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Pensioni oltre 1000 euro: dal 1 luglio niente più pagamento in contanti

Dopo la proroga per le pensioni, dal 1 luglio in vigore la norma antiriciclaggio che vieta i pagamenti in contanti oltre 1.000 euro. I pensionati non potranno più riscuotere la pensione in denaro presso l’ufficio postale ma dovranno farsela accreditare in conto corrente, oppure utilizzare carte prepagate, libretti postali nominativi. Ecco come fare, le istruzioni dell’Inps e dell’Inpdap.
A cura di Antonio Barbato
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antiriciclaggio

Dal 1 luglio 2012, dopo qualche proroga, anche le pensioni non potranno più essere pagate in contanti se sono pari o superiori all’importo di 1.000 euro. Sarà quindi necessario un conto corrente postale o bancario, oppure un libretto postale o carta prepagata abilitata su cui farsi accreditare la pensione. La limitazione è stata introdotta dalla Manovra Monti.

L’art. 12 del Decreto Legge n. 201 del 2011, convertito il Legge n. 214 del 2011, ha infatti modificato la normativa antiriciclaggio, il Decreto Legislativo n. 231 del 2007. Le limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore, sono state quindi ridotte all’importo di 1.000 euro. Originariamente il limite era fissato in 12.500 euro, poi con il Decreto Legge n. 78 del 2000 è arrivata la riduzione a 5.000 euro, successivamente c’è stata la riduzione a 2.500 euro con il D. L. n. 138 del 2011.

Con la Manovra Monti la soglia della tracciabilità è stata quindi ridotta a 1.000 euro. E ciò influisce non solo sulle pensioni ma anche sui sistemi di pagamento delle retribuzioni e dei compensi dovuti ai lavoratori dipendenti e collaboratori di aziende e professionisti. Per maggiori informazioni vediamo il pagamento delle retribuzioni oltre 1000 euro.

Tracciabilità dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni. La legge n. 214 del 2011 ha stabilito quindi che le Pubbliche Amministrazioni (centrali, locali e loro enti) devono utilizzare strumenti di pagamento elettronici, resi disponibili presso il sistema bancario o postale, per la corresponsione di stipendi, pensioni e ogni altro tipo di compenso, comunque dovuto in via continuativa a lavoratori e prestazioni d’opera, di importo superiore a 1.000 euro.

Le proroghe: 7 marzo, 1 maggio e infine 1 luglio. Il divieto all’utilizzo del contante sarebbe dovuto scattare dal 7 marzo, ossia tre mesi dopo l’entrata in vigore della Manovra Monti, poi il Decreto semplificazioni n. 16 del 2012 ha prorogato il termine prima al 1 maggio e poi al 1 luglio con la legge di conversione n. 44 del 2012.

La norma ha lo scopo di favorire l’adozione da parte delle pubblica amministrazione di modalità e di strumenti di pagamento più efficienti e coerenti con il processo di digitalizzazione degli enti pubblici e con la normativa attuativa della direttiva sui servizi di pagamento, contribuendo a ridurre i costi derivanti dalla gestione del denaro contante.

I pensionati interessati sono quelli che riscuotono la pensione presso gli uffici postali. Per coloro che già si avvalevano della riscossione della propria pensione tramite accredito sul conto corrente ovviamente non avranno alcun problema essendo già adeguati al sistema di tracciabilità delle somme di denaro oltre i 1.000 euro, utilizzando uno strumento elettronico.

Pensioni inferiori a 1.000 euro. Non avrebbero questo tipo di problema i pensionati che percepiscono una pensione inferiore a mille euro. Ma potrebbero essere loro corrisposte somme superiori a 1.000 euro per effetto del pagamento della tredicesima o di somme arretrate, quindi è sempre bene attivarsi per la comunicazione di un proprio codice IBAN di un conto corrente.

Accredito della pensione Inps: come fare

I pensionati che percepiscono una pensione da parte dell’ente previdenziale di importo superiore a 1.000 euro, e che non hanno un accredito della pensione stessa su un conto corrente, dovranno comunicare all’Inps una nuova modalità di riscossione, scegliendo tra l’accredito in conto corrente, su libretto postale o su carta ricaricabile. In caso di mancata comunicazione, a partire dal mese di luglio, questi pensionati potrebbero trovarsi senza poter riscuotere la propria pensione.

