Quale è la retribuzione globale nel calcolo della cassa integrazione
Il calcolo della cassa integrazione e delle integrazioni salariali va effettuato sulla base della retribuzione globale del lavoratore su base mensile e annuale. In linea teoria la cassa integrazione è infatti l'80% della retribuzione globale, sempreché tale importo non superi i massimali CIG annualmente rivalutati. E' quindi necessario un doppio calcolo per determinare l'importo della cassa integrazione spettante per ogni ora di integrazione salariale: prima l'80% della retribuzione globale e poi il confronto con i massimali CIG.
La retribuzione globale per il calcolo della cassa integrazione comprende tutti gli elementi fissi e continuativi della retribuzione, dalla paga base, all'indennità di contingenza, agli scatti di anzianità, ecc. ivi compreso alcune voci accessorie, come alcune indennità percepite mensilmente in busta paga.
Capire come funziona la normativa della cassa integrazione e come si calcola e quale è la retribuzione globale può essere, quindi, molto importante, soprattutto per controllare gli importi percepiti come cassa integrazione guadagni, dall'Inps con pagamento diretto o dal datore di lavoro con l'anticipazione in busta paga.
Il riferimento alla retribuzione globale nel calcolo della cassa integrazione è valido anche per le altre integrazioni salariali, quindi l'assegno ordinario del fondo di integrazione salariale (FIS) e la cassa integrazione in deroga o CIG in deroga.
Come si calcola la cassa integrazione sulla retribuzione globale
Il Decreto Legislativo n. 148 del 2015 è il decreto del Jobs Act che disciplina tutta la normativa sulle integrazioni salariali. Il titolo I del Decreto riguarda le disposizioni generali. All'art. 3 viene disciplinata la "misura" delle integrazioni salariali, ossia il sistema di calcolo della cassa integrazione, dell'assegno ordinario FIS e della CIG in deroga.
Il comma 1 dell'art. 3 tratta l'ormai conosciuto discorso del calcolo della cassa integrazione pari all'80% della retribuzione globale. Molti lavoratori pensano la cassa integrazione sia pari all'80% del proprio stipendio, ma è un ragionamento sbagliato.
La cassa integrazione ha un sistema di calcolo basato sul confronto tra l'80% della retribuzione globale (che non è lo stipendio lordo) e i massimali CIG. Con il risultato che spesso la cassa integrazione è molto meno dell'80% dello stipendio lordo, soprattutto per la presenza dei massimali CIG.
Quindi occorre conoscere bene il sistema di calcolo della cassa integrazione per verificare se l'80% della retribuzione globale è superiore ai massimali CIG.
Normativa cassa integrazione come 80% della retribuzione globale
Il comma 1 dell'art. 3 stabilisce che "Il trattamento di integrazione salariale ammonta all'80 per cento della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate, comprese fra le ore zero e il limite dell'orario contrattuale".
Il comma 2 e 3 riguardano alcune particolarità del sistema di calcolo della retribuzione globale. Il comma 2 stabilisce che "Ai lavoratori con retribuzione fissa periodica, la cui retribuzione sia ridotta in conformità di norme contrattuali per effetto di una contrazione di attività, l'integrazione è dovuta entro i limiti di cui al comma 1 (sarebbe l'80% della retribuzione globale), ragguagliando ad ora la retribuzione fissa goduta in rapporto all'orario normalmente praticato".
Il comma 3 stabilisce che "Agli effetti dell'integrazione le indennità accessorie alla retribuzione base, corrisposte con riferimento alla giornata lavorativa, sono computate secondo i criteri stabiliti dalle disposizioni di legge e di contratto collettivo che regolano le indennità stesse, ragguagliando in ogni caso ad ora la misura delle indennità in rapporto a un orario di otto ore".
Massimali CIG e aliquota contributi in cassa integrazione
Il comma 5 invece introduce due aspetti importanti.
