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7 Dicembre 2023
13:00

Livelli Colf, badanti e lavoro domestico: mansioni, inquadramento e stipendi

Il contratto del lavoro domestico prevede quattro livelli per l’inquadramento di colf e badanti, baby sitter e lavoratori domestici. Ad ognuno corrisponde uno stipendio mensile o ad ore (tabelle retributive) ed un orario di lavoro. Vediamo come funziona il CCNL del lavoro domestico riguardo l’inquadramento del personale, quali sono i livelli di inquadramento di colf o badanti e a quanto ammonta lo stipendio nei vari casi, dal lavoratore convivente a quello retribuito ad ore, dal contratto a tempo determinato al lavoro a chiamata o ad ore.

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Livelli Colf, badanti e lavoro domestico: mansioni, inquadramento e stipendi
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Livelli Colf, badanti e lavoro domestico mansioni, inquadramento e stipendi

Il contratto collettivo del lavoro domestico, come tanti CCNL, prevede un articolo contenente la classificazione del personale e tutti i livelli di inquadramento dei lavoratori secondo la mansione o le mansioni effettivamente svolte. Vediamo per baby sitter, lavoratori domestici, Colf e badanti i livelli, le mansioni, l’inquadramento e lo stipendio spettante secondo il CCNL del lavoro domestico.

La retribuzione spettante per colf e badanti, baby sitter e lavoratori domestici dipende dal livello di inquadramento. Nel contratto del lavoro domestico l’articolo 10 stabilisce che “Gli assistenti familiari sono inquadrati in quattro livelli, a ciascuno dei quali corrispondono due parametri retributivi, il superiore dei quali è definito super”.

Dal livello AS, BS, CS e DS potenzialmente spettanti a badanti e assistenti alle persone, ai livelli A, B, C e D relativi all’inquadramento di collaboratori familiari o colf o i lavoratori del settore del lavoro domestico aventi più o meno gradi di esperienza, autonomia esecutiva, potere di coordinamento, vediamo come funzionano i livelli, le mansioni e l’inquadramento nel lavoro domestico.

E di conseguenza, come cambia lo stipendio e la retribuzione spettante a colf, badanti, baby sitter, camerieri, addetti alla pulizia e tutti gli altri lavoratori del settore domestico.

Sommario

Colf e badanti, baby sitter nel lavoro domestico: stipendi e tabelle retributive

Partiamo dagli stipendi o meglio dai minimi retributivi spettanti ai lavoratori in base al livello di inquadramento previsto dal CCNL del lavoro domestico.

Ogni anno il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, sulla base di quanto previsto dall’art. 38 del CCNL del lavoro domestico, determina i minimi di stipendio di colf, badanti, babysitter e tutti i lavoratori del settore del lavoro domestico. 

Lavoratori conviventi – tabella A del CCNL lavoro domestico:

  • livello A: 725,19 euro;
  • livello AS: 857,06 euro;
  • livello B: 922,98 euro;
  • livello BS: 988,90 euro;
  • livello C: 1.54,85 euro;
  • livello CS: 1.120,76 euro;
  • livello D: 1.513,52 euro di cui 1.318,54 euro di minimo retributivo + indennità di funzione di 194,98 euro;
  • livello DS: 1.579,44 euro di cui 1.384,46 euro di minimo retributivo + indennità di funzione di 194,98 euro;
  • livello BS in caso di bambini con meno di 6 anni: 1.118,95 euro;
  • livello DS in caso di badante con più assistiti: 1.691,78 euro;
  • livello CS in caso di badante con più assistiti: 1.233,10 euro;
  • livello CS con certificato di qualità: 1.132,00 euro;
  • livello BS con certificato di qualità: 1.000,14 euro;
  • livello B con certificato di qualità: 931,97 euro.

Lavoratori di cui all’art. 15 comma 2 – Tabella B del CCNL del lavoro domestico (lavoratori conviventi con orario fino a 30 ore settimanali):

  • livello B: 659,27 euro;
  • livello BS: 692,25 euro;
  • livello C: 764,74 euro.

