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6 Aprile 2024
13:00

Detrazione spese sportive figli: fino a 40 euro di risparmio Irpef a figlio nel 730/2024

Dalla scuola calcio alla palestra, dalla piscina alla pallavolo, per i figli di età compresa tra 5 e 18 anni è possibile fruire di una detrazione d’imposta del 19% per le spese sostenute per iscrizione e abbonamento annuale dei ragazzi per la pratica dello sport. Spesa detraibile fino ad un massimo 210 euro, il risparmio sull'Irpef è fino a 39,90 euro per ogni figlio. Il tutto da dichiarare nel modello 730 sotto la voce “spese per attività sportive per ragazzi (palestre, piscine e altre strutture sportive)” con il codice 16 nei righi E8-E10 del quadro E del 730 20224, del 730 precompilato 2024 o del modello Redditi Persone Fisiche 2024. Vediamo tutte le informazioni anche sui requisiti delle strutture per ottenere la detrazione e quale documentazione occorre.

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Detrazione spese sportive figli: fino a 40 euro di risparmio Irpef a figlio nel 730/2024
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Detrazione spese sportive figli fino a 40 euro di risparmio Irpef a figlio nel 730 2024

Si tratta di una delle agevolazioni fiscali più gradite dalle famiglie italiane. E’ possibile fruire di una detrazione per le spese sportive dei figli a carico nel modello 730 e nel modello Redditi Persone Fisiche (per i titolari di partita IVA), una detrazione fiscale del 19% per attività sportive praticate dai ragazzi, ossia sulle spese sostenute per l’iscrizione o l’abbonamento annuale dei ragazzi per la pratica dello sport.

La detrazione per lo sport dei bambini nelle istruzioni ufficiali della dichiarazione dei redditi è la detrazione per "Spese per attività sportive per ragazzi (palestre, piscine e altre strutture sportive)". E rientra tra le spese per le quali spetta la detrazione del 19%.

Detrazione d’imposta che spetta per un limite di spesa massimo di 210 euro per ogni figlio e pertanto consente un risparmio fiscale fino a 39,90 euro per ogni figlio.

La detrazione per le spese sportive dei figli, ossia la detrazione per attività sportive dei ragazzi dichiarata col codice 16, è una delle spese per le quali la detrazione varia in base al reddito complessivo del contribuente che sostiene la spesa, ma solo per i redditi sopra i 120 mila euro.

Sommario

A chi spetta e quale contribuente escluso

La frequenza della palestra, scuole di calcio, pallavolo, basket, rugby e in generale tutti gli sport, ivi compreso la danza, da parte dei figli tra 5 e 18 anni è agevolata dal Fisco italiano.

Le spese sportive degli adulti sono invece escluse da tale agevolazione, che riguarda infatti solo i figli di età tra 5 e 18 anni.

Quindi la detrazione non spetta:

  • per i figli di età inferiore a 5 anni;
  • per i figli di età superiore a 18 anni;
  • agli adulti.

A prevedere la detrazione è il TUIR (il Testo unico delle imposte sui redditi), agevolazione che è concretamente fruibile nella dichiarazione dei redditi.

A dettagliare la detrazione per l'anno d'imposta 2023, da dichiarazione nel 730 del 2024 o nell'ex modello Unico ora Modello Redditi Persone Fisiche 2024, sono le istruzioni dell'Agenzia delle Entrate. Vediamo quindi tutte le informazioni utili su tale detrazione fiscale e come inserirla oltre che nel 730 anche nel 730 precompilato.

Spese sportive detraibili: le regole nella normativa nel TUIR

A consentire tale detrazione d’imposta del 19% delle spese sportive dei ragazzi (e non degli adulti) nella dichiarazione dei redditi (quindi anche nell'ex modello Unico che ora si chiama Modello Redditi) è l’art. 15 lettera i-quinquies del TUIR che prevede una detraibilità del 19% per:

le spese, per un importo non superiore a 210 euro, sostenute per l'iscrizione annuale e l'abbonamento, per i ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni, ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture ed impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica rispondenti alle caratteristiche individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, o Ministro delegato, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, e le attività sportive”.