Il primo è che l'importo del trattamento di integrazione salariale (CIGO, CIG in deroga o assegno ordinario FIS) è soggetto alle "disposizioni di cui all'articolo 26 della legge 28 febbraio 1986, n. 41", ossia che il lavoratore paga come contributi a proprio carico l"aliquota apprendisti ridotta al 5,84%,
Il secondo aspetto importante è che il comma 5 dell'art. 3 del Decreto Legislativo n. 148/2015 introduce il meccanismo dei massimali CIG, ossia che l'importo del trattamento "non può superare per l'anno 2020 gli importi massimi mensili seguenti, comunque rapportati alle ore di integrazione salariale autorizzate e per un massimo di dodici mensilità, comprensive dei ratei di mensilità aggiuntive:
a) euro 998,18 quando la retribuzione mensile di riferimento per il calcolo del trattamento, comprensiva dei ratei di mensilità aggiuntive, è pari o inferiore a euro 2.159,48;
b) euro 1.199,72 quando la retribuzione mensile di riferimento per il calcolo del trattamento, comprensiva dei ratei di mensilità aggiuntive, è superiore a euro 2.159,48″.
E che tali importi sono rivalutati annualmente nella misura del 100 per cento dell'aumento derivante dalla variazione annuale dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e impiegati.
Calcolo retribuzione globale: voci della busta paga incluse
Il lavoratore che intende controllare l'importo della cassa integrazione percepita deve quindi verificare se l'80% della propria retribuzione globale (sistema di calcolo 1 della cassa integrazione) supera o meno gli importi dei massimali CIG (sistema di calcolo 2 della cassa integrazione e prevalente rispetto all'altro).
L'unico modo per verificarlo è conoscere secondo le circolari Inps come si calcola la retribuzione globale, visto che gli importi dei massimali CIG sono fissi e rivalutati annualmente.
Secondo l'Inps, la retribuzione globale integrabile è composta oltre che dagli emolumenti corrisposti alla fine di ogni periodo di paga anche da competenze che maturano e vengono erogate con periodicità non mensile. Le quote di tale retribuzione maturate nel mese sono tuttavia da comprendersi nell’importo fissato quale limite massimo cui rapportare il trattamento di integrazione.
Per retribuzione si intende tutto ciò che il datore di lavoro corrisponde al lavoratore in denaro o in natura ed al lordo da ritenute come corrispettivo della attività prestata in dipendenza del rapporto di lavoro.
Gli elementi essenziali della retribuzione sono:
- paga base per gli operai/stipendio base per gli impiegati ed i quadri;
- indennità di contingenza;
- aumenti periodici di anzianità (scatti di anzianità), che continuano a maturare durante il periodo di CIG;
- aumenti contrattuali;
- superminimi assorbibili e non.
Gli elementi accessori della retribuzione sono:
- maggiorazione per turno;
- indennità di trasferta;
- indennità di mensa;
- indennità di cassa;
- indennità di trasporto.
In linea di massima le voci retributive integrabili sono quelle sulle quali devono essere commisurati i contributi previdenziali a condizione che:
a) abbiano carattere di continuità ed obbligatorietà
b) siano riferiti ad orario di lavoro contrattualmente stabilito nel limite massimo di 40 ore settimanali.
Il lavoratore dovrà quindi considerare che nel calcolo della retribuzione globale sono inclusi i ratei di tredicesima e quattordicesima mensilità. Perché in generale sono incluse tutte le retribuzioni fisse e continuative della retribuzione, ivi compreso ovviamente tutte le mensilità aggiuntive.
I massimali CIG prevalgono sull'80% della retribuzione globale: ecco perché
Dalla lettura del calcolo della retribuzione globale ai fini della cassa integrazione, il lavoratore può facilmente intuire che sommando tutte le retribuzioni fisse e continuative in busta paga, sia le voci generalmente inserite nella parte alta del cedolino paga (paga base o stipendio minimo, indennità di contingenza, superminimo, EDR, scatti di anzianità, ecc.) e quelle retribuzioni accessorie erogate con carattere di continuità, l'80% della retribuzione globale è spesso superiore ai massimali CIG, che sono pari a 998,18 euro fino a 2.159,48 euro di retribuzione globale oppure a 1.199,72 euro per chi ha una retribuzione globale superiore a 2.159,48 euro.
