Vantaggi e svantaggi del lavoro a domicilio
Le nuove tecnologie ed i nuovi contratti: addizioni che possono generare figure professionali del tutto nuove. Se infatti aggiungete alla possibilità del tele-lavoro (letteralmente "lavoro a distanza"), il costume tutto contemporaneo del rapporto flessibile, ne viene fuori l'impiegato che la mattina si sveglia, si prepara un caffè, si mette a lavorare e si lava nella pausa pranzo. Se non, addirittura, quando "stacca" dal servizio.
Certo, lavorare da casa è un gran bel vantaggio. Non c'è nel mezzo il viaggio casa-ufficio-casa che sottrae al lavoratore il piacere, molto semplicemente, di vivere di più: in media due ore della propria giornata. Per non parlare poi della pausa pranzo, seduti al desco profumato, magari con il proprio partner (il che può rappresentare anche motivazione pari e contraria al tele-lavoro).
Il lavoro da casa, tra l'altro, non solo è comodo, ma comporta anche un importante risparmio in termini economici: da un lato il datore risparmia i costi fissi (ufficio, attrezzatura tecnologica, etc.), dall'altro l'impiegato non deve sostenere quelli di trasporto. Per non parlare poi della possibilità di gestire da sé il proprio impiego ed integrarlo magari con un altro lavoro.
Vi è tuttavia un rischio, di non poco conto, nella diffusione di una professione che continua a mantenere alcuni lati scuri, sia laddove diventa contratto a cottimo o a progetto, sia quando viene formalizzato nel contratto di lavoro a domicilio. Ciò che infatti rende complessa l'equità tra remunerazione ed impegno del lavoratore è la difficile inclusione di una valutazione sugli orari effettivi di lavoro, nonché sulla disciplina del licenziamento e delle ferie, entrambi escludibili nel contratto a cottimo e in quello di lavoro a domicilio, quando non contemplato nei contratti di lavoro nazionali.