Lavoro e casalinghe: proposta per l’assicurazione obbligatoria all’Inail
Da tempo si discute della necessità di riconoscere il significato professionale e sociale reso da tutte le donne che, lavorando in casa, forniscono un servizio alla famiglia e alla comunità. Come noto, si è anche discussa in passato – politica o demagogia? – la possibilità di pagare un vero e proprio salario alle casalinghe. Il governo sembra adesso prospettare un riconoscimento più graduale, a partire dall'assicurazione per gli infortuni sul lavoro.
Nell'ambito dell'evento organizzato da Anmil (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro) ed Inail, infatti, donna, professione e sicurezza sono stati i temi che hanno assunto un ruolo centrale. Sull'argomento è intervenuto anche il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, che ha affermato che "Note scordate", il concerto organizzato da Inail e Anmil, "ci consente di accendere i riflettori sul tema degli infortuni alle donne, specie in questo momento in cui si allarga l'ambito lavorativo in cui le donne vanno a inserirsi".
Il ministro conclude a sorpresa che "Il grande problema è il lavoro domestico. Bisogna rendere effettivo l'obbligo di iscrizione delle casalinghe all'assicurazione dell'Inail. Oltre a misure sanzionatorie, è il caso di realizzare una campagna per l'adesione all'assicurazione dell'Inail".
Al di là dei risvolti economici e/o politici di certe affermazioni – da quelle sul salario a quelle sull'assicurazione – in un'epoca in cui il lavoro casalingo è spesso vittima di denuncia sociale tacita, specie da parte della popolazione femminile, un riconoscimento pubblico potrebbe restituire dignità a chi spesso si impegna in casa oltre le 8 ore sindacali.
Danilo Massa