8 Dicembre 2023
15:00

Festività 8 dicembre 2023 in busta paga: ecco a chi spetta una giornata pagata

La Festività dell’8 dicembre 2023, giorno dell’Immacolata Concezione, è un giorno segnato rosso sul calendario e capita quest’anno di venerdì. Agli operai spetta una giornata pagata in più in busta paga, mentre agli impiegati la normale retribuzione. Per chi lavora durante tale giorno di festività infrasettimanale spetta una retribuzione maggiorata per lavoro festivo, ma c’è la possibilità di rifiutarsi di lavorare. Per tutti spetta una giornata di detrazione per lavoro dipendente, trattamento integrativo (ex Bonus Renzi) ed esonero contributivo del 6 o 7%, calcolati nella busta paga di dicembre e nel conguaglio fiscale di fine anno. Ecco tutte le informazioni.

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Festività 8 dicembre 2023 in busta paga: ecco a chi spetta una giornata pagata
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Festivita 8 dicembre 2023 in busta paga ecco a chi spetta una giornata pagata

Ai primi di gennaio, i datori di lavoro provvederanno a pagare gli stipendi ai lavoratori dipendenti privati e pubblici italiani. Tra gli elementi retribuitivi ci sono anche le festività. La festività dell’8 dicembre 2023 in busta paga, il giorno della festa dell’Immacolata Concezione è, insieme al Natale e al giorno di Santo Stefano, una delle tre giornate segnate in rosso sul calendario del mese di dicembre.

Ma come funziona in busta paga la festività dell'8 dicembre 2023?

Vediamo quanto spetta per la festività dell’8 dicembre non lavorata o anche per coloro che lavorano in tale giorno e quindi prestano lavoro festivo.

Festa dell'Immacolata, Natale e Santo Stefano: perché sono festività

Prima di tutto va detto che le festività di dicembre in busta paga, ossia le giornate dell’8 dicembre (Immacolata Concezione), del 25 dicembre (Natale) e del 26 dicembre (Santo Stefano) sono tre giornate segnate con il rosso in calendario in quanto sono considerate festive in base alla legge n. 260 del 1949 e del D.P.R. n. 792 del 1985.

E sono tutte e tre giornate di festività infrasettimanali.

La legge poi prevede che ci siano anche tre giornate di festività nazionali, che sono il 25 aprile (ricorrenza della Liberazione), il 1° maggio (festa del lavoro) e il 2 giugno (fondazione della Repubblica);

Nell'anno 2023, il giorno di Natale capita di lunedì, mentre il giorno di Santo Stefano capita di martedì. Il giorno dell’Immacolata Concezione capita di venerdì 8 dicembre, appunto.

La circostanza che l'8 dicembre capita in un giorno infrasettimanale è importante ai fini della quantificazione della retribuzione spettante, in quanto la festività cadente di domenica (nel 2023 non succede), dà diritto ad una giornata retribuita in più.

Come funziona in busta paga la Festività dell'8 dicembre 2023

Nel cedolino paga che i datori di lavoro emetteranno a fine dicembre e inizio gennaio, dovrà essere osservata non solo la legge sulle festività ma anche quanto stabilisce proprio sulle festività il contratto collettivo applicato o il contratto aziendale o il contratto individuale che il lavoratore ha stipulato con il datore di lavoro.

Quindi per avere maggiori informazioni su come viene retribuita in busta paga la festività di giovedì 8 dicembre 2023, è sempre consigliabile leggere il proprio CCNL di settore.

Se il lavoratore si assenta da lavoro, godendo quindi della giornata di festività dell’Immacolata concezione, e pertanto non c’è prestazione lavorativa (lavoro festivo), allora ha diritto ad una retribuzione differenziata tra operai e impiegati.

Festività 8 dicembre 2023 goduta: compresa nella retribuzione degli impiegati

Ai lavoratori retribuiti in maniera fissa (impiegati), spetta la normale retribuzione, essendo la festività dell’8 dicembre già compresa nello stipendio.

Detto in altre parole, agli impiegati non spetta una giornata pagata in più, ma semplicemente lo stipendio normale retribuito per 26 giornate o 30 giornate, anche se il giorno dell’8 dicembre non hanno lavorato.

In busta paga potrebbe essere evidenziata la giornata festiva pagata, quindi i lavoratori retribuiti a 26 giornate mensili potrebbero trovare indicate 25 giornate retribuite più 1 giornata di festività retribuita (in realtà essendo tre le festività di dicembre 2023, il lavoratore troverà 23 giornate retribuite più tre festività retribuite per un totale di 26 giornate pagate).

Analogo discorso per chi ha la retribuzione fissa mensile calcolata in 30 giornate pagate. In busta paga troverà evidenziate le tre giornate di festività retribuite, accompagnate da 27 giornate ordinarie pagate.

Festività 8 dicembre 2023 goduta: operai con diritto ad una giornata pagata in più

Ai lavoratori che sono retribuiti ad ore (operai), spetta per la giornata di festività la retribuzione normale giornaliera (globale di fatto), compreso ogni elemento accessorio, ragguagliata ad un sesto dell’orario settimanale di lavoro.

Agli operai invece spetta una giornata pagata in più. Ma non si tratta di un maggior favore o di un trattamento migliore rispetto agli impiegati.

La motivazione della giornata pagata in più, che è pari ad 1/6 della retribuzione settimanale e più precisamente ad una retribuzione normale giornaliera, ossia la retribuzione globale di fatto, compreso ogni elemento accessorio, sta nel fatto che gli operai sono retribuiti ad ore lavorate nel mese.

