7 cose da sapere sulla quattordicesima in busta paga
Prima del periodo feriale estivo per molti lavoratori italiani (non tutti) c’è la lieta notizia dell’arrivo in busta paga della quattordicesima mensilità. Essa viene erogata a luglio ma porta con sé, oltre alla boccata di ossigeno di percepire uno stipendio in più, molte domante dei lavoratori stessi alle prese con l’importo netto percepito come quattordicesima in busta paga.
La quattordicesima quando viene pagata, come si calcola, come funziona il calcolo dei ratei, come funziona se ho un contratto di apprendistato o un contratto a termine, come funziona la tassazione della quattordicesima, ecc., sono tutte domande che si pongono i lavoratori nei giorni che precedono l'effettiva percezione, ma anche nei giorni seguenti, quando hanno tra le mani copia del cedolino paga contenente la quattordicesima.
E coloro che la quattordicesima non l’hanno mai percepita, in quanto percepiscono solo la tredicesima, si chiedono soprattutto a che settori spetta la quattordicesima, per quale motivo a loro non spetta, ciò per controllare se c’è qualcosa che non quadra. Nasce così l’esigenza di dare risposta a tutte queste domande, ecco che quindi in questo breve speciale spieghiamo 7 cose da sapere sulla quattordicesima.
Quattordicesima ai lavoratori e pensionati
Prima di passare ad una panoramica sulle cose da sapere sulla busta paga della quattordicesima va sottolineato che, in questi ultimi tempi, soprattutto dopo l’aumento della quattordicesima mensilità ai pensionati, quando si parla di quattordicesima, molti pensano all’annuncio del Governo dell’aumento della quattordicesima ai pensionati. C’è il rischio, infatti, di fare confusione tra la quattordicesima pensionati 2018, che non è altro che la somma aggiuntiva erogata dall’Inps ai pensionati che rientrano in determinati limiti di reddito, e la quattordicesima mensilità erogata in busta paga ai dipendenti. Sono ovviamente due istituti completamente diversi.
La quattordicesima pensionati 2018 arriva il 2 luglio 2018, mentre la quattordicesima in busta paga è erogata dai datori di lavoro ai lavoratori dipendenti nella busta paga di giugno, come in tutti gli anni, e quindi nella maggior parte dei casi erogata effettivamente nel mese di luglio con il consueto accredito dello stipendio da parte dei datori di lavoro.
A chi spetta la quattordicesima
Una delle prime cose da chiarire è a chi spetta la famosa quattordicesima mensilità in busta paga, in sostanza a quali lavoratori spetta la quattordicesima e quali sono i contratti collettivi CCNL che prevedono l’erogazione della quattordicesima mensilità nella busta paga di giugno. E non solo la tredicesima o gratifica natalizia a dicembre.
La cosa più importante da fare per capire se si ha diritto alla quattordicesima erogata nella busta paga di giugno, è controllare se la corresponsione della quattordicesima è prevista nel proprio contratto collettivo.
Alla domanda “a quali categorie spetta la quattordicesima” la risposta è che essa, se prevista nel contratto collettivo di settore, spetta a tutte le categorie di dipendenti di quel settore, quindi spetta ad impiegati, operai ed anche apprendisti.
Quattordicesima chi ha diritto. Quindi alla domanda “quattordicesima, chi la percepisce?” o alla domanda “quattordicesima chi la prende” la risposta è tutti i lavoratori dei CCNL dove è prevista l’erogazione della quattordicesima mensilità ai lavoratori.
Alla domanda se per la quattordicesima bisogna fare domanda la risposta è assolutamente no, in quanto la quattordicesima mensilità, se esplicitamente prevista nel CCNL applicato al rapporto di lavoro, è un diritto del lavoratore laddove il contratto collettivo (es. contratto commercio) lo prevede.
Quattordicesima nel contratto di apprendistato. Una delle richieste più insistenti è se la quattordicesima spetta anche agli apprendisti. Tali lavoratori, essendo assunti con un contratto di apprendistato (il più diffuso è l’apprendistato professionalizzante), avendo un contratto di lavoro con una ipotetica scadenza triennale (periodo di formazione) possono pensare che, vista la retribuzione inferiore percepita o il sottoinquadramento fino a due livelli inferiori, non abbiano diritto alla quattordicesima, pur se prevista nel proprio contratto collettivo.