Lavoratori non conviventi – Tabella C del CCNL lavoro domestico (valori orari):

  • livello A: 5,27 euro;
  • livello AS: 6,21 euro;
  • livello B: 6,58 euro;
  • livello BS: 6,99 euro;
  • livello C: 7,38 euro;
  • livello CS: 7,79 euro;
  • livello D: 8,98 euro;
  • livello DS: 9,36 euro.

Lavoratori addetti all’assistenza notturna (discontinue prestazioni notturne di cura alla persona) – Tabella D del CCNL lavoro domestico:

  • livello BS assistenza a persone autosufficienti: 1.137,23 euro;
  • livello CS assistenza a persone non autosufficienti: 1.288,87 euro;
  • livello DS assistenza a persone non autosufficienti: 1.592,17 euro;
  • Livello CS con certificato di qualità: 1.300,11 euro;
  • Livello BS con certificato di qualità: 1.148,47 euro.

Lavoratori addetti a prestazioni esclusivamente d’attesa – Tabella E del CCNL del lavoro domestico:

  • livello unico: 761,45 euro.

Valori convenzionali vitto e alloggio (pranzo e cena) – Tabella F del CCNL del lavoro domestico:

  • pranzo e/o cena: 2,26 euro;
  • alloggio: 195 euro;
  • Totale indennità di vitto e alloggio: 6,47 euro. 

Lavoratori addetti all’assistenza a persone non autosufficienti, con prestazioni limitate alla copertura dei giorni di riposo dei lavoratori titolari – Tabella G del CCNL del lavoro domestico (valori orari):

  •  livello CS: 8,36 euro;
  • livello DS: 10,09 euro.

Sono queste le retribuzioni spettanti ai lavoratori e sono stabilite di anno in anno dal Ministero del Lavoro.

Dalla lettura è facile notare che esistono non solo i livelli A, B, C e D, ed i livelli AS, BS, CS e DS, ma esistono anche diverse tabelle retributive applicabili al rapporto di lavoro (tabella A, tabella B, tabella C, tabella D, tabella E, tabella F e tabella G).

Tali tabelle, in base al livello, disciplinano varie tipologie di rapporto di lavoro, tra quello per lavoratori conviventi o non conviventi, fino al lavoratore in sostituzione di un altro oppure ai lavoratori inquadrati con un contratto a tempo parziale o addetto a mansioni di assistenza notturna o semplicemente d’attesa.

Vediamo quindi di capire livello per livello, quali sono i corretti inquadramenti nel rapporto di lavoro domestico e come funziona il rapporto in termini di orario di lavoro, di stipendio o retribuzione. Affrontiamo infine tutti i possibili inquadramenti per colf e badanti, baby sitter e lavoratori domestici.

Lavoro domestico: a chi spetta il livello A

La prima cosa da fare per capire a chi spetta il livello A nel lavoro domestico è ovviamente leggere la declaratoria e i profili professionali esemplificativi del CCNL del lavoro domestico:

“Livello A: "Appartengono a questo livello gli assistenti familiari, non addetti all'assistenza di persone che svolgono con competenza le proprie mansioni, relative ai profili lavorativi indicati, a livello esecutivo e sotto il diretto controllo del datore di lavoro".

Profili:

a) Addetto alle pulizie. Svolge esclusivamente mansioni relative alla pulizia della casa;

b) Addetto alla lavanderia. Svolge mansioni relative alla lavanderia;

c) Aiuto di cucina. Svolge mansioni di supporto al cuoco;

d) Stalliere. Svolge mansioni di normale pulizia della stalla e di cura generica del/dei cavallo/i;

e) Assistente ad animali domestici. Svolge mansioni di assistenza ad animali domestici;

f) Addetto alla pulizia ed annaffiatura delle aree verdi;

g) Operaio comune. Svolge mansioni manuali, di fatica, sia per le grandi pulizie, sia nell'ambito di interventi di piccola manutenzione”.

La prima cosa da notare è che sono inquadrabili nel livello A, che è molto basso anche in termini retributivi, tutti i collaboratori generici, che però non devono essere addetti all’assistenza di persone e non devono aver avuto esperienza professionale. O al massimo un’esperienza professionale non superiore ai 12 mesi.

