Modella: doverosi distinguo tra hostess, attrici e ragazze immagine

Si dice che tra i mestieri più ambiti per la popolazione femminile vi sia l'aspirazione ad un impiego nella moda. Ovviamente in prima fila, in quanto modella. Per quanto il termine venga spesso adoperato come emblema di un impiego in sé, in realtà esso dovrebbe includere una particolare tipologia, che va dall'indossatrice all'attrice, passando per hostess, ragazze immagine e la modella in senso stretto. Quella che, per intendersi, ritroviamo, spesso provocante ed ammiccante, sui cartelloni pubblicitari e nei depliant.
Ovviamente lo svolgimento di un tale lavoro – a parte il dato sociologico e culturale che inabissa una generazione nel desiderio dell'apparenza e della notorietà facile – implica un impegno ed un percorso particolarmente complessi. Non solo la/il modella/o deve generalmente rispondere a particolari requisiti fisici, ma deve ovviamente anche attraversare un calvario di incertezze e crescita non sempre ripagata. Sia in termini morali, che professionali.
Bellezza, sensualità, rispetto delle taglie che tagliano altri piaceri si accompagnano a doti comportamentali – la timidezza mal si combina con lo sguardo della tv, degli astanti, del fotografo, degli invitati – e a sforzi di stile e comprensione. Sfilare, ad esempio, richiede certamente qualità naturali, ma anche formazione e lavoro. In alcuni casi sono necessarie conoscenze niente affatto secondarie. Conoscere le lingue straniere, ad esempio, è molto spesso un requisito richiesto alle hostess.
Chi dunque intenda addentrarsi nel mondo della moda, dovrà tenere ben presente i pericoli della professione, che, come ogni pericolo, viene prima di tutto da se stessi e dalla tendenza a guardare tutto in maniera semplicistica ed avventata.