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Aumenti e trattenute nelle pensioni pagate il 3 gennaio 2018: tutti i calcoli

Da gennaio 2018 scatta l’aumento pensioni per effetto della perequazione automatica, ma nello stesso cedolino di pensione c’è anche una trattenuta relativa alla perequazione del 2015, oltre alle trattenute per addizionali, che riducono l’aumento effettivo. Rinnovati anche gli importi per assegno o pensione sociale, pensione minima, indennità di accompagnamento, pensioni per ciechi e sordomuti. Vediamo tutti i calcoli di aumenti e trattenute nella pensione pagata il 3 gennaio 2018.
A cura di Antonio Barbato
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aumento pensione e trattenute

L’anno nuovo porta con sé una serie di buone e cattive notizie in materia di calcolo e pagamento delle pensioni. Scattano, infatti, aumenti e trattenute nelle pensioni di gennaio 2018 e non solo, la prima rata di pensione viene pagata con un giorno di ritardo per effetto di una disposizione inserita nella Legge di Bilancio 2018. Sia gli aumenti che le trattenute sono dovute agli effetti della perequazione automatica e riducono in termini economici l'aumento effettivo del netto percepito, vediamo perché.

Le novità sulla pensione di gennaio 2018 sono le seguenti:

  • è scattato l’aumento delle pensioni per effetto della perequazione automatica 2017;
  • nella pensione di gennaio e febbraio 2018 ci sarà una trattenuta per effetto del recupero perequazione automatica negativa 2015;
  • le pensioni di gennaio saranno pagate il secondo giorno bancabile del mese.

Come vedremo, da un lato c’è un accredito dell’1,1%, ma che scende fino allo 0,495% per i redditi alti, dall’altro lato una trattenuta dello 0,1% su base annua in due rate, con l’effetto che per molti l’aumento della pensione a gennaio 2018 è neutralizzato dalle trattenute. E così sarà anche per febbraio 2018.

Aumento pensioni gennaio 2018: come funziona

Andiamo per ordine. La notizia più importante è che a partire dalla pensione pagata il 3 gennaio 2018, dopo due lunghi anni di pensioni bloccate, l’importo della pensione aumenterà dell’1,1% per effetto della ripartenza o sblocco della perequazione delle pensioni.

La notizia dell’aumento pensioni 2018 è stata data in seguito dell’emissione della circolare Inps n. 186 del 21 dicembre 2017, la quale ha provveduto a rivalutare, con un +1,1% appunto, tutti i trattamenti pensionistici, ivi compreso la pensione minima, l’assegno sociale, la pensione sociale, il trattamento minimo e l’indennità di accompagnamento.

Nella circolare viene indicato anche quale è l’aumento della perequazione automatica legato agli aumenti del costo della vita. Si tratta della base di calcolo utilizzata dall’Inps per calcolare, su base annua, l’aumento della pensione dei pensionati in pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione di anzianità, ecc.

L’aumento della pensione si riduce all’aumentare della pensione lorda annua del pensionato. Dall’1,1% si arriva allo 0,495% per le pensioni più alte.

Percentuale aumenti pensioni da gennaio 2018:

  • Fino a 1.505,67 euro lordi (tre volte il trattamento minimo), la pensione aumenta dell’1,1%;
  • Da 1.505,68 a 2.007,56 euro lordi (tra tre e quattro volte il trattamento minimo), la pensione aumenta dell’1,045%;
  • Da 2.007,57 a 2.509,45 euro lordi (tra quattro e cinque volte il trattamento minimo), la pensione aumenta dello 0,825%;
  • Da 2.509,46 a 3.011,34 euro lordi (tra cinque e sei volte il trattamento minimo), la pensione aumenta dello 0,550%;
  • Da 3.011,35 euro lordi a salire (oltre sei volte il trattamento minimo), la pensione aumenta dello 0,495%.

Sono previste delle fasce di garanzia, quando il calcolo della perequazione risulta inferiore al limite della fascia precedente perequato.

Trattenute sulla pensione di gennaio 2018

Nella stessa circolare è stata annunciata anche la trattenuta sulla pensione di gennaio 2018, e in molti casi anche sulla pensione di febbraio 2018, per effetto della perequazione negativa dello 0,1%, ma su base annua, che riguarda l’anno 2015.

In sostanza i pensionati italiani da un lato ricevono un +1,11% al mese sulla rata di pensione spettante (che si riduce fino allo 0,495%), ma dall’altro lato hanno ricevuto un -0,1% su base annua.

Cosa vuol dire? Che per esempio un pensionato che ha una pensione mensile lorda di 1.000 euro, e quindi una pensione annua lorda di 13.000 euro, riceverà a gennaio un aumento del 1,1% ossia di 11 euro ma dall’altro lato gli verrà trattenuto lo 0,1%, ossia 13 euro in due rate, calcolato su 13.000 euro, ossia 6,5 euro sulla rata di pensione di gennaio e 6,5 euro sulla rata di pensione di febbraio 2018.

La trattenuta viene indicata come “Diff. Imponibile PRQ. 2015” nel cedolino di pensione. E sul portale Inps facendo un confronto con il mese di novembre 2017, si potrà notare da un lato l’aumento della pensione lorda per effetto della perequazione di quest’anno e dall’altro lato la trattenuta afferente all’anno 2015.