Il livello A è invece il livello naturale con il quale retribuire gli addetti alle pulizie o gli operai comuni.

In termini di stipendio spettante al lavoratore, la tabella A consente di assumere al livello A i lavoratori conviventi (che ai sensi dell’art. 15 svolgono 54 ore settimanali di lavoro con 10 ore giornaliere non consecutive) per l’espletamento delle mansioni di cui sopra indicate nei profili. Tale tabella afferisce quindi ai contratti di lavoro subordinato per personale convivente, ma è necessario che il lavoratore non svolga mansioni promiscue o comunque più qualificanti che comportino il diritto a livelli superiori.

La tabella retributiva B per personale non convivente invece attribuisce un compenso orario spettante al prestatore di lavoro che svolge una delle mansioni di cui sopra, anche con un contratto di lavoro a tempo parziale o part-time.

Nel caso di lavoratori non conviventi, l’orario di lavoro è di 40 ore settimanali, di cui 8 ore giornaliere non consecutive per 5 giorni lavorativi a settimana. Ma è anche possibile una distribuzione dell’orario di lavoro su sei giorni settimanali.

Livello AS (super) contratto di lavoro domestico: a chi spetta

 Il livello AS o A super è un livello superiore rispetto al livello A. Il contratto collettivo del lavoro domestico non ne descrive la declaratoria ma indica direttamente i profili che sono inquadrabili nel livello AS:

“Livello A super

Profili:

a) Addetto alla compagnia. Svolge esclusivamente mansioni di mera compagnia a persone autosufficienti, senza effettuare alcuna prestazione di lavoro;

La descrizione è abbastanza chiara, il lavoratore che svolge la funzione di addetto alla compagnia, senza svolgere prestazioni di lavoro, ha diritto all’inquadramento nel livello AS.

Laddove vi siano prestazioni notturne, probabilmente la mansione afferisce ai livelli superiori relativi alla tabella B in termini retributivi (livello BS, CS o DS).

In termini retributivi il lavoratore inquadrabile nel livello AS, analogamente a quanto descritto per il livello A, può essere inquadrato secondo la tabella A, quindi come convivente e con diritto alla retribuzione su base mensile rapportata all’orario di lavoro (che è di 54 ore settimanali), oppure può essere inquadrato, laddove non convivente, in base alla tabella C e avendo diritto alla retribuzione oraria prevista dalla tabella. E in questo caso l’orario di lavoro è di 40 ore settimanali, distribuite su 5 o 6 giorni lavoratori, con la possibilità di inquadramento con contratto di lavoro a tempo parziale o part-time.

A chi spetta il livello B del CCNL lavoro domestico

Salendo di livello, abbiamo il livello B del contratto di lavoro domestico. Anche in questo caso per valutare il corretto inquadramento, occorre leggere la declaratoria e i profili professionali indicati dal CCNL all’art. 10:

“Livello B

Appartengono a questo livello i collaboratori familiari che, in possesso della necessaria esperienza, svolgono con specifica competenza le proprie mansioni, ancorché a livello esecutivo.

Profili:

a) Collaboratore generico polifunzionale. Svolge le incombenze relative al normale andamento della vita familiare, compiendo, anche congiuntamente, mansioni di pulizia e riassetto della casa, di addetto alla cucina, di addetto alla lavanderia, di assistente ad animali domestici, nonché altri compiti nell'ambito del livello di appartenenza;

b) Custode di abitazione privata. Svolge mansioni di vigilanza dell'abitazione del datore di lavoro e relative pertinenze, nonché, se fornito di alloggio nella proprietà, di custodia;

c) Addetto alla stireria. Svolge mansioni relative alla stiratura;

d) Cameriere. Svolge servizio di tavola e di camera;e) Addetto alla cura delle aree verdi ed ai connessi interventi di manutenzione;

f) Operaio qualificato. Svolge mansioni manuali nell'ambito di interventi, anche complessi, di manutenzione;

g) Autista. Svolge mansioni di conduzione di automezzi adibiti al trasporto di persone ed effetti familiari, effettuando anche la relativa ordinaria manutenzione e pulizia;

h) Addetto al riassetto camere e servizio di prima colazione anche per persone ospiti del datore di lavoro. Svolge le ordinarie mansioni previste per il collaboratore generico polifunzionale, oltreché occuparsi del rifacimento camere e servizio di tavola della prima colazione per gli ospiti del datore di lavoro".