La motivazione della cassa integrazione effettivamente percepita inferiore all'80% dello stipendio mensile e della retribuzione globale è tutto nei limiti d'importo imposti dai massimali CIG.
Facendo un esempio, un lavoratore che ha uno stipendio mensile, sommando paga base, contingenza, edr, scatti di anzianità, ecc. di 1.200 euro, aggiungendo nel calcolo della retribuzione globale anche 2 ratei di 1/12 dello stipendio mensile, quindi ulteriori 100 euro per la tredicesima e la quattordicesima, sommando le retribuzioni accessorie, supera come retribuzione globale i 1.400 euro. A quel punto rientrando nella fascia inferiore a 2.159,48 euro percepisce un massimale di cassa integrazione di 998,18 euro, che è sicuramente inferiore all'80% della propria retribuzione globale, essendo l'80% di 1.400 euro la cifra di 1.120 euro. Il lavoratore in questione quindi non percepisce 1.120 euro ma 998,18 euro.
La cassa integrazione è calcolata su base oraria. Ai fini del calcolo la norma prevede che si prendano a riferimento le ore integrabili del mese, quindi il divisore che nel caso di marzo e aprile 2020 ad esempio è 176. Quindi il lavoratore in questione percepisce 998,18 euro diviso 176 = 5,67 euro. Su questa cifra vanno tolti i contributi a carico del lavoratore pari al 5,84% e quindi al lordo della tassazione Irpef il lavoratore percepisce 5,34 euro. Su tale cifra percepita per ogni ora di cassa integrazione, va calcolata la tassazione Irpef.
Il sistema di calcolo della cassa integrazione quindi lascia il percorso di calcolo dell'80% della retribuzione globale per essere parametrato sul massimale CIG, in quanto la retribuzione globale, sia al 100% che all'80%, è superiore ai massimali CIG.
Retribuzione globale nel part-time
Il discorso del confronto tra l'80% della retribuzione globale percepita dal lavoratore e i massimali CIG non cambia nel caso del contratto a tempo parziale. C'è una sola differenza, che la retribuzione del lavoratore deve essere parametrata alla retribuzione globale calcolata su un rapporto full-time oppure va ricondotto il calcolo su base oraria.
Nel senso che il lavoratore part-time percepisce uno stipendio inferiore per effetto del minor numero di ore lavorate nel mese rispetto ad un full-time, ma percepisce la stessa retribuzione oraria del lavoratore full-time, quindi viene pagato con una paga oraria uguale al lavoratore full-time (giustamente).
Questo comporta che il confronto tra la retribuzione globale del lavoratore, il calcolo dell'80% e il confronto con il massimale CIG va effettuato su base oraria o parametrando il calcolo della retribuzione globale al rapporto di lavoro full-time.
Ad esempio un lavoratore con un contratto part-time al 50%, riprendendo l'esempio di prima, percepisce il 50% di 1.400 euro come retribuzione globale. Ma come retribuzione globale oraria percepisce sempre 1.400 euro diviso il divisore orario secondo CCNL. Poniamo il caso che sia 173, egli percepisce 8,09 euro ad ora (compreso ratei di tredicesima e quattordicesima). L'80% di 8,09 euro è 6,47 euro. Che è superiore alla cifra di 5,67 euro del massimale CIG (998,18 diviso 176) e quindi il parametro di riferimento per il calcolo della cassa integrazione percepita dal lavoratore part-time è sempre 5,67 euro lordi, a cui va effettuata la trattenuta dei contributi del 5,84% e sui 5,34 euro lordi va applicata la tassazione Irpef e la detrazione per lavoro dipendente. Esattamente come il lavoratore full-time.