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Sgravi triennali, esaurite le risorse. Necessari altri 3 miliardi di euro

L’Inps pubblica dati che parlano di boom di assunzioni a tempo indeterminato. E di riflesso la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro lancia l’allarme sull’esaurimento delle risorse finanziate per gli sgravi triennali introdotti dalla legge di stabilità. Gli 8.060 euro di sconto sui contributi hanno portato 1,1 milioni di assunzioni con una spesa di 1,8 miliardi. E fino a dicembre mancherebbero 3 miliardi di euro. Cosa farà il Governo? Si potrà assumere ancora con gli sgravi contributivi?
A cura di Antonio Barbato
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esonero contributivo Inps 8060 euro

E’ di recente pubblicazione un rapporto dell’Inps che parla di 786 mila rapporti di lavoro a tempo indeterminato instaurati nei primi 7 mesi dell’anno nei quali è in vigore l’esonero contributivo introdotto dalla Legge di Stabilità per l’anno 2015. Visti i dati, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro lancia l’allarme: “Sgravi triennali, esaurite le risorse”. Secondo le stime sono necessari 3 miliardi di euro per coprire il buco fino alla fine dell'anno. Si sarebbero esaurite già ad agosto scorso le risorse stanziate, ossia 1,8 miliardi di euro. C’è quindi la necessità di coprire un bel buco economico per il Governo Renzi.

L’esonero contributivo è una ghiotta occasione per stabilizzare i propri dipendenti. E’ possibile ricevere uno sconto fino a 8.060 euro anni per 3 anni sulle assunzioni a tempo indeterminato effettuate fino al 31 dicembre 2015. Ed i dati sono i seguenti: delle 786 mila assunzioni, 567 mila sono assunzioni a tempo indeterminato ex novo, mentre altre 219 mila sono le stabilizzazioni, ossia le trasformazioni a tempo indeterminato dei lavoratori che avevano un contratto a termine.

Renzi finora ha commentato su Twitter: “Il Jobs Act ha prodotto 286 mila stabilizzazioni dall’inizio del 2015. Più diritti e meno precariato, come promesso #italiariparte”. Ma lo stesso premier deve tener conto anche della copertura finanziaria da garantire visto il boom di assunzioni a tempo indeterminato.

I dati pubblicati dall’Inps confermano le stime dei Consulenti del Lavoro, i quali dichiarano: “Sono esauriti i soldi stanziati per l’esonero contributivo. A fronte di 1,8 miliardi stabiliti a copertura, al 31 agosto 2015 sono stati spesi oltre 1,9 miliardi di euro”. Inoltre: “I dati forniti oggi dall'Inps confermano le nostre stime che prevedono un numero di assunzioni agevolate a fino anno di 1.150.000 rapporti di lavoro e una spesa complessiva di poco meno di 5 miliardi dunque una esigenza di copertura di 3 miliardi".

Per ora nessun commento dal Tesoro e dal Governo, che comunque dovrà prevedere un integrazione alle risorse stanziate visto che alla fine dell’anno mancano ancora alcuni mesi.

Sarà possibile stipulare altri contratti a tempo indeterminato con esonero contributivo? E’ questa la domanda alle quali le aziende cercano risposta. Aldilà dei numeri incoraggianti da un lato e preoccupanti dall’altro,  l’esaurimento delle risorse stanziate non dovrebbe comportare un arresto improvviso della concessione dell’esonero contributivo da parte dell’Inps.

Come viene richiesto lo scontro sui contributi. Attualmente alle imprese, e loro Consulenti, basta comunicare all’ente previdenziale la richiesta di un codice di autorizzazione (con tanto di risposta della sede Inps), al seguito dell’assunzione e dell’invio della comunicazione di assunzione (unilav), per accedere all’esonero contributivo, il quale va fruito mensilmente riducendo i contributi previdenziali da versare con il modello F24 entro il 16 del mese. Contributi ovviamente calcolati sulla retribuzione del lavoratore. In pratica, nella maggior parte dei casi, l’azienda non paga i contributi a proprio carico (fino ad esaurire gli 8.060 euro) e versa all’Inps solo i contributi a carico del lavoratore, trattenuti sulla busta paga di quest’ultimo. 8.060 euro di sconto che ha convinto molti imprenditori a ricorrere alle assunzioni a tempo indeterminato per la propria forza lavoro. Il rischio, visti i risultati, è che le aziende beneficiarie ne siano troppe al 31 dicembre 2015.

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