Questo livello contrattuale abbraccia tutti i lavoratori che hanno una “necessaria esperienza” e una “specifica competenza” anche se le mansioni sono “esecutive”. Rispetto al livello A quindi il contratto collettivo valorizza l’esperienza, che abbiamo già letto essere attribuita al lavoratore laddove lo stesso superi i 12 mesi di prestazioni di lavoro nel settore del lavoro domestico.

Il contratto collettivo indica nei profili il collaboratore generico polifunzionale, che appunto svolge una serie di mansioni congiunte, quali quelle di pulizia, di cucina, lavanderia e assistenza ad animali domestici. Laddove non si riscontri un forte grado di autonomia e responsabilità (che è propria del livello superiore C) o addirittura anche “autonomia decisionale” e mansioni di “coordinamento” (che è propria del livello D, ancora più superiore), il naturale livello di inquadramento di una colf è il livello B del CCNL.

Analogamente è il livello B il livello naturale per mansioni tipiche quali quella di cameriere, giardiniere, custode, autista e operario qualificato.

Anche in questo caso, tra le parti può instaurarsi un rapporto di natura subordinata per lavoratori conviventi e con una retribuzione su base mensile, ai sensi della tabella A delle tabelle retributive del contratto di lavoro domestico (con rispetto dell’orario di lavoro di 54 ore settimanali, di cui 10 ore giornaliere). Analogamente è possibile stipulare tra le parti un contratto di lavoro per lavoratori non conviventi, con retribuzione oraria spettante ai sensi della tabella C. In questo caso l’orario di lavoro è di 40 ore settimanali distribuite su 5 o 6 giorni lavoratori, con possibilità di stipulare un contratto a tempo parziale o part-time.

Nei casi previsti, ossia quando si tratta di lavoratori conviventi o di studenti di età compresa tra 16 e 40 anni frequentanti corsi di studio al termine dei quali viene conseguito un titolo riconosciuto dallo Stato ovvero da Enti pubblici, che sono assunti in regime di convivenza a 30 ore settimanali (orario di lavoro collocato dalle ore 6 alle 14 o dalle 14 alle 22, oppure per 10 ore al giorno non consecutive per 3 giorni settimanali) è possibile anche un inquadramento dei lavoratori al livello B ai sensi della tabella B del CCNL. Ma anche in questo caso le mansioni devono essere afferenti alla declaratoria e profili del livello B e non dei livelli superiori BS o C, che sono ulteriori inquadramenti possibili per tali lavoratori a tempo parziale di 30 ore settimanali.

Livello BS (B super) del CCNL lavoro domestico: a chi spetta

Passiamo al livello Bs o B super del contratto di lavoro domestico, sempre ai sensi dell’art. 10 del CCNL. Il contratto collettivo in questo caso tratta uno specifico caso di inquadramento:

“Livello B super

Profilo:

a) Assistente a persone autosufficienti. Svolge mansioni di assistenza a persone (anziani o bambini) autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti”.

La definizione di persona autosufficiente è fornita stesso dal CCNL: Per persona autosufficiente si intende il soggetto in grado di compiere le più importanti attività relative alla cura della propria persona ed alla vita di relazione.

Al livello BS quindi vanno inquadrati tutti lavoratori che assistono persone autosufficienti, quali anziani o bambini. Trattasi del tipico inquadramento di una badante che assiste persona autosufficiente.

E in questo caso occorre far riferimento alla tabella A laddove trattasi di lavoratore in regime di convivenza (sempre con orario di lavoro di 54 ore settimanali) oppure alla tabella C se trattasi di un lavoratore non convivente, ma che svolge le proprie mansioni (sempre rientranti nel livello BS e non nei successivi livello C, tipo dell’assistenza alle persone non autosufficienti) non convivendo con la persona assistita.