Senza contare che sulla rata di pensione di gennaio 2018 scattano le trattenute degli addizionali regionali e comunali Irpef chiamati “Tratt.Addiz.Reg. Irpef anno 2017” e “Trat.Addiz.Com. Irpef anno 2017”.

Calcolo aumento pensione di vecchiaia, anticipata e di anzianità da gennaio 2018

Ovviamente non è possibile per tutti calcolare i nuovi importi pensioni 2018 ma nel presente articolo si forniscono gli elementi chiave per controllare il calcolo dell’aumento della pensione lorda da gennaio 2018.

Come abbiamo visto le percentuali di perequazione vanno dall’1,1% per le pensioni fino a 1.500 euro circa, dall’1,045% per le pensioni fino a 2.000 euro circa, dello 0,825% per le pensioni fino 2.500 euro circa e dello 0,55% per le pensioni fino a 3.000 euro circa.

Quanto spetta di aumento di pensione da gennaio 2018:

  • Pensione di 800 euro lordi: l’aumento è dell’1,1% quindi di 8,8 euro lordi mensili;
  • Pensione di 1.000 euro lordi: l’aumento è dell’1,1% quindi di 11 euro lordi mensili;
  • Pensione di 1.200 euro lordi: l’aumento è dell’1,1% quindi di 13,2 euro lordi mensili;
  • Pensione di 1.500 euro lordi: l’aumento è dell’1,1% quindi di 16,5 euro lordi mensili;
  • Pensione di 1.800 euro lordi: l’aumento è dell’1,045% quindi di 18,81 euro lordi mensili;
  • Pensione di 2.000 euro lordi: l’aumento è dell’1,045% quindi di 20,90 euro lordi mensili;
  • Pensione di 2.500 euro lordi: l’aumento è dello 0,825% quindi di 20,625 euro lordi mensili.

Per calcolare quindi la perequazione automatica andrà moltiplicata la pensione lorda di novembre 2017 per la percentuale di perequazione. Come abbiamo visto, per calcolare invece la trattenuta presente nella rata di pensione di gennaio e febbraio 2018 bisognerà invece individuare la pensione annua lorda (moltiplicare la pensione lorda di novembre 2017 per 13) e poi calcolare lo 0,1% e considerare che l’importo sarà poi trattenuto in due rate.

Pensione minima, assegno sociale, invalidità civile e accompagnamento da gennaio 2018

La stessa circolare contiene in allegato una tabella aumenti pensioni 2018. Si tratta della puntuale indicazione degli aumenti degli importi delle pensioni erogate in misura fissa e stabilita annualmente. Si tratta delle pensioni basse, le pensioni minime, le prestazioni assistenziali. Vediamo gli importi.

Ecco gli importi pensioni da gennaio 2018:

  • Pensione minima (trattamento minimo) 2018: aumento da gennaio da 501,89 a 507,41 euro;
  • Assegno sociale 2018: aumento da gennaio da 448,07 a 453 euro;
  • Pensione sociale 2018: aumento da gennaio da 369,26 a 373,33 euro;
  • Assegno vitalizio 2018: aumento da 352,24 a 354,62 euro.

Sono previsti anche aumenti dei limiti di reddito per l’integrazione al minimo o il cumulo delle pensioni ai superstiti.

Ecco gli importi delle pensioni di invalidità civile da gennaio 2018:

  • Indennità di accompagnamento per invalidi civili: 516,35 euro;
  • Indennità di accompagnamento per ciechi assoluti: 915,18 euro;
  • Assegno mensile (invalidità parziale): 282,55 euro;
  • Pensione di inabilità civile (invalidità totale): 282,55 euro;
  • Indennità di frequenza ai minori: 282,55 euro;
  • Pensione speciale sordomuti: 282,55 euro;
  • Indennità di comunicazione sordomuti: 256,21 euro;
  • Pensione ciechi civili assoluti: 305,56 euro;
  • Pensione ciechi civili parziali: 282,55 euro;
  • Assegno per decimisti: 209,70 euro;
  • Indennità per ventesimisti: 209,51 euro;
  • Pensione per ciechi assoluti over 65 anni: 305,56 euro;
  • Pensione per ciechi parziali over 65 anni: 282,55 euro.

Per effetto della perequazione sono rivalutati anche i limiti di reddito annuo personale e gli incrementi della maggiorazione.

Nuovo calendario pagamento pensioni per il 2018

A stabilire invece il nuovo calendario pagamento pensioni dal 2018, con lo slittamento del pagamento della pensione al 3 gennaio 2018, è stata la Legge di Bilancio 2018, laddove al comma 184, dell’art. 1 della Legge 205 del 27 dicembre 2017, ha previsto che la pensione sarà pagata il giorno 1 del mese (o il primo giorno bancabile del mese, se festivo), tranne per il mese di gennaio di ogni anno, per il quale il pagamento arriverà il secondo giorno bancabile del mese. E quindi per questo motivo la pensione di gennaio è arrivata il 3 gennaio 2018.

 

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