Quindi, come già detto, nella norma è proprio specificata la fascia di età per le spese sportive detraibili per i figli che va dai 5 ai 18 anni e, soprattutto c'è un limite di spesa detraibile di 210 euro.

L'Agenzia delle Entrate chiarisce che anche nel caso in cui il limite di età sia raggiunto nel corso dell'anno d'imposta e, quindi, nel nostro caso il 2023 la detrazione spetta per l’intero anno d’imposta: "Il requisito dell’età è rispettato purché sussista anche per una sola parte dell’anno, in considerazione del principio di unitarietà del periodo d’imposta (Circolare 04.04.2008 n. 34, risposta 14.1)".

Requisiti della strutture sportive

Molti contribuenti possono chiedersi se la struttura dove i figli fanno lo sport deve avere dei requisiti a norma di legge.

Quali tra queste spese per l'attività sportiva praticata dai ragazzi tra i 5 ei 18 anni è detraibile dal familiare che ha a carico il ragazzo?

La circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 14/E del 2023 stabilisce che "La detrazione spetta per l’iscrizione annuale e l’abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture ed impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica, rispondenti alle caratteristiche individuate con il decreto ministeriale 28 marzo 2007 pubblicato nella GU del 9 maggio 2007 n. 106".

Le modalità attuative dell’agevolazione in esame sono state fissate dal citato D.M. 28 marzo 2007 che ha definito:

  • cosa si intende per associazioni sportive, palestre, piscine, ecc.;
  • la documentazione necessaria ai fini dell’agevolazione.

Strutture che danno diritto alla detrazione

Il comma 1 dell'art. 1 del Decreto stabilisce proprio che "Ai sensi dell'art. 15, comma 1, lettera i-quinquies del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, come modificato dall'art. 1, comma 319, della legge 27 dicembre 2006, n. 296:

per associazioni sportive devono intendersi le società ed associazioni sportive dilettantistiche di cui all'art. 90, commi 17 e seguenti della legge 27 dicembre 2002, n. 289, le quali recano nella propria denominazione sociale l'espressa indicazione della finalità sportiva e della ragione o denominazione sociale dilettantistica;

per palestre, piscine, altre strutture ed impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica, devono intendersi tutti gli impianti, comunque organizzati:

  • destinati all'esercizio della pratica sportiva non professionale, agonistica e non agonistica, ivi compresi gli impianti polisportivi,
  • che siano gestiti da soggetti giuridici diversi da quelli di cui alla lettera a), pubblici o privati, anche in forma di impresa, individuale o societaria, secondo le norme dei codice civile".

Strutture escluse dalla detrazione

La detrazione, pertanto, non spetta per le spese sostenute, ad esempio, per l’attività sportiva praticata presso:

  • le associazioni che non rientrano nella definizione di “sportiva dilettantistica”, quali quelle che non hanno ottenuto il riconoscimento del Coni o delle rispettive Federazioni sportive nazionali o enti di promozione sportiva;
  • le società di capitali di cui alla legge 23 marzo 1981, n. 91 (sport professionistico);
  • le associazioni non sportive (ad esempio, associazioni culturali) che organizzano corsi di attività motoria non in palestra.

Requisiti del contribuente e dei figli

La circolare n. 14/e del 2023 stabilisce che "La detrazione è calcolata su un ammontare massimo di spesa pari a euro 210 per il contribuente, se in possesso dei requisiti previsti dalla norma (ad esempio il minore emancipato o minore che percepisce redditi non soggetti all’usufrutto legale dei genitori) e per ogni soggetto fiscalmente a carico. Detto importo deve essere inteso quale limite massimo riferito alla spesa complessivamente sostenuta da entrambi i genitori per lo svolgimento della pratica sportiva dei figli (Risoluzione 25.02.2009 n. 50/E)".