Laddove l’assistenza alla persona autosufficiente afferisca a prestazioni di assistenza notturna, occorrerà retribuire il lavoratore secondo il livello BS della tabella D, e non della tabella A o C.

Livello C del contratto di lavoro domestico: a chi spetta

Il livello C del CCNL del lavoro domestico è dedicato ai lavoratori che presentano un grado di autonomia e responsabilità più elevato nell’esecuzione della propria prestazione lavorativa.

In questo caso l’art. 10 del contratto collettivo dettaglia prima la declaratoria (ossia la descrizione generica della mansione) e poi indica un profilo esemplificativo:

“Livello C

Appartengono a questo livello gli assistenti familiari che, in possesso di specifiche conoscenze di base, sia teoriche che tecniche, relative allo svolgimento dei compiti assegnati, operano con totale autonomia e responsabilità.

Profilo:

a) Cuoco. Svolge mansioni di addetto alla preparazione dei pasti ed ai connessi compiti di cucina, nonché di approvvigionamento delle materie prime”.

Dopo averne previsto l’inquadramento nel livello B, il CCNL torna a trattare l’inquadramento dei collaboratori familiari (come può essere una colf o anche una badante). E lo fa indicando una principale differenza tra il livello B e il livello superiore C, che è l’operare “con totale autonomia e responsabilità”.

Quindi se nel livello B al collaboratore familiare è richiesta solo la presenza di “necessaria esperienza” e di “specifica competenza” nell’esercizio delle proprie mansioni, per il livello C si aggiunge “autonomia” e “responsabilità”. Laddove entrambe siano ritenuti “totali”, ossia laddove il lavoratore operi completamente in maniera autonoma e con proprie totali responsabilità, il collaboratore familiare, ivi compreso colf e badanti, ma anche baby sitter, ha diritto all’inquadramento nel livello C. Tale livello è il normale livello, come descritto, del cuoco.

Anche in questo caso, il lavoratore convivente va retributivo secondo il livello C della tabella A del contratto di lavoro domestico, mentre il lavoratore non convivente va retribuito su base oraria secondo la tabella C dello stesso CCNL. Il tutto sempre nel rispetto dell’orario di lavoro rispettivamente di 54 ore settimanali e 40 ore settimanali. Anche per il livello C è possibile un inquadramento a 30 ore settimanali, con retribuzione secondo la tabella B del contratto collettivo del lavoro domestico.

Livello CS (C super) contratto lavoro domestico: a chi spetta

Proseguendo lungo la classificazione del personale dell’art. 10 del contratto di lavoro domestico, si arriva al corretto inquadramento del personale che assiste persone non autosufficienti.

“Livello C super

Profilo:

a) Assistente a persone non autosufficienti (non formato). Svolge mansioni di assistenza a persone non autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti.”

Pertanto, laddove il lavoratore assista una persona autosufficiente, e non sia una persona formata per tale ruolo (altrimenti occorre guarda al livello D superiore), il corretto inquadramento è ricercabile nel livello BS, mentre laddove l’assistenza sia prestata ad un lavoratore non autosufficiente, spetta il livello superiore CS.

Anche in questo caso, una volta definito il livello spettante (es. badante di persona anziana non autosufficiente), al lavoratore spetterà la retribuzione mensile di cui al livello CS della tabella A del contratto di lavoro domestico (con orario di lavoro di 10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali) oppure nella tabella C per lavoratori non conviventi (e qui con orario di lavoro di 8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali, distribuite su 5 giorni oppure su 6 giorni).

Laddove l’assistenza alla persona non autosufficiente riguardi prestazioni notturne, sussiste quindi un’assistenza notturna ed al lavoratore spetta la retribuzione prevista da livello CS della tabella D del CCNL, che è appunto dedicata all’assistenza notturna.

Livello D contratto lavoro domestico: a chi spetta

Il livello più alto del CCNL riguardante i collaboratori familiari nel lavoro domestico è il livello D:

“Livello D

Appartengono a questo livello i collaboratori familiari che, in possesso dei necessari requisiti professionali, ricoprono specifiche posizioni di lavoro caratterizzate da responsabilità, autonomia decisionale e/o coordinamento.