E pertanto per la festività di venerdì 8 dicembre 2023 egli avrà diritto ad una giornata pagata. E quindi chi lavora 40 ore settimanali distribuite su 5 giorni, avrà retribuita una giornata pari a 8 ore pagate. Chi lavora su sei giorni settimanali, sempre a 40 ore settimanali, avrà diritto ad un 1/6 della retribuzione settimanale quindi a 6 ore e 40 minuti di retribuzione.

A completamento va detto che il giorno della festività dell’8 dicembre 2023, così come tutte le festività previste dalla legge, sono utili per il diritto agli assegni familiari (ex assegno per il nucleo familiare), per coloro che non hanno diritto all'assegno unico universale.

Festività non lavorata: diritto a detrazioni per lavoro dipendente, trattamento integrativo ed esonero contributivo

Va inoltre detto che la retribuzione percepita per la festività non lavorata (ma anche per la festività lavorata, come vedremo ora) è da intendersi lorda, pertanto sulla retribuzione della festività 8 dicembre 2023 verranno addebitati contributi (9,19% a carico lavoratore) e tassazione Irpef in busta paga.

Anche per la giornata di festività spetterà l'esonero contributivo del 6 o 7% e il diritto al trattamento integrativo (ex bonus Renzi) per i lavoratori che hanno meno di 15.000 euro di reddito imponibile Irpef annuo.

Sia il trattamento integrativo, che l'esonero contributivo, che l'Irpef e le detrazioni fiscali saranno oggetto di conguaglio fiscale di fine anno.

La cosa da sapere è che la festività è considerata una giornata conteggiata ai fini del calcolo delle detrazioni fiscali per lavoro dipendente e del trattamento integrativo.

Così come la retribuzione per la festività è assoggettata sia ai contributi previdenziali a carico del lavoratore (generalmente 9,19%), ma anche al calcolo dell'esonero contributivo del 6 o 7%, spettante ai lavoratori dipendenti.

Lavoro durante la festività dell’8 dicembre 2023

Non tutti i lavoratori hanno la fortuna di poter godere della festività dell’8 dicembre 2023. In molti lavorano durante tale festività, per esigenze aziendali o per particolari turnazioni previste nel loro settore lavorativo (si pensi ai pubblici esercizi, bar, ristoranti, ecc.). In questo caso si configura il lavoro festivo, vediamo pertanto quanto spetta in busta paga.

Se il lavoratore effettua una giornata di lavoro durante il giorno di festività e che quindi presta lavoro festivo, ha diritto ad una retribuzione maggiorata per il lavoro prestato.

Si tratta della retribuzione per la festività lavorata prevista dal contratto collettivo. La maggiorazione per lavoro festivo spesso consiste una percentuale che aumenta la retribuzione giornaliera o oraria spettante (es. nel CCNL Commercio è del 20%).

Per i lavoratori retribuiti in maniera fissa (es. impiegati), il lavoro festivo viene retribuito con una quota giornaliera di retribuzione (un giorno di lavoro pagato) con la maggiorazione per il lavoro festivo.

Mentre per i lavoratori retribuiti ad ore di lavoro effettuate (operai), vengono corrisposte le quote di retribuzione oraria con la maggiorazione per il lavoro festivo (cioè le ore lavorate pagate con la percentuale di maggiorazione).

Rifiuto di lavorare durante l’8 dicembre 2023: possibile e spetta la normale retribuzione

Un importante pronuncia della Corte di Cassazione ha stabilito che il lavoro festivo non è obbligatorio.

E’ sempre necessario il consenso del lavoratore, il quale ha un diritto assoluto di astensione al lavoro durante le festività. Lo ha stabilito la Cassazione che ha condannato un datore di lavoro che aveva irrogato una sanzione disciplinare ad una lavoratrice che si era rifiutata di lavorare durante le festività natalizie.

E in materia retributiva c’è una recente sentenza sempre della Corte di Cassazione, sezione lavoro, del 19 ottobre 2016, n. 21209, che ha stabilito un principio fondamentale in materia di retribuzione spettante per la giornata dell’8 dicembre. Il lavoratore che legittimamente si rifiuta di lavorare in tale giorno ha diritto alla normale retribuzione, pertanto il rifiuto non può incidere sul suo stipendio di dicembre.

I giudici nella sentenza hanno infatti accolto la domanda proposta da un gruppo di dipendenti al fine di vedersi retribuita la festività dell’8 dicembre.

I giudici hanno richiamato infatti la normativa sulle festività precisando appunto che la giornata dell’8 dicembre 2023 (rosso in calendario) rientra tra le festività per le quali spetta il diritto ad astenersi dal lavoro o, in caso di effettuazione della prestazione, anche un compenso aggiuntivo, che è la maggiorazione per lavoro festivo, secondo quanto previsto dal CCNL.

Il datore di lavoro ricorreva per la cassazione della sentenza denunciando che i lavoratori non avevano prestato l’attività programmata per loro espressa volontà, e ciò in violazione delle disposizioni del CCNL secondo cui, in cambio di numerosi trattamenti di miglior favore, “nessun lavoratore può rifiutarsi, salvo giustificato motivo, di compiere lavoro straordinario, notturno e festivo”. E secondo tale motivazione il datore di lavoro aveva “paralizzato” la richiesta di pagamento della prestazione.

La tesi è stata respinta dalla Corte di Cassazione. È infatti ormai consolidata la giurisprudenza della Corte di Cassazione per cui “il diritto dei lavoratore di astenersi dall'attività lavorativa in caso di festività è pieno ed ha carattere generale e quindi non rilevano le ragioni che hanno determinato l'assenza di prestazione, peraltro stabilita per legge”.

Inoltre, continuano i giudici, “il trattamento economico ordinario deriva direttamente dalla legge e non possono su questo piano aver alcun rilievo le disposizioni contrattuali, che potrebbero avere, al più, un rilievo disciplinare”.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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