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No alla stabilizzazione precari della Pubblica Amministrazione senza concorso pubblico

La Corte di Cassazione con una sentenza del 3 agosto 2016 ha stabilito che non è possibile la stabilizzazione di un precario della Pubblica Amministrazione senza un concorso pubblico. Niente contratto a tempo indeterminato, il lavoratore con contratto a termine può ambire solo ad un’indennità forfettaria da 2,5 a 12 mensisità come ristoro per la perdita di chance, se dimostrata. Il caso riguardava un autista di scuolabus rimasto precario per 12 anni consecutivi.
A cura di Antonio Barbato
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contratto a tempo indeterminato pubblica amministrazione

Una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che non possibile la stabilizzazione per i precari della Pubblica amministrazione senza superare un concorso pubblico. In altre parole, non è possibile trasformare a tempo indeterminato un rapporto di lavoro con contratto a tempo determinato o a termine, anche se stipulato per lungo tempo. Per l’assunzione a tempo indeterminato è sempre necessario il superamento di un concorso pubblico.

Non solo, il lavoratore può ambire solo ad un’indennità forfettaria limitata a chiedere un ristoro per la perdita di chance, ma per ottenere tale indennità è necessario che il lavoratore dimostri la propria perdita di chance (ossia la precarietà che ha condizionato le scelte di tipo personale del lavoratore e le possibilità di ottenere un’occupazione migliore).

La Sentenza è la n. 16428 del 3 agosto 2016 e riguarda la richiesta di stabilizzazione di un autista di scuolabus comunale rimasto precario con contratti a tempo determinato per oltre 12 mesi. Ebbene, la Corte di Cassazione ha negato la stabilizzazione con un contratto a tempo indeterminato ed ha riconosciuto solo la possibilità di ricevere un risarcimento del danno.

Al lavoratore è stata riconosciuta solo la possibilità di ricevere in risarcimento un indennizzo da 2,5 a 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, senza l'obbligo di dover dimostrare il danno subìto e senza detrarre le altre entrate percepite durante il periodo di lavoro pubblico.

L’indennizzo forfettario varia da 2,5 a 12 mensilità in proporzione alla durata del contratto a tempo determinato, alla gravità della violazione, alla tempestività della reazione del lavoratore, allo sfruttamento di altre (perse) occasioni di lavoro e di guadagno per la preferenza accordata al rapporto con la pubblica amministrazione, considerando infine anche le dimensioni del datore di lavoro.

Con questa sentenza, per l’ennesima volta, ai lavoratori precari della Pubblica Amministrazione viene confermata la quasi impossibilità di essere stabilizzati senza superare un concorso, per effetto dei reiterati rapporti di lavoro a termine. Al massimo il lavoratore può ambire ad un importo finale che però non ristora completamente il lavoratore, in quanto si tratta sostanzialmente di un indennizzo che al massimo può essere pari ad un anno di stipendio.

Questo anche se le leggi europee obbligano lo Stato a garantire una tutela effettiva al lavoratore, che dovrebbe ottenere, tramite sentenza, un'assunzione con contratto a tempo indeterminato (Corte di giustizia, 12 dicembre 2013 in C-50/2013), per i giudici della Suprema Corte questo principio non si applica nel pubblico impiego (ma solo con i datori di lavoro privati), in cui è obbligatorio l’accesso tramite concorso.

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