Profili:

a) Amministratore dei beni di famiglia. Svolge mansioni connesse all'amministrazione del patrimonio familiare;

b) Maggiordomo. Svolge mansioni di gestione e di coordinamento relative a tutte le esigenze connesse ai servizi rivolti alla vita familiare;

c) Governante. Svolge mansioni di coordinamento relative alle attività di cameriere di camera, di stireria, di lavanderia, di guardaroba e simili;

d) Capo cuoco. Svolge mansioni di gestione e di coordinamento relative a tutte le esigenze connesse alla preparazione dei cibi ed, in generale, ai compiti della cucina e della dispensa;

e) Capo giardiniere. Svolge mansioni di gestione e di coordinamento relative a tutte le esigenze connesse alla cura delle aree verdi e relativi interventi di manutenzione;

f) Istitutore. Svolge mansioni di istruzione e/o educazione dei componenti il nucleo familiare”.

Un collaboratore familiare, come abbiamo visto, laddove operi con “necessaria esperienza” e “specifica competenza” è inquadrabile al livello B. Laddove viene aggiunta all’esperienza e la competenza specifica, un grado di “totale autonomia e responsabilità”, il corretto inquadramento è al livello C. Laddove la persona, che abbia i necessari requisiti professionali, ricopra “specifiche posizioni di lavoro caratterizzate da responsabilità, autonomia decisionale e/o coordinamento” allora il corretto inquadramento è al livello D.

Tali posizioni sono da ricercare nei lavoratori che abbiano quindi oltre alla totale autonomia e responsabilità, anche una specifica posizione di lavoro che comporti la necessità di avere funzioni di coordinamento di altri lavoratori. E infatti il contratto collettivo indica come profili professionali quelli di amministratore di famiglia, maggiordomo, governante, capo cuoco, capo giardinerie e istitutore.

Per i lavoratori inquadrabili al livello D, è possibile stipulare un contratto di lavoro con retribuzione mensile spettante secondo la tabella A e con orario di lavoro di 54 ore settimanali, laddove trattasi di lavoratore convivente con la famiglia. Laddove il lavoratore non sia convivente, è possibile un inquadramento secondo la tabella C e la retribuzione oraria in essa indicata. E con il conseguente orario di lavoro di 40 ore settimanali.

Livello DS o D super del CCNL lavoro domestico: a chi spetta

Il livello D super è il livello contrattuale più alto per gli assistenti alle persone non autosufficienti:

“Livello D super

Profili:

a) Assistente a persone non autosufficienti (formato). Svolge mansioni di assistenza a persone non autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti;

b) Direttore di casa. Svolge mansioni di gestione e di coordinamento relative a tutte le esigenze connesse all'andamento della casa”.

c) Assistente familiare educatore formato. Lavoratore che, nell'ambito di progetti educativi e riabilitativi elaborati da professionisti individuati dal datore di lavoro, attua specifici interventi volti a favorire l'inserimento o il reinserimento nei rapporti sociali, in autonomia, di persone in condizioni di difficoltà perché affette da disabilità psichica oppure da disturbi dell'apprendimento o relazionali.

Laddove la persona che si occupa dell’assistenza a persona non autosufficiente sia un assistente formato, spetta la retribuzione e l’inquadramento secondo il livello DS e non il livello CS.

Anche in quest’ultimo caso, laddove il lavoratore sia convivente, spetta la retribuzione secondo la tabella A del CCNL, con rispetto di un orario di lavoro di 54 ore settimanali. Laddove il lavoratore non sia convivente spetta la retribuzione oraria secondo la tabella C, con rispetto di un orario di lavoro di 40 ore settimanali.

Laddove il lavorare presti attività di assistenza notturna a persone non autosufficienti, spetta la retribuzione secondo la tabella D del CCNL. La tabella G sia per il livello DS che CS va applicata laddove si tratti di assistenza a persone non autosufficienti, con prestazioni limitate alla copertura dei giorni di riposo dei lavoratori titolari.

Quando una persona si intende formata e quindi scatta il diritto al livello DS invece del CS? Lo stabilisce il CCNL stesso: “La formazione del personale, laddove prevista per l'attribuzione della qualifica, si intende conseguita quando il lavoratore sia in possesso di diploma nello specifico campo oggetto della propria mansione, conseguito in Italia o all'estero, purché equipollente, anche con corsi di formazione aventi la durata minima prevista dalla legislazione regionale e comunque non inferiore a 500 ore”.

Mansioni plurime: quale livello di inquadramento?

Leggendo il contratto collettivo e l’art. 10 sulla classificazione del personale, può sorgere il dubbio sul corretto inquadramento e sul livello spettante ad un lavoratore che svolge contemporaneamente più di una mansione di livelli diversi. Ebbene il CCNL prevede che “laddove un lavoratore svolga mansioni plurime, l’inquadramento contrattuale va ricercato nel livello corrispondente alle mansioni prevalenti”.

Quindi ad esempio una baby sitter che svolga anche mansioni di pulizia, occorre valutare se ha diritto al livello AS o al livello superiore B che tratta appunto mansioni plurime nell’ambito della funzione di collaboratore familiare.

Laddove poi vi sia una assistenza a persona autosufficiente potrebbe essere spettante il livello BS.

Laddove si via una assistenza persona non autosufficiente, nell’ambito di mansioni plurime, potrebbe spettare il livello CS.

Colf e badanti: quale è il livello di inquadramento?

Partendo dal concetto base che viene definita colf una persona che svolge mansioni di collaboratore familiare e dall’ulteriore definizione di badante quale persona che si occupa di “badare”, quindi di assistenza a persone autosufficienti o non autosufficienti, occorre valutare il corretto inquadramento ed i diritti di colf e badanti, così come di baby sitter, nell’ambito delle mansioni espletare secondo il contratto di lavoro domestico.

Abbiamo visto che il CCNL per i collaboratori familiari (colf) prevede tre diversi livelli, quali il livello B e il livello C, mentre per i badanti o assistenti alle persone autosufficienti o non autosufficienti, il CCNL prevede ulteriori tre diversi livelli di inquadramento quali il livello BS, il livello CS e il livello DS. In alcuni casi, per persone senza esperienza, il collaboratore familiare (colf) può essere inquadrato nei primi 12 mesi nel livello A, sempre che non svolga mansioni plurime.

Per la baby sitter che svolge mansioni occasionali e/o saltuarie di vigilanza di bambini in occasione di assenze dei familiari, con esclusione di qualsiasi prestazione di cura, il livello giusto è il livello AS. Laddove vi siano mansioni plurime, il livello di inquadramento spettante potrebbe essere superiore.

Proviamo ora riepilogare.

Quale è il livello di inquadramento giusto per COLF (collaboratore domestico)?

Consultando la classificazione del personale, ecco le ipotesi:

Livello Descrizione
Livello A colf senza esperienza e nei primi 12 mesi con mansione di addetto alle pulizie o assistente ad animali domestici
Livello B colf con “necessaria esperienza” e “specifica competenza”
Livello C colf con “necessaria esperienza e specifica competenza” e con “totale autonomia e responsabilità”
Livello BS o CS o DS Laddove la COLF si occupi anche di mansioni di assistenza a persona autosufficiente o non autosufficiente

Quale è il livello di inquadramento badante (assistente a persona autosufficiente o non autosufficiente)?

Consultando la classificazione del personale, ecco le ipotesi:

Livello Descrizione
Livello AS badante che è semplice addetto alla compagnia senza effettuare alcuna prestazione di lavoro
Livello BS badante assistente a persona autosufficiente
Livello CS badante assistente a non persona autosufficiente (badante non formata)
Livello DS badante assistente a non persona autosufficiente (badante formata con specifico diploma o corso di formazione di 500 ore)
Livello CS badante che svolge assistenza notturna
Livello DS badante che svolge assistenza notturna a persona non autosufficiente

Per lavoratori che prestano l’assistenza a persone non autosufficienti, con prestazioni limitate alla copertura dei giorni di riposo dei lavoratori titolari spetta l’inquadramento nel livello CS o DS a seconda che la badante sostituta sia formata o non formata.

