Romano Prodi sulla crisi greca: non colpirà l’euro
La crisi economica mondiale, quella della Grecia e le possibili ripercussioni sull'Europa tutta: nessi plausibili, ma eccessivi, sembra essere il messaggio di Romano Prodi in una lezione tenuta presso l'Univeristà Bicocca a Milano. Nonostante alcuni paesi si mostrino particolarmente "generosi" nel dichiarare la UE spacciata o comunque in pericolo, l'ex premier ed ex presidente della Commissione Europea Prodi ritiene eccessiva l'analisi che descrive il Vecchio Continente in pericolo. Il contagio dalla Grecia all'Europa sembra essere, per ora, alquanto difficile, anche per il peso economico del paese ellenico.
Dalla paura alla proposta: la crisi della Grecia, infatti, porta Prodi a riflettere sul ruolo dell'Europa e sulla mancanza di strumenti idonei per impegnare l'UE in azioni politiche ed economiche che prescindano dagli stati membri. La resistenza posta da questi alla cessione di sovranità all'Europa ha reso impossibile una politica di intervento, relegandola alla sfera limitata, parziale ed incoerente – in ottica continentale – dei singoli stati nazionali.
Sarebbe dunque opportuno riprendere il discorso sull'integrazione europea, sottraendo ulteriori ambiti politici al sistema dell'unanimità ed ampliando i fondi a disposizione della Comunità oltre la soglia tutt'ora vigente (attualmente ogni stato partecipa con una "quota" media inferiore all'1% del PIL nazionale).
Tornando poi sulla frode dei greci, Prodi, una provocazione più che un'intenzione vera e propria, suggerisce: "Andiamo a vedere come sono i bilanci di Usa e Gran Bretagna…"
Danilo Massa