Quindi il contribuente genitore deve avere fiscalmente a carico i figli.

La detrazione spetta sull'iscrizione annuale e abbonamento

La detrazione riguarda le spese sostenute per l'iscrizione annuale e l'abbonamento a palestre, piscine, danza, scuole calcio, sport quali calcio, pallacanestro, pallavolo, rugby, pallamano, ecc.

Essa non riguarda invece le spese per il certificato sportivo non agonistico (o visita sportiva agonistica), né le spese per l'abbigliamento sportivo che i genitori hanno sostenuto per consentire lo sport ai figli. La detrazione non spetta per tutti i costi dello sport dei bambini o ragazzi o dei figli, ma solo per l'iscrizione annuale e l'abbonamento alle strutture.

Quanto spetta: massimo 39,90 euro di risparmio Irpef per ogni figlio

Leggendo la normativa sulle "spese sportive da scaricare sul 730" si evince che il limite di detraibilità di 210 euro ha la logica conseguenza che oltre tale soglia la spesa annua sostenuta non è detraibile, ma si evince altresì che l’importo massimo che è possibile portare in detrazione è pari al 19% di 210 euro, ossia 39,90 euro annui per ogni figlio.

210 euro limite di spesa per ogni figlio. La spesa è detraibile anche se sostenuta nei confronti dei familiari fiscalmente a carico, quali sono i figli ovviamente. E la cosa importante è che l’importo da considerare non può essere superiore per ciascun ragazzo a 210,00 euro. Questo significa che il limite di 210 euro di spesa, e di 39,90 euro di detrazione massima, è riferito a ciascun figlio, quindi chi ne ha due che praticano sport, può arrivare a raddoppiare la detrazione spettante.

Detrazione spese sportive di due o più figli

L'Agenzia delle Entrate conferma che "La detrazione è calcolata su un ammontare massimo di spesa pari a euro 210 per il contribuente, se in possesso dei requisiti previsti dalla norma (ad esempio il minore emancipato o minore che percepisce redditi non soggetti all’usufrutto legale dei genitori) e per ogni soggetto fiscalmente a carico. La detrazione è calcolata su un ammontare massimo di spesa pari a euro 210 per ogni soggetto fiscalmente a carico".

La circolare precisa inoltre che "detto importo (limite di 210 euro, ndr) deve essere inteso quale limite massimo riferito alla spesa complessivamente sostenuta da entrambi i genitori, per lo svolgimento della pratica sportiva dei figli (Risoluzione del 25.02.2009 n. 50).

La spesa complessiva non può comunque superare 210 euro per ciascun ragazzo.

Se la spesa riguarda più di un ragazzo, occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 16 e la spesa sostenuta con riferimento a ciascun ragazzo.

Inoltre "Devono essere comprese nell’importo anche le spese indicate nella CU 2024 (punti da 341 a 352) con il codice 16".

Compimento dei 18 anni: la detrazione spetta per intero

L'Agenzia delle Entrate, con apposita circolare ha precisato che "la detrazione spetta, nella misura del 19 per cento, delle spese sostenute per la pratica sportiva dilettantistica dei ragazzi di età compresa tra cinque e diciotto anni".

Detrazione attività agonistica dei figli. Ciò vuol dire che sono agevolate le spese sportive agonistiche che sono detraibili fino al compimento dei 18 anni di età del figlio.

Spese sportive detraibili e compimento dei 18 anni di età durante l'anno. Il requisito dell’età è rispettato purché sussista anche per una sola parte dell’anno, in considerazione del principio di unitarietà del periodo d’imposta (Circolare 4.04.2008 n. 34, risposta 14.1).

Ad esempio, se il ragazzo ha compiuto 18 anni il 20 novembre 2023, la detrazione spetta anche per le spese sostenute successivamente a tale data, purché le stesse siano sostenute entro il 31 dicembre 2023.

Limiti di detraibilità legati al reddito del contribuente

Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione per spese per attività sportive praticate dai ragazzi spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000.

In caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000.

