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CIG e mobilità in deroga 2016: nuove risorse concesse alle regioni

Nel Decreto correttivo del Jobs Act sono state assegnate nuove risorse alle regioni per la cassa integrazione e la mobilità in deroga: passa dal 5% al 50% la possibilità di utilizzo della dotazione finanziaria per gli ammortizzatori sociali in deroga. Ampliata anche platea dei beneficiari della CIG e mobilità in deroga. Vediamo nel dettaglio.
A cura di Antonio Barbato
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cassa integrazione mobilità in deroga 2016

Nel Decreto correttivo del Jobs Act è stata introdotta una norma che assegna nuove risorse alle regioni per la CIG e mobilità in deroga 2016. E’ stato previsto l’ampliamento, per l’anno 2016, della percentuale (dal 5% al 50%) delle risorse finanziarie non spese che le regioni e le province autonome possono utilizzare, anche in deroga ai criteri di cui al decreto n. 83473 del 2014, per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga. In alternativa, è prevista la possibilità per le regioni e province autonome di destinare le risorse non spese ad azioni di politica attiva.

Cassa integrazione o mobilità in deroga nel 2016 fino a 4 mesi e mezzo.  Il nuovo comma 6-bis dell’art. 44 consente alle Regioni ed alle Provincie Autonome di utilizzare fino al 50% (prima era il 5%) delle risorse assegnate per CIG e mobilità in deroga. Con tale misura la copertura degli ammortizzatori in deroga potrà arrivare a 4 mesi e mezzo nel corso del 2016.

 Le  modifiche all’art. 44 del D. Lgs. n. 148/2015 riguardano l’inserimento del comma 6-bis: “Con riferimento ai trattamenti di integrazione salariale e di mobilità in deroga alla legislazione vigente per l’anno 2016, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono disporne la concessione, anche in deroga ai criteri di cui agli articoli 2 e 3 del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 1° agosto 2014, n. 83473, in misura non superiore al 50 per cento delle risorse ad esse attribuite, ovvero in eccedenza a tale quota disponendo l'integrale copertura degli oneri connessi a carico delle finanze regionali o delle risorse assegnate alla regione o alla provincia autonoma nell'ambito di piani o programmi coerenti con la specifica destinazione, ai sensi dell'articolo 1, comma 253, della legge 24 dicembre 2012, n. 228″.

Continua la norma: “In alternativa, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano hanno facoltà di destinare le risorse di cui al primo periodo ad azioni di politica attiva del lavoro. Il presente comma è efficace anche con riferimento ai provvedimenti di assegnazione delle risorse alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano già emanati per gli anni 2014, 2015 e 2016, con esclusione delle risorse già oggetto di decretazione da parte delle regioni e delle province autonome”.

Ampliata la platea dei beneficiari della CIG e mobilità in deroga. Quindi per l’anno in corso le regioni possono incrementare la cassa integrazione in deroga e la mobilità in deroga. E siccome non si deve tener conto dei criteri dettati dagli art. 2 e 3 del D.M. 83473/2014, la cassa integrazione in derog (CIG) potrà riguardare realtà non imprenditoriali (di cui all’articolo 2082 del codice civile) e la mobilità in deroga potrà interessare anche lavoratori che ne abbiano già beneficiato per almeno tre anni, ovvero eccedere i limiti di durata stabiliti.

Per fare ciò la dotazione sale dal 5% al 50%, quindi le regioni potranno attingere dalle risorse assegnate dal Decreto correttivo del Jobs Act. E’ anche previsto un ipotesi di superamento della soglia del 50%, ma in quel caso le maggiori risorse stanziate saranno a carico delle regioni.

Di contro, per le regioni che non hanno bisogno di rifinanziare la CIG in deroga o la mobilità in deroga, le risorse assegnate possono essere destinate a misure di politica attiva, ossia tutte quelle misure atte ad incrementare i posti di lavoro. Possono ad esempio spendere tali risorse per degli incentivi alle assunzioni di natura regionale o anche per finanziare il bonus occupazionale del programma Garanzia Giovani.

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