Stipendio Colf in base a livello, mansioni e orario di lavoro

Vediamo ora lo stipendio di una COLF in base a livello, orario di lavoro e convivenza:

Tipologia di lavoratore Stipendio e orario di lavoro
Colf convivente senza esperienza (livello A) stipendio di 725,19 euro (tabella A) per un orario di lavoro di 54 ore settimanali
Colf non convivente e senza esperienza (livello A) stipendio di 5,27 euro ad ora (tabella C). Orario di lavoro massimo di 40 ore settimanali
Colf convivente con esperienza e competenza (livello B) stipendio di 857,06 euro (tabella A) per un orario di lavoro di 54 ore settimanali
Colf non convivente con esperienza e competenza (livello B) stipendio di 6,58 euro ad ora (tabella C). Orario di lavoro massimo di 40 ore settimanali
Colf convivente con esperienza e competenza, che opera in totale autonomia e responsabilità (livello C) stipendio di 1.054,85 euro (tabella A) per un orario di lavoro di 54 ore settimanali
Colf non convivente con esperienza e competenza, che opera in totale autonomia e responsabilità (livello C) stipendio di 7,38 euro ad ora (tabella C). Orario di lavoro massimo di 40 ore settimanali

Laddove la COLF svolga mansioni plurime, ivi compreso assistenza a persone autosufficienti o non autosufficienti, occorre valutare la mansione prevalente. Nel caso prevalga la funzione di assistenza alla persona, va valutato il livello BS o CS.

Stipendio badante in base a livello, mansioni e orario di lavoro

Vediamo ora lo stipendio di una badante in base a livello, orario di lavoro e convivenza:

Tipologia di lavoratore Stipendio e orario di lavoro
Badante convivente con mansione di addetto alla compagnia o assistenza ad animali domestici (livello AS) stipendio di 857,06 euro (tabella A) per un orario di lavoro di 54 ore settimanali
Badante non convivente con mansione di addetto alla compagnia o assistenza ad animali domestici (livello AS) stipendio di 6,21 euro ad ora (tabella C). Orario di lavoro massimo di 40 ore settimanali
Badante assistente a persona autosufficiente (livello BS) convivente stipendio di 988,90 euro (tabella A) per un orario di lavoro di 54 ore settimanali
Badante assistente a persona autosufficiente (livello BS) non convivente stipendio di 6,99 euro ad ora (tabella C)
Badante assistente notturna a persona autosufficiente (livello BS) stipendio di 988,90 euro
Badante assistente a persona non autosufficiente (livello CS) convivente stipendio di 1.120,76 euro (tabella A) per un orario di lavoro di 54 ore settimanali
Badante assistente a persona non autosufficiente (livello CS) non convivente stipendio di 7,79 euro ad ora (tabella C). Orario di lavoro massimo di 40 ore settimanali
Badante assistente notturna a persona non autosufficiente (livello CS)
stipendio di 1.288,87 euro
Badante formata e assistente a persona non autosufficiente (livello DS) convivente stipendio di 1.384,46 euro più 194,98 euro di indennità di funzione (tabella A) per un orario di lavoro di 54 ore settimanali
Badante formata e assistente a persona non autosufficiente (livello DS) non convivente stipendio di 9,36 euro ad ora (tabella C). Orario di lavoro massimo di 40 ore settimanali
Badante assistente notturna a persona non autosufficiente (livello CS) stipendio di 1.288,87 euro
Badante non formata assistente a persona non autosufficiente, con prestazioni limitate alla copertura dei giorni di riposo dei lavoratori titolari (livello CS) stipendio di 8,36 euro ad ora 
Badante formata assistente a persona non autosufficiente, con prestazioni limitate alla copertura dei giorni di riposo dei lavoratori titolari (livello CS) stipendio di 8,36 euro ad ora 

Le retribuzioni sopra indicate sono da intendersi a lordo, pertanto andrà versata la quota dei contributi a carico del lavoratore e la retribuzione percepita sarà assoggettata ad imposizione fiscale (tasse), ossia al versamento dell'imposta Irpef, calcolata sulle aliquote Irpef e al netto delle detrazioni per lavoro dipendente.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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