La documentazione da presentare e conservare

Come pagare spese sportive figli? E' questa una delle domande fondamentali a cui dare risposta.

Per fruire della detrazione, attraverso il modello 730 o il modello Redditi Persone Fisiche, il contribuente deve acquisire e conservare il bollettino bancario o postale, o la fattura, ricevuta o quietanza di pagamento da cui risulti (ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettere a), b), c), d), ed e) del citato DM 28 marzo 2007):

  • la ditta, la denominazione o ragione sociale ovvero cognome e nome (se persona fisica) e la sede ovvero la residenza nonché il codice fiscale del percettore (associazioni sportive, palestre, ecc.);
  • la causale del pagamento (iscrizione, abbonamento ecc.);
  • l’attività sportiva esercitata (es. nuoto, pallacanestro, pallavolo, rugby, ecc.);
  • l’importo pagato;
  • i dati anagrafici del ragazzo praticante l’attività sportiva dilettantistica e il codice fiscale del  soggetto che effettua il versamento.

Convenzioni del Comune. La ricevuta deve riportare tali indicazioni anche nel caso in cui il Comune stipuli, con associazioni sportive, palestre o piscine, convenzioni per la frequenza di corsi di nuoto, ginnastica ecc.. Pertanto, il bollettino di c/c postale intestato direttamente al Comune e la ricevuta complessiva che riporta i nomi di tutti i ragazzi che hanno frequentato il corso non costituiscono documentazione sufficiente ai fini della detrazione (Circolare 13.05.2011 n.20, risposta 5.9).

Ripartizione della detrazione tra genitori

La ripartizione della detrazione per le attività sportive praticate dai ragazzi tra i genitori segue le regole generali riguardanti la ripartizione delle detrazioni fiscali. La detrazione può essere ripartita tra gli aventi diritto (ad esempio i genitori). In questo caso sul documento di spesa va indicata la quota detratta da ognuno di essi.

La spesa complessiva non può comunque superare il limite massimo di 210 euro per ciascun ragazzo.

La normale ripartizione è del 50% per ogni genitore, eventuale percentuale diversa va annotata sul documento giustificativo la spesa.

Ripartizione spese sportive in caso di separazione. Una delle tematiche più ricercate riguarda la ripartizione delle detrazioni fiscali in caso di separazione tra i coniugi o in caso di divorzio.

Come precisato dalla circolare n. 11/E del 2007, le regole di ripartizione delle detrazioni per figli a caricole regole di ripartizione delle detrazioni per figli a carico non valgono anche per il riparto delle altre detrazioni per spese ed oneri. In questi casi non vanno seguiti i criteri dell’art. 12 comma 1 lettera c) del TUIR, ma le seguenti regole:

  • quando l’onere è sostenuto per i familiari a carico, la detrazione o la deduzione spetta al contribuente al quale è intestato il documento che certifica la spesa (è il caso delle spese sportive intestate ad un solo genitore, ovviamente);
  • se, invece, il documento è intestato al figlio fiscalmente a carico, le spese devono essere suddivise tra i due genitori in relazione al  loro effettivo sostenimento;
  • qualora i genitori intendano ripartire le spese in misura diversa dal 50 per cento devono annotare nel documento comprovante la spesa la percentuale di ripartizione;
  • se uno dei due coniugi è fiscalmente a carico dell’altro (è il caso delle spese sportive intestate o sostenute al coniuge a carico), quest’ultimo può considerare l’intera spesa sostenuta, ai fini del calcolo della detrazione o della deduzione.
    In particolare, quando l'onere è sostenuto per i familiari a carico, la detrazione spetta al contribuente al quale è intestato il documento che certifica la spesa.

Se, invece, il documento è intestato al figlio fiscalmente a carico, le spese devono essere suddivise tra i due genitori in relazione al loro effettivo sostenimento.

Qualora i genitori intendano ripartire le spese in  misura diversa dal 50 per cento devono annotare nel documento comprovante la spesa la percentuale di ripartizione.