Non c’è nulla di più sbagliato, gli apprendisti assunti con un contratto di apprendistato sono a tutti gli effetti equiparati agli altri lavoratori dell’azienda, in quanto il contratto di apprendistato, salvo recesso da parte del datore di lavoro o dell’apprendista, è considerato un contratto di lavoro a tempo indeterminato, che dà diritto alla quattordicesima mensilità.
Quattordicesima nel contratto a tempo determinato. Anche in questo caso, pur se nel contratto di lavoro è indicato un termine di fine contratto, pure se magari nell’anno al lavoratore con contratto a termine sono state comunicate delle proroghe del contratto a tempo determinato, spetta la quattordicesima. Come si calcola? Ovviamente, come vedremo in seguito, il calcolo della quattordicesima è rapportato ai mesi di lavoro effettuati nel periodo che va da luglio dell’anno precedente a giugno dell’anno in corso e quindi chi ha avuto uno o più contratti a termine in tale periodo percepirà la quattordicesima rapportata ai periodi di lavoro a tempo determinato. Occorre però controllare nel proprio CCNL come funziona il calcolo dei ratei di quattordicesima per le frazioni di mese lavorate inferiori a 15 giorni.
A che settori spetta la quattordicesima
Come abbiamo detto, il lavoratore per verificare i propri diritti in termini di erogazione della quattordicesima mensilità deve consultare il proprio contratto collettivo, il CCNL del proprio settore.
Perché non tutti percepiscono la quattordicesima. Moltissimi lavoratori si chiedono “a che settori spetta la quattordicesima”, soprattutto coloro che non l’hanno mai percepita e si chiedono perché non ne hanno diritto.
La risposta è che non tutti i contratti collettivi prevedono la quattordicesima mensilità, che a differenza della tredicesima mensilità, non è un diritto tutelato ai sensi dell’art. 36 della Costituzione (“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”) come lo è la tredicesima. Quest’ultima infatti viene considerata come spettante per garantire al lavoratore una sufficiente e proporzionata retribuzione collegata al lavoro prestato, mentre la quattordicesima è considerato solo un istituto tipico della contrattazione collettiva o individuale.
Che vuol dire? In sostanza, se la tredicesima spetta a tutti punto e basta, quando si parla della quattordicesima, è una libera scelta della contrattazione collettiva, quindi dei sindacati di lavoratori e datori di lavoro. Se nel rinnovare il CCNL, le parti sociali introducono anche la quattordicesima, essa spetta, altrimenti no. In quel caso è ritenuta sufficiente, dalle parti sociali, la retribuzione percepita per tredici mensilità all’anno.
Entrando nel merito dei tanti, tantissimi CCNL nei quali è prevista l’erogazione della quattordicesima mensilità, segnaliamo quali sono i CCNL che prevedono la quattordicesima:
- CCNL del settore terziario e del commercio;
- CCNL del settore turismo;
- CCNL del settore alimentare;
- CCNL del settore della chimica;
- CCNL del settore degli autotrasporti e logistica.
Come maturano i ratei di quattordicesima
La maturazione della quattordicesima è particolare ed è diversa rispetto alla tredicesima, non tanto in termini di calcolo dei ratei di quattordicesima, che è similare a quello della tredicesima, ma soprattutto in termini di periodo di maturazione della quattordicesima stessa.
Se i ratei di tredicesima maturano da gennaio a dicembre di ogni anno, la quattordicesima mensilità, essendo erogata secondo i CCNL nel mese di giugno, quindi alle porte del periodo estivo, ha una maturazione che va da luglio dell’anno precedente a giugno dell’anno in corso. Ciò può generare confusione nel lavoratore che non conosce questo sistema di maturazione.
Come la tredicesima, anche la quattordicesima matura in ratei mensili, ma ancora una volta bisogna sempre consultare per verificare quanti ratei di quattordicesima sono stati maturati da un lavoratore nel periodo luglio anno precedente – giugno anno in corso.
Per coloro che sono stati assunti nel periodo considerato (luglio scorso anno – giugno di quest'anno), quindi da luglio a giugno dell’ultimo anno, c’è da considerare cosa prevede il CCNL applicato al rapporto di lavoro in termini di maturazione dei ratei.
