Come correggere gli errori nella domanda di emersione Sanatoria 2012
Le famiglie italiane, come le imprese, hanno avuto la possibilità di presentare una domanda di emersione Sanatoria 2012 dei lavoratori extracomunitari irregolari, e privi di permesso di soggiorno, impiegati con lavoro nero come colf, badanti o baby sitter all’interno del nucleo familiare. La sanatoria è stata attivata attraverso una procedura di emersione consistente nell’invio di una domanda telematica, ed il pagamento di un contributo forfettario di 1.000 euro.
Nella domanda, da presentare entro il 15 ottobre 2012 ma prorogata fino al 31 gennaio 2013, andava dichiarato, obbligatoriamente, un rapporto di lavoro di durata di almeno 6 mesi (3 mesi entro il 9 agosto 2012), mesi sui quali, in maniera automatica, a ricezione della domanda, il Ministero dell’Interno, ha attivato l’Inps per la riscossione del bollettini Mav, inviati direttamente dall’ente previdenziale presso le abitazioni delle famiglie che hanno dichiarato il rapporto di lavoro con il lavoratore straniero irregolare.
La procedura prevede che le parti, datore di lavoro e lavoratore irregolare, siano convocate presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione per la convalida della procedura di emersione, ottenibile attraverso la presentazione di tutta la documentazione comprovante il rapporto e, soprattutto, il versamento dei contributi e delle imposte dovute per il rapporto di lavoro. Nelle more della convocazione, la famiglia deve comunque pagare i bollettini Mav inviati dall’Inps riguardanti il rapporto di lavoro.
Il Ministero e l’Inps hanno rilevato, nel corso di questi primi mesi successivi all’invio della domanda, una serie di problematiche legate alla domanda stessa. Si rilevano casi in cui c’è la volontà delle parti, o di una delle parti, di recedere dal rapporto di lavoro, ossia rinunciare alla domanda di emersione (per esempio per dimissioni o licenziamento o altre cause di forza maggiore come ad esempio la morte). In questi casi, va inviata una comunicazione allo Sportello Unico per l’Immigrazione ed all’Inps. Vediamo tutte le informazioni relative alla rinuncia della Sanatoria 2012.
Sono altresì rilevati, da parte dell’Inps, delle richieste relative alla volontà di modificare la domanda di emersione, ossia di correggere degli errori nella compilazione della domanda telematica, oppure casi in cui è necessario modificare alcuni aspetti relativi al rapporto di lavoro (dall’orario di lavoro alla retribuzione, al livello di inquadramento secondo CCNL). Sono registrati altresì casi di doppio invio della stessa domanda. Così come il grave caso di estraneità alla domanda della famiglia e la necessità di disconoscere la domanda di emersione. Vediamo ora come risolvere questi errori.
Errori nella compilazione e modifiche alla domanda di emersione
Modifiche anagrafiche e dati di rapporto di lavoro. Un’altra problematica è quella relativa agli errori nella compilazione della domanda presentata entro il 15 ottobre 2012, o entro il 31 gennaio 2013 a seguito di proroga. L’errore nella compilazione della procedura di dichiarazione di emersione può essere sanato.
La necessità può riguardare la modifica di alcuni dati inseriti nella dichiarazione di emersione presentata al Ministero dell’Interno, come ad esempio il numero di ore lavorate, la retribuzione percepita dal lavoratore extracomunitario irregolare, il livello contrattuale di inquadramento secondo il CCNL del lavoro domestico, la condizione di convivenza del lavoratore extracomunitario irregolare con il datore di lavoro o la persona a cui è destinata la prestazione lavorativa.
La richiesta di modifica dei dati. L’Inps in merito precisa che poiché, come illustrato nella circolare n. 113 del 2012, i dati utilizzati per l’iscrizione del rapporto di lavoro sono stati prelevati dalla domanda di emersione presentata al Ministero dell’Interno, è necessario che la richiesta di modifica dei dati venga inviata sia al Sportello Unico per l’Immigrazione che all’Inps, specificando il numero di codice attribuito alla domanda di emersione e il codice di rapporto provvisorio INPS.
Per quanto riguarda le modalità di comunicazione, le modifiche da effettuare dovranno essere trasmesse via fax al Contact Center Multicanale, numero 800.803.164, utilizzando il modello specifico di invio allegato n. 1 della circolare Inps n. 10 del 17 gennaio 2013, debitamente compilato. Il Contact Center provvederà all’inoltro alla sede competente.
Per consentire in tempo utile l’emissione dei bollettini Mav necessari anche per l’anno 2013, precisa l’Inps, la dichiarazione dovrà essere presentata, entro e non oltre il 31 gennaio 2013 e le sedi dovranno provvedere non oltre il 15 febbraio 2013 ad acquisire le variazioni comunicate, in base alle quali saranno generati a far data dall’inizio del rapporto di lavoro i bollettini Mav con i nuovi importi, che potranno essere stampati accedendo al Portale dei Pagamenti presente sul sito www.inps.it, seguendo il percorso già indicato. Non saranno ammesse ulteriori richieste di modifica, successive ad una prima già presentata.
Domanda di emersione inviata più volte per errore
Vista la scadenza, originariamente dal 15 settembre al 15 ottobre 2012, poi prorogata fino al 31 gennaio 2013, sono state registrate dal Ministero dell’Interno e dall’Inps numerose iscrizioni provvisorie all’INPS di rapporti di lavoro tra gli stessi soggetti, quindi doppie o triple comunicazioni, conseguenti a domande di emersione inviate più volte a causa o di interruzioni telematiche del servizio erogato dal Ministero dell’Interno o per correggere dati inseriti non esatti. Pertanto, sono stati inviati MAV riferiti a codici di rapporto di lavoro diversi ma riconducibili sempre ad un unico rapporto di lavoro.
Il caso dei rapporti di lavoro plurimi a fronte di domande di emersione presentate più volte. L’INPS provvederà a ricondurre i rapporti di lavoro con dati identificativi coincidenti (codice fiscale datore di lavoro, anagrafica lavoratore, ore settimanali, livello) ad un unico rapporto di lavoro. Per tale unico rapporto di lavoro l’INPS proseguirà l’invio dei MAV fino alla definizione del procedimento di emersione.
Negli altri casi, per i quali i suddetti identificativi non coincidono, il datore di lavoro, per evitare ulteriori invii plurimi di MAV, dovrà comunicare i codici dei rapporti di lavoro che intende annullare e quello che intende mantenere attivo. La sede INPS quindi procederà a registrare l’annullamento con apposita procedura di cui saranno fornite successive istruzioni operative.
Per quanto riguarda le modalità di comunicazione, anche in questo caso la segnalazione dovrà essere trasmessa via fax al Contact Center Multicanale, numero 800.803.164, utilizzando il modello specifico di invio allegato n. 1 della circolare Inps n. 10 del 17 gennaio 2013, debitamente compilato. Il Contact Center provvederà all’inoltro alla sede competente.
Disconoscimento della domanda di emersione
La presentazione della domanda di emersione comporta l’iscrizione provvisoria d’ufficio del rapporto di lavoro con il lavoratore extracomunitario da regolarizzare. L’Inps quindi, iscrivendo il rapporto di lavoro domestico, provvede all’assegnazione di un codice provvisorio e, soprattutto, all’invio dei bollettini Mav da pagare, precalcolati in base ai dati indicati nella domanda, inerenti al rapporto di lavoro.
Quindi prima della convocazione presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione, arriva presso l’abitazione del datore di lavoro, che nel lavoro domestico è una famiglia, una lettera dell’Inps contenente i bollettini Mav da pagare, ossia i contributi dovuti per il rapporto di lavoro (almeno 6 mesi).
Proprio in merito all’invio delle lettere e dei bollettini Mav, generati dalle domande di emersione pervenute tramite flusso telematico dal Ministero dell’Interno, sono stati segnalati all’Inps dei casi di disconoscimento della dichiarazione di emersione. Ossia persone che lamentano di non aver mai fatto la domanda di emersione e di essere del tutto estranei al rapporto di lavoro dichiarato, al procedimento di emersione di un lavoratore straniero irregolare.
L’Inps nella circolare n. 10 del 17 gennaio 2013 interviene fornendo le informazioni per risolvere il caso: Come indicato nella citata circolare del Ministero dell’Interno, il presunto datore di lavoro deve presentare una denuncia di furto d’identità presso le autorità di pubblica sicurezza e inviarne copia allo Sportello Unico per l’Immigrazione e alla sede INPS.
Necessaria una comunicazione all’Inps via fax. L’ente previdenziale precisa che tutte le modifiche riguardanti il rapporto di lavoro oggetto di domanda di emersione, dall’interruzione al disconoscimento, ecc., dovranno essere comunicate. La modalità è la seguente: trasmissione via fax al Contact Center Multicanale, numero 800.803.164. Il Contact Center provvederà all’inoltro alla sede competente.
La sede INPS quindi procederà all’annullamento del rapporto di lavoro domestico con apposita procedura le cui istruzioni operative sono in attesa di pubblicazione. I disconoscimenti saranno evidenziati in archivio con lo stato “DISCONOSCIMENTO” ed eventuali contributi versati saranno resi indisponibili e non rimborsabili.