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La Naspi penalizza i lavoratori stagionali: saranno dimezzate le mensilità percepite

La nuova indennità di disoccupazione Naspi, introdotta dal Jobs Act di Renzi. penalizza fortemente i dipendenti del settore turistico e tutti i lavoratori stagionali. Le mensilità percepite ogni anno saranno dimezzate rispetto a quelle pagate dall’Inps in tutti questi anni con la Mini Aspi o l’ex indennità di disoccupazione con requisiti ridotti. Ecco perché.
A cura di Antonio Barbato
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naspi aspi e mini aspi indennità di disoccupazione

Dal 1 maggio entra in vigore il nuovo sussidio di disoccupazione, che sostituirà l’Aspi e la Mini Aspi, e si chiamerà Naspi. La nuova prestazione erogata dall’Inps penalizza fortemente i lavoratori stagionali e tutti i lavoratori del settore turistico che lavorano alcuni mesi all’anno. Si pensi a tutti quei lavoratori che lavorano solo d'estate o solo d'inverno e quindi per 4-6 mesi all'anno.

La nuova normativa, introdotta con il Jobs Act di Renzi, contiene nuove regole di determinazione della durata della prestazione: la nuova indennità di disoccupazione Naspi, come per l'Aspi, spetterà per una durata pari alla metà delle settimane lavorate nell’anno. Ma nel caso dei lavoratori stagionali non si calcoleranno i mesi lavorati nell'anno precedente e ciò comporterà un dimezzamento delle mensilità di Naspi percepite rispetto al passato.

A preoccupare i lavoratori del settore turistico (circa 300 mila persone hanno richiesto la Mini Aspi nel 2014) e in generale tutti i lavoratori stagionali, i quali attraverso l’ex indennità di disoccupazione riescono a percepire un reddito per tutto l’anno nonostante la precarietà del settore che li obbliga a lavorare per alcuni mese e quindi stagionalmente, è appunto questa modifica della normativa con la quale si calcola durata della prestazione della Naspi rispetto alla normativa relativa all'Aspi. E tra l'altro ci modifiche al sistema di calcolo dell’importo mensile spettante. Vediamo perché ci sono novità pesanti per questi lavoratori.

La differenza tra le due prestazioni

L’Aspi e la Mini Aspi sono le indennità di disoccupazione in vigore fino al 30 aprile 2015. I lavoratori stagionali, per aver diritto alla prestazione erogata dall’Inps, devono accumulare un anno di contribuzione nel biennio e almeno 13 settimane negli ultimi 12 mesi. Questo per percepire la Mini Aspi. (Es. un lavoratore stagionale che ha lavorato 6 mesi nell’anno, avrà diritto a 6 mensilità di Mini Aspi. Se negli ultimi due anni ha lavorato due semestri).

La Naspi è la nuova indennità di disoccupazione universale che sostituisce l’Aspi e la Mini Aspi dal 1 maggio 2015. I lavoratori stagionali, per aver diritto a questa nuova prestazione erogata dall’Inps, devono accumulare sempre 13 settimane ma nei 4 anni precedenti al momento in cui si verifica l’evento di disoccupazione. Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione. (Es. un lavoratore stagionale che ha lavorato 6 mesi nell’anno, avrà diritto a 3 mensilità di Naspi. Escluso dal calcolo il semestre lavorato nell’anno precedente).

E’ chiaro ed evidente che c’è una perdita di tre mensilità di prestazione. Se prima il lavoratore in esempio percepiva 6 mensilità di Mini Aspi, con l’introduzione della Naspi percepirà 3 mensilità di Naspi. La perdita per il lavoratore stagionale (si pensi ai lavoratori nel settore turismo, ma anche della ristorazione), facendo due conti anche approssimativi, va da 2.000 a 3.000 euro annui.

E poi va considerata la perdita in termini di altre prestazioni. Il lavoratore che percepisce la Naspi ha diritto infatti, nei casi previsti, anche all’assegno per il nucleo familiare (ANF), come già accedeva per l’indennità di disoccupazione e l’Aspi. Ma nel caso dei lavoratori stagionali, verranno percepiti importi minori di ANF.

Perché si dimezzano le mensilità percepite

La motivazione sta nell’art. 5 della normativa relativa alla nuova Naspi: (Durata) La NASpI è corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione”. Quest’ultima frase è la modifica normativa che incide sugli stagionali.

La novità è proprio che non sono computati nel calcolo della Naspi i periodi contributivi che hanno già diritto alla Mini Aspi o la Naspi stessa negli anni precedenti. In sostanza, riferendoci all’esempio di cui sopra, si conteggiano i 6 mesi lavorati nell'anno, ma non i periodi negli anni precedenti. La conseguenza è che il lavoratore stagionale percepisce a titolo di Naspi la metà delle settimane lavorate nell’anno e non più la metà delle settimane lavorate nell'anno precedente, e basta. Se ha lavorato i 6 mesi estivi, percepirà 3 mensilità di Naspi. Se ha lavorato solo 4 mesi percepirà 2 mensilità di Naspi. Se ha lavorato solo nei due mesi estivi di luglio e agosto, percepirà un mese di Naspi. E così via.

Va comunque detto che la normativa Naspi si fonda su una nuova concezione di prestazione a sostegno del reddito. L'indennità erogata è strettamente collegata alla contribuzione versata dal lavoratore. Ossia la Naspi viene erogata esclusivamente in base al numero delle settimane versate, in quella che è una sorta di introduzione di un sistema contributivo anche per l'indennità di disoccupazione, dopo averlo introdotto per le pensioni.

Tra i requisiti richiesti c’è anche il dover far valere trenta giornate di lavoro effettivo o equivalenti, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.

I cambiamenti relativi alla durata della Naspi sono accompagnati anche dalla modifica del sistema di calcolo dell’importo della Naspi e del sistema di riduzione dell’importo stesso. La Naspi viene calcolata sulle retribuzioni imponibili degli ultimi 4 anni (e non due anni) e l’importo mensile è pari al 75% della retribuzione. Inoltre è previsto un meccanismo di riduzione dell’importo del 3% al mese dal quarto mese di percezione in poi. Mentre nella vecchia indennità Aspi la riduzione nella misura del 15% ma dal sesto mese di erogazione in poi. Per maggiori informazioni vediamo l’Aspi diventa Naspi alle porte una rivoluzione. 

Si attende la circolare esplicativa sulla Naspi che sarà emessa prossimamente dall'Inps e che chiarirà se ci saranno deroghe in favore dei lavoratori stagionali.

Consulente del lavoro in Napoli. Esperto di diritto del lavoro e previdenza, di buste paga e vertenze di lavoro. Ama districarsi nell’area fiscale. E risolvere problemi dei lavoratori, delle imprese e dei contribuenti. Email: abarbato@fanpage.it.

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