In genere, viene considerato un mese intero, quindi un rateo in più di quattordicesima, anche il mese lavorato per almeno 15 giorni. Questo è utile per il calcolo della quattordicesima nel contratto a tempo determinato o se si lavora alcuni mesi dell’anno. Ad esempio, va sottolineato, che si ha diritto alla quattordicesima anche dopo un mese, due mesi, tre mesi o dopo 6 mesi di lavoro. Ogni mese lavorato è infatti un rateo di quattordicesima spettante, per un massimo, ovviamente, di dodici ratei annuali.
Prima di passare al calcolo della quattordicesima, va detto che alcuni datori di lavoro e lavoratori si accordano per l’erogazione della quattordicesima a rate durante tutti i mesi dell’anno. In questo specifico caso, il datore di lavoro erogherà ogni mese un rateo di quattordicesima e quindi non emetterà una busta paga della quattordicesima e, soprattutto, al lavoratore nella busta paga di giugno arriverà un solo rateo di quattordicesima, essendo stati pagati gli altri ratei nei mesi precedenti.
Come si calcola la quattordicesima
A quanto corrisponde la quattordicesima, a quanto ammonta la quattordicesima, a quanto equivale la quattordicesima, sono queste le frequenti domande dei lavoratori riguardo al sistema di calcolo della quattordicesima mensilità.
Una volta chiarito come si calcolano i ratei (descritto sopra), al lavoratore non resta che controllare nella busta paga, l’effettivo calcolo in termini economici del singolo rateo. In altre parole ogni rateo mensile a quanti euro ammonta.
La base di calcolo dei ratei di quattordicesima, e quindi dell’ammontare della quattordicesima stessa, è la retribuzione fissa e continuativa spettante al lavoratore, che generalmente si trova nella parte alta del cedolino paga e viene indicata in maniera dettagliata (paga base, contingenza, edr e terzo elemento, eventuale superminimo e/o assegno ad personam) e poi viene indicata nel proprio totale degli elementi (la voce si trova spesso nella parte alta del cedolino a destra).
Ebbene, per gli impiegati quel totale delle competenze mensili fisse è la base di calcolo dei ratei di quattordicesima. Basterà quindi dividere quel “totale elementi” (spesso si chiama così) per 12 mensilità e moltiplicare lo stesso per il numero di ratei di quattordicesima maturati. In questo modo viene fuori l’ammontare lordo della quattordicesima spettante.
Abbiamo parlato di calcolo per gli impiegati, perché per gli operai, a meno che essi non abbiano la busta paga mensilizzata a giorni, il sistema di calcolo potrebbe essere su base oraria. In questo caso c’è un elemento in più da considerare, ossia il divisore orario indicato dal CCNL.
In caso di busta paga della quattordicesima calcolata su base oraria, il totale degli elementi (paga base, contingenza, edr ecc.) potrebbe non essere diviso per 12 (mesi) ma per il divisore orario indicato nel contratto collettivo (nel commercio ad esempio è 168 per chi lavora 40 ore settimanali). A quel punto la quattordicesima è espressa in ore (e non in ratei).
Ovviamente coloro che hanno lavorato tutto il periodo considerato (da luglio dell’anno precedente a giugno dell’anno in corso), riceveranno la quattordicesima per intero (nel caso in esempio 168 ore pagate per gli operai del settore commercio, in altri CCNL il divisore è 173), coloro che hanno lavorato un numero di ratei inferiori, riceveranno sostanzialmente un numero di ore pagate pari al divisore orario del CCNL, diviso 12 mesi per il numero di ratei di quattordicesima spettanti nel periodo che va da luglio dell’anno precedente a giugno dell’anno in corso. Quindi ad esempio se un operaio che ha un divisore 173 nel CCNL, ha diritto a 7 ratei di quattordicesima, perché assunto ad esempio il 1 dicembre dello scorso anno (e quindi fino a giugno di quest'anno sono 7 mesi di lavoro), egli avrà diritto a 173 diviso 12 per 7, ossia circa 101 ore retribuite a titolo di quattordicesima.
Per alcuni operai il totale degli elementi indicati nella parte alta del cedolino (sempre paga base o stipendio base, indennità di contigenza, edr ecc.) potrebbe essere indicato direttamente in ore e non totale stipendio mensile. In quel caso bisognerà moltiplicare il totale degli elementi della retribuzione oraria (paga base, contