Lavoro al videoterminale: le pause durante il lavoro al computer
E’ sempre più d’uso comune, nella vita quotidiana di ogni persona. E’ sempre più necessario, per questo, stabilire delle regole per il corretto uso in termini di salute. Parliamo del videoterminale, il più diffuso dei quali è il personale computer, sia PC fisso che portatile.
Anche nel mondo del lavoro, il videoterminale è sempre più uno strumento utilizzato per eseguire la propria prestazione lavorativa durante l’orario di lavoro. L’istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) ha predisposto una serie di opuscoli e linee guida su come usare correttamente i videoterminali nel lavoro.
Secondo l’INAIL: “L’utilizzo del videoterminale, soprattutto se prolungato, può provocare qualche disturbo, essenzialmente per l’apparato muscolo-scheletrico e per la vista, o problemi di affaticamento mentale”.
Per tale motivo è intervenuto il Ministero del lavoro, con il Decreto Ministeriale 2 ottobre 2000, prevedendo una disciplina particolare per i lavoratori che utilizzano le attrezzature munite di video terminale, i c.d. videoterminalisti.
Si tratta di una disposizione che è la continuazione delle disposizioni sulla Sicurezza sul Lavoro della ex D. Lgs. n. 626 del 1994, che attualmente è in vigore col Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, il Decreto Legislativo n. 81 del 2008.
I videoterminalisti hanno il diritto di interrompere l’attività di lavoro al videoterminale mediante delle pause o dei cambiamenti di attività (con allontanamento dal pc o altro videoterminale). Le modalità per attuare questa disposizione, soprattutto sul cambiamento di attività, sono stabilite dalla contrattazione collettiva o dalla contrattazione aziendale. Questa disposizione vale per i casi in cui l’utilizzo è in modo sistematico o abituale per almeno 20 ore settimanali. Tale numero di ore si calcola senza contare le interruzioni per la pausa.
In assenza di disposizioni contrattuali, per la legge il lavoratore ha diritto ad una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti di applicazione continua al videoterminale, senza possibilità di cumulo all’inizio e al termine dell’orario di lavoro (vale a dire che non si possono sommare i minuti di pausa e farli fruire tutti insieme, non si perseguirebbe l’obiettivo vero della disposizione di legge che è consentire la pausa dall’esposizione al videoterminale).
Nel computo dei 15 minuti di interruzione, non sono compresi i tempi di attesa della risposta da parte del sistema elettronico (lo spegnimento o l’accensione del pc), che sono considerati tempo di lavoro, ove il lavoratore non possa abbandonare il posto di lavoro.
La pausa è considerata parte integrante dell’orario di lavoro a tutti gli effetti e quindi come tale non è riassorbibile nell’ambito di accordi che prevedono la riduzione dell’orario di lavoro, a differenza degli altri casi di pausa previsti dalla legge.
La pausa, però, assorbe anche l’intervallo per pausa di 10 minuti, spettante nel caso di orario giornaliero superiore alle 6 ore, come previsto dal Decreto Legislativo n. 66 del 2003, all’art. 8. Questo nel caso il lavoratore addetto al videoterminale non abbia la possibilità di cambiamento dell’attività e quindi fruisca della pausa di 15 minuti ogni 120 minuti.