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Contributi 2011 per colf e badanti: la guida al calcolo

I contributi per i lavoratori domestici vanno versati ogni trimestre. Vediamo il sistema di calcolo in base alla paga oraria, la tredicesima, il vitto, l’alloggio e le ore di retribuzione. Con un esempio.
A cura di Antonio Barbato
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lavoro domestico

Le famiglie italiane che hanno assunto dei lavoratori domestici, colf e badanti, devono versare all’Inps i contributi previdenziali per il rapporto di lavoro domestico in essere. La contribuzione viene versata sulla base delle ore retribuite al lavoratore e sulla base della tabella che l’Inps comunica ogni anno.

Anche per l’anno 2011 l’Inps ha comunicato la tabella utile per il calcolo dei contributi da versare per i lavoratori domestici, colf e badanti. In essa c’è una distinzione tra i rapporti di lavoro di durata fino a 24 ore di lavoro settimanale e i rapporti di lavoro oltre le 24 ore settimanali. La contribuzione si calcola sulla base della retribuzione oraria effettiva e c’è la distinzione tra la contribuzione con CUAF (Cassa unica assegni familiari) o senza.

Per i rapporti di lavoro con durata fino a 24 ore settimanali abbiamo la seguente contribuzione oraria:

  • Fino a 7,34 euro di retribuzione oraria, l’importo dei contributi con CUAF è di 1,36 euro, senza CUAF di 1,37 euro (di cui 0,33 a carico del lavoratore in entrambi i casi);
  • Oltre i 7,34 euro e fino a 8,95 euro, l’importo dei contributi con CUAF è di 1,54 euro, senza CUAF è di 1,55 euro (di cui 0,37 a carico del lavoratore in entrambi i casi);
  • Oltre i 8,95 euro, l’importo dei contributi  con CUAF è di 1,88 euro, senza CUAF è di 1,89 euro (di cui 0,45 a carico del lavoratore in entrambi i casi);

Per i rapporti di lavoro con durate superiore alle 24 ore di orario settimanale, abbiamo una contribuzione oraria di 0,99 euro (con 0,24 euro a carico del lavoratore) nel caso di contributi con CUAF, e di 1,00 euro (con sempre 0,24 euro a carico del lavoratore) nel caso di contributi senza CUAF.

Il contributo Cassa Unica Assegni Familiari (CUAF) è sempre dovuto, esclusi i casi di rapporto di lavoro tra coniugi e tra parenti o affini entro il terzo grado conviventi.

Calcolo dei contributi

Per determinare i contributi Inps da versare è necessario prima di tutto ricavare la retribuzione oraria utile, in modo da determinare l’importo dei contributi orari da versare per ogni ora lavorata dal lavoratore domestico.

Gli elementi che sono utili per il calcolo della retribuzione oraria sono i seguenti:

  • Retribuzione oraria di fatto concordata tra le parti;
  • La tredicesima mensilità o gratifica natalizia, ripartita in misura oraria;
  • Il valore convenzionale del vitto e dell’alloggio, ripartito in misura oraria.

Tredicesima mensilità. Per il calcolo della retribuzione oraria effettiva è necessario tener conto della tredicesima ma ripartita in misura oraria. Per il calcolo della quota oraria della tredicesima è necessario dividere la paga effettiva oraria per 12. Il risultato è la quota della tredicesima da aggiungere alla paga concordata. Tale calcolo è utile soltanto per individuare quale contributo deve essere versato all’Inps.

Vitto e alloggio. Anche in questo caso per il calcolo della retribuzione oraria effettiva utile per individuare i contributi da versare, il datore di lavoro deve tener conto del vitto e dell’alloggio, ripartito in misura oraria. Nel caso in cui il lavoratore domestico, colf o badante, mangia e dorme presso il datore di lavoro, bisogna tener conto del valore convenzionale stabilito dall’Inps, che va aggiunto alla base oraria, sempre per il solo fine di individuare quale contributo deve essere versato all’Inps.

Per l’anno 2011 i valori convenzionali giornalieri sono i seguenti:

  • Pranzo e/o colazione, euro 1,75;
  • Cena, euro 1,75;
  • Alloggio, euro 1,52;
  • Indennità giornaliera totale, euro 5,02.

I valori convenzionali sono giornalieri, quindi bisognerà poi ricavare la quota oraria da aggiungere alla retribuzione oraria. La quota oraria si ottiene moltiplicando la somma dei valori convenzionali giornalieri per il numero delle giornate in cui il lavoratore ha ricevuto le prestazioni in natura nel corso del mese e così si ottiene il valore complessivo mensile. Questo risultato va diviso per il numero delle ore retribuite nello stesso mese e si ottiene così la quota da aggiungere alla retribuzione oraria, utile per il calcolo dei contributi da versare.

Una volta determinato il valore della retribuzione (paga) oraria di riferimento (somma della retribuzione oraria, della quota oraria della tredicesima e di vitto e alloggio) attraverso la tabella Inps si ricava l’ammontare dei contributi orari da versare. Per calcolare l’importo dei contributi da versare nel trimestre andranno moltiplicate le ore retribuite nell’intero trimestre per l’importo dei contributi individuato nella tabella.

Esempio. Se la paga oraria è 8,50 euro, comprensiva di tredicesima ed eventuale vitto e alloggio, ed il lavoratore ha lavorato 150 ore nel trimestre, l’importo dei contributi sarà dato dal contributo orario della tabella, che è di euro 1,54 con CUAF, moltiplicato per le 150 ore retribuite nel trimestre, per un totale di 231 euro da versare.

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