato
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consegna nuovo modello cud

AGGIORNAMENTO 25-2-2015 – REVOCATO LO SCIOPERO DEI CONSULENTI DEL LAVORO

L'Associazione nazionale Consulenti del lavoro (ANCL) ha revocato lo sciopero di categoria indetto per la settimana dal 7 al 14 marzo 2015 contro la Certificazione Unica. La Commissione di Garanzia sull'Attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, con comunicazione del 18 febbraio ha reso noto di aver riscontrato "la violazione della mancata garanzia delle prestazioni indispensabili" ed ha invitato l'ANCL ad individuare date diverse per la realizzazione dello sciopero. L'ANCL, suo malgrado, ha revocato lo sciopero "in quanto lo svolgimento dello sciopero in date successive avrebbe arrecato notevole affievolimento dell'azione di protesta e probabile inefficacia della stessa".

Ecco l'articolo del 27 gennaio 2015 riguardante le motivazioni dello sciopero:

Partenza in salita per l’iter che porterà alla consegna a 20 milioni di italiani del 730 precompilato dal 16 aprile prossimo. Per poter consegnare la dichiarazione dei redditi precompilata ai lavoratori e ai pensionati il Fisco chiede ai datori di lavoro, alle aziende, alle imprese che operano in qualità di sostituto d’imposta, un rapido invio dei dati relativi alla nuova Certificazione Unica, che dal 2015 sostituisce il vecchio modello CUD. E sulle tempistiche per questo invio telematico all’Agenzia delle Entrate arriva la forte protesta dei Consulenti del Lavoro che, attraverso il sindacato di categoria ANCL, danno un segnale forte proclamando lo sciopero di categoria dal 7 al 14 marzo.

Una delle motivazioni che hanno spinto i Consulenti del Lavoro, una delle due categorie interessate dagli adempimenti fiscali in materia di Certificazione Unica 2015 (l’altra categoria sono i Commercialisti), allo sciopero, anche in nome e per conto delle aziende o dei datori di lavoro,  riguarda proprio i tempi troppo stretti tra consegna dei modelli CU 2015 ai lavoratori (entro il 28 febbraio) e la successiva trasmissione dei modelli all’Agenzia delle Entrate (entro il 9 marzo). E il mancato coordinamento di queste scadenze con le altre già in vigore. Si tratta di una serie di complicazioni, in una norma che invece doveva contenere semplificazioni.

Pochi giorni per tanti adempimenti. A preoccupare i professionisti è l’obbligo di inviare i nuovi modelli CUD, che da quest’anno prendono il nome di Certificazione Unica, all’Agenzia delle Entrate entro la data del 9 marzo (la scadenza di legge è il 7 marzo, ma nel 2015 cade di sabato), dopo pochi giorni dalla scadenza per consegnarli ai lavoratori, che è il 28 febbraio come avveniva per i vecchi modelli CUD.

Il modello CU, le cui istruzioni sono online da tempo, va rilasciato da quest’anno anche ai lavoratori autonomi, quindi ai titolari di partita IVA che nel 2014 hanno rilasciato fattura nei confronti dell’azienda, del sostituto d’imposta. E non mancano le difficoltà riguardanti la giusta compilazione del quadro relativo agli autonomi, soprattutto in tempo utile per l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate.

Il Fisco, come detto, affretta i tempi per ricevere i dati prima possibile per predisporre a sua volta il 730 precompilato, che sarà inviato poi ai lavoratori dipendenti ed autonomi.

Rischio pesanti sanzioni per imprese e loro professionisti. A preoccupare ancor di più i Consulenti del Lavoro e le aziende nei confronti delle quali operano, è la presenza di una norma riguardante le sanzioni per omessa, tardiva o errata trasmissione delle Certificazioni Uniche. Addirittura è prevista una sanzione di 100 euro per ogni certificazione sbagliata. Facendo un esempio, un’azienda che ha 10 dipendenti e ha ricevuto 10 fatture da professionisti sulle quali come sostituto d’imposta ha versato le ritenute d’acconto, rischia, in caso di errori, fino a 2.000 euro di sanzioni.

La necessità di rivedere l’Agenda fiscale. Va detto inoltre che l’Agenda fiscale prevista dal Fisco (modelli CU da consegnare ai datori di lavoro entro il 28 febbraio, e da inviare telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 9 marzo) non tiene conto di altre scadenze già in vigore nel mondo fiscale, quale la scadenza del 28 febbraio per effettuare il conguaglio di fine anno sui redditi dei lavoratori dipendenti (i relativi dati devono essere inseriti nella CU), nonché l’obbligo di registrazione delle fatture ricevute entro 60 giorni (per le fatture ricevute il 31/12, la scadenza è il 28 febbraio). Ciò evidenzia che il Fisco concede alle imprese e ai loro professionisti solo pochi giorni per elaborazioni così importanti. Sulle quali grava il rischio di pesanti sanzioni sugli errori.

Il comunicato dei Consulenti del Lavoro

L'Ancl, il sindacato unitario dei consulenti del lavoro, ha proclamato dal 7 al 14 marzo il primo sciopero della categoria: in questa settimana i consulenti del lavoro italiani si asterranno da qualsiasi attività professionale connessa all'elaborazione e alla trasmissione degli adempimenti relativi alla Comunicazione Unica (ex Cud), la cui scadenza per la presentazione all'Agenzia delle Entrate è proprio il 7 marzo.

Lo sciopero si deve al fatto che le nuove disposizioni sulla semplificazione fiscale stabilite dal D. Lgs 175/2014 (in vigore da metà dicembre) sono state introdotte senza alcun coordinamento con le disposizioni vigenti sugli adempimenti dei sostituti d'imposta e sulla gestione dei rapporti di lavoro. Il risultato è che si chiede ai professionisti di elaborare e trasmettere entro il 7 marzo la Comunicazione Unica, senza tenere conto che le informazioni con cui compilarla derivano da adempimenti che i sostituti d'imposta assolvono nei mesi di gennaio, febbraio e marzo stesso. Ai consulenti del lavoro, quindi, manca il tempo materiale per elaborare la dichiarazione.

Afferma Francesco Longobardi, presidente nazionale Ancl: “La misura ormai è colma. Non ci interessa solo una proroga, si deve intervenire in qualsiasi modo per risolvere il pasticcio determinato dalle norme redatte in modo affrettato. Perché da mesi come sindacato e come categoria abbiamo evidenziato questa incongruenza, ma né Ministero né Agenzia delle Entrate ci ha ascoltati. Per noi professionisti è ora di dare segnali forti alla Pubblica amministrazione, che commette passi falsi anche quando vuole semplificarsi perché incapace di ascoltare proprio noi, i suoi primi interlocutori”.

Forte quindi del codice di autoregolamentazione dello sciopero approvato l'estate scorsa, i consulenti del lavoro sono pronti al loro primo sciopero, che riguarda 28 mila professionisti in tutta Italia, e di riflesso il milione di aziende, con 7 milioni di lavoratori, da loro seguite.

Lo sciopero è stato poi revocato in data 23 febbraio 2015.

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