La richiesta di variazione della modalità di pagamento potrà essere effettuata nei seguenti modi:

  • Rivolgendosi alla Poste Italiane o alla propria banca presso la quale si vuole far accreditare la pensione, per scegliere il conto corrente postale o bancario, o la carta prepagata, come strumento più idoneo all’accredito;
  • Rivolgendosi all’Inps: chi è in possesso del codice PIN per i servizi telematici può effettuare la scelta (banca o Poste Italiane) direttamente sul sito dell’Inps, utilizzando l’apposita funzione disponibile online. In alternativa ci si può rivolgere agli uffici territoriali dell’ente previdenziale.

La scelta va effettuata entro il 30 giugno 2012 per dare continuità al pagamento della pensione. Nel caso in cui il pensionato non abbia effettuato la scelta entro tale data, successivamente sarà necessario recarsi dall’Inps per la risoluzione del problema di accreditamento della pensione.

Pensione Inpdap oltre i 1000 euro: le modalità di accredito

Come precisato dall’ente previdenziale di riferimento dei dipendenti pubblici ora confluito nell’Inps, i pensionati Inpdap che percepiscono una pensione in contanti, dovranno comunicare immediatamente le coordinate bancarie (codice Iban) del conto corrente bancario o postale o del libretto postale su cui desiderano che sia accreditata la pensione.

Accredito pensione presso le Poste Italiane. Nel caso di apertura di un conto corrente postale o libretto postale il pensionato non dovrà comunicare tale nuova modalità di accredito alla Sede di competenza, in quanto tali informazioni saranno fornite direttamente da Poste Italiane.

Accredito presso una banca. Diversamente i pensionati che vorranno ricevere la pensione su un conto corrente bancario dovranno comunicare alla sede competente la nuova modalità di accredito. Il modello di richiesta è disponibile sul sito dell’Inpdap o presso l’ufficio relazioni con il pubblico della sede.

Comunicazione Iban per tutti i pensionati. L’Inpdap precisa inoltre che anche i pensionati che percepiscono una rata mensile di pensione inferiore a 1000 euro, potrebbero superare il limite consentito per il pagamento in contanti nel caso di somme aggiuntive, competenze arretrate  o eventuali rimborsi. Per questo motivo si invitano tutti i pensionati che riscuotono la pensione in contanti a comunicare nel più breve tempo possibile il codice Iban, secondo le modalità sopra indicate.

Riscossione pensione e conto corrente su delega

Nel caso in cui i pensionati, sia Inps che Inpdap, siano impossibilitati, per comprovati e gravi motivi di salute ovvero per provvedimenti giudiziari restrittivi della libertà personale, a recarsi presso la Banca o l’Ufficio postale, i delegati alla riscossione possono aprire un conto corrente bancario o postale o un libretto postale, a condizione che lo stesso sia intestato al beneficiario dei pagamenti.

Il delegato deve presentare alle banche o a Poste italiane i seguenti documenti:

  • copia della delega alla riscossione autorizzata dalla gestione ex Inpdap;
  • copia del documento di identità del beneficiario del pagamento:
  • la dichiarazione dello stesso delegato attestante la sussistenza della documentazione comprovante i gravi motivi di salute o copia del provvedimento giudiziario restrittivo della libertà personale.

Dai conto correnti al libretto postale, all’InpsCard

I pensionati che devono riscuotere la pensione hanno un ventaglio ampio di possibilità per l’accredito della propria pensione superiore ai mille euro. Basta il possesso di un conto corrente postale o bancario ed i servizi offerti sono ampi. Le Poste Italiane hanno adeguato alcuni conto correnti proprio per i pensionati Inps e Inpdap che hanno la necessità di attivare uno strumento elettronico di riscossione della pensione.

Per coloro che non hanno un conto corrente o non intendono attivarlo, c’è il libretto postale ordinario nominativo che è un libretto di risparmio che non comporta alcuna spesa di apertura o di gestione e può essere intestato anche ad altre persone. Inoltre consente di eseguire operazioni di prelievo o versamento in tuti gli uffici postali e i Postamat.

Un’altra soluzione per l’accredito della pensione è l’InpsCard, cioè la carta di prelievo rivolta ai pensionati Inps che ritirano la pensione allo sportello degli uffici postali. La sua principale funzione è appunto quella di ricevere l’accredito della pensione direttamente sulla carta, che è gratuita e non ha spese di prelievo di contante dai Postamat. Questa card consente anche di effettuare gli acquisti presso gli esercizi commerciali convenzionati, senza alcun costo aggiuntivo. Insomma per i pensionati ampie possibilità di scelta.

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