Come detrarre le spese per attività sportive dei ragazzi nel 730 2024

Come compilare nel 730 les Spese sportive?

Per quasi la totalità dei contribuenti la detrazione, sull'imposta Irpef annuale dovuta al Fisco italiano, per le spese sportive detraibili sarà "scaricata" attraverso il modello 730 precompilato o il modello 730 ordinario presentato tramite CAF o professionisti abilitati. Ma tale detrazione per lo sport praticato dai ragazzi è anche fruibile, da parte dei titolari di partita IVA soprattutto, tramite anche tramite l'ex modello Unico, chiamato Modello Redditi.

Affrontiamo ora l'aspetto operativo della detrazione per le spese per attività sportive, ossia la compilazione del modello 730 del 2024 per le spese per lo sport dei figli, che riguarda ovviamente le "spese per attività sportive praticate dai ragazzi" sostenute dalla famiglia nell'anno d'imposta 2023.

L’indicazione della spesa nei righi da “E8 a E10 – Altre spese” del quadro E – Oneri e Spese del modello 730 2024 – Codice Spesa n. 16. Quel che era il rigo E16 “spese per attività sportive praticate dai ragazzi” nel modello 730 degli anni passati non ha subito una cancellazione: il modello 730 è cambiato nei riquadri relativi al Quadro E – Oneri e Spese. Ora la detrazione per le spese per attività sportive praticate dai ragazzi va indicata in uno dei righi da E8 a E10 – Altre spese nel modello.

Quale è il codice spese sportive nel 730? Il codice spesa da indicare nel riquadro è il codice n. 16.

Spese sportive figli detraibili nel 2023, quale è il rigo. Se la spesa è stata sostenuta nell’anno d’imposta 2023 con riferimento ad un solo ragazzo, l’importo va indicato in uno dei righi da E8 a E10 sempre del quadro E del modello 730 del 2024.

Spese sportive figli detraibili nel 2024. Il contribuente dovrà procurarsi la documentazione in modo da godere della detrazione fiscale con la presentazione della dichiarazione dei redditi 2025, modello 730/2025 o modello Redditi Persone Fisiche 2025. Quale è il rigo? probabilmente sempre da E8 a E10 con il codice 16.

Se la spesa riguarda due ragazzi o più figli, occorre compilare più di un rigo (ad esempio E8 e E9, eventualmente E10) riportando in ognuno di essi il codice 16 e la spesa sostenuta con riferimento a ciascun ragazzo. Nel caso di spese sostenute per più di due ragazzi, occorre compilare un ulteriore rigo tra E8 a E10. Nel caso i righi non bastino è possibile compilare un modulo del modello aggiuntivo del 730/2024. Vanno ovviamente indicate le spese per attività sportive dei figli per l’anno d'imposta 2023.

Detrazione spese sportive figli non presenti nel 730 precompilato 2024

Le spese per le attività sportive svolte dai figli non sono inserite nel 730 precompilato automaticamente.

Quindi il contribuente che intende utilizzare il 730 precompilato per dichiarare la propria posizione fiscale non troverà inserite tali spese.

Il contribuente però può indicare la spesa sostenuta nel 730 precompilato, modificando il 730 inviato dall’Agenzia delle Entrate, il quale non contiene tali indicazioni.

Nel pannello del 730 precompilato sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate, al quale si accede solo tramite PIN di Fisconline o PIN Inps, il contribuente provvederà personalmente o tramite CAF o professionista, ad indicare nei righi da E8 a E10 del modello 730 precompilato l’ammontare della spesa sostenuta per le spese per attività sportive per ragazzi, con codice '16.

Detrazione spese sportive figli: dove indicarle nel Modello Redditi PF 2024

L’indicazione della spesa va effettuata, in caso di titolari di partita IVA o comunque contribuenti tenuti a presentare il modello Redditi Persone Fisiche 2024, nei righi da “RP8 a RP10 – Altre spese” del quadro RP – Oneri e Spese, sempre con il Codice Spesa n. 16.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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