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L’elenco dei lavori usuranti per il diritto alla pensione anticipata

I lavoratori addetti ai lavori considerati usuranti possono presentare la domanda per l’accesso al pensionamento anticipato rispetto all’età anagrafica prevista per l’accesso alla pensione di vecchiaia o anticipata. Vediamo l’elenco completo delle attività considerate faticose e pesanti.
A cura di Antonio Barbato
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accesso al pensionamento anticipato per lavoro usurante

L’attesa era stata lunga, ma il decreto era arrivato, peccato che poi le modifiche di Governo hanno sostanzialmente annullato i benefici o, per meglio dire, ridotto i benefici ad una mancata penalizzazione. E’ questo il destino degli addetti alle attività lavorative usuranti. Dopo un lungo periodo, era stato finalmente emanato il Decreto legislativo che consente ad determinate categorie di lavoratori di ottenere l’accesso alla pensione anticipata. Tali benefici valgono solo per coloro che hanno maturato i requisiti fino al 31 dicembre 2011.

Il Decreto consente ai lavoratori addetti alle attività usuranti di poter esercitare il diritto per l’accesso al trattamento pensionistico anticipato, fermi restando i requisiti previsti per l’accesso alla pensione. Si tratta prima di tutto del requisito di anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e il regime di decorrenza del pensionamento vigente al momento della maturazione dei requisiti agevolati. Il lavoratore deve aver svolto lavoro usurante almeno sette anni negli ultimi dieci per le pensioni aventi decorrenza entro il 31 dicembre 2017 oppure almeno metà della vita lavorativa per le pensioni aventi decorrenza dal 1 gennaio 2018.

Le modifiche della riforma pensioni Monti. Purtroppo con l’introduzione della riforma delle pensioni, voluta dalla Manovra Monti nel 2012, l’efficacia del decreto è valida nei requisiti ma non nel beneficio: la riduzione di tre anni di età anagrafica per l’accesso alla pensione non c’è più ed è stata sostituita dalla possibilità di continuare ad accedere alla pensione con requisiti anagrafici ridotti. In questo approfondimento vediamo quali sono le attività considerate particolarmente faticose, pesanti: i lavori usuranti. Ecco l’elenco dei lavoratori che possono presentare la domanda (vediamo l’approfondimento sulla modalità e termini per la presentazione della domanda).

Addetti ai lavori particolarmente usuranti

Il Decreto legislativo n. 67 del 21 aprile 2011 indica come prima categoria di lavoratori, i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti di cui all'articolo 2 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale in data 19 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 208 del 4 settembre 1999, che sono i seguenti:

• «lavori in galleria, cava o miniera»: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità;
• «lavori nelle cave»: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
• «lavori nelle gallerie»: mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con carattere di prevalenza e continuità;
• «lavori in cassoni ad aria compressa»;
• «lavori svolti dai palombari»;
• «lavori ad alte temperature»: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelli degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti a operazioni di colata manuale. Per altre mansioni con esposizioni alle alte temperature, il decreto 17 aprile 2001 stabilisce che la documentazione presentata a corredo della domanda dovrà comprovare l'esistenza delle condizioni non inferiori a quelle previste dalla tabella 1, allegata al decreto stesso;
• «lavorazione del vetro cavo»: mansioni dei soffiatori nell'industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
• «lavori espletati in spazi ristretti», con carattere di prevalenza e continuità e in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte continuativamente all'interno di spazi ristretti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
• «lavori di asportazione dell'amianto»: mansioni svolte con carattere di prevalenza e continuità.

Lavoratori notturni, a turni ed i conducenti di veicoli

Oltre ai lavoratori che svolgono mansioni particolarmente usuranti, rientrano nella categoria di lavoratori che hanno diritto al pensionamento anticipato (salvo la maturazione dei requisiti), anche i lavoratori notturni. Il decreto indica le categorie, vediamo quali.

Rientrano nelle categorie  i lavoratori a turni che prestano la loro attività nel periodo notturno (periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino), per almeno 6 ore per un numero minimo di giorni lavorativi all'anno non inferiore a 78 per coloro che maturano i requisiti per l'accesso anticipato nel periodo compreso tra il 1° luglio 2008 e il 30 giugno 2009 e non inferiore a 64 per coloro che maturano i requisiti per l'accesso anticipato dal 1° luglio 2009.

Oltre i lavoratori a turni, rientrano nelle categorie i lavoratori che prestano la loro attività per almeno tre ore nel periodo notturno, cioè l'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all'intero anno lavorativo.

Il decreto include anche i lavoratori alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), cui si applicano i criteri per l'organizzazione del lavoro previsti dall'articolo 2100 del codice civile (che riguarda l’obbligatorietà del cottimo), impegnati all'interno di un processo produttivo in serie, contraddistinto da un ritmo determinato da misurazione di tempi di produzione con mansioni organizzate in sequenze di postazioni, che svolgano attività caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall'organizzazione del lavoro o dalla tecnologia, con esclusione degli addetti a lavorazioni collaterali a linee di produzione, alla manutenzione, al rifornimento materiali, ad attività di regolazione o controllo computerizzato delle linee di produzione e al controllo di qualità.

Infine sono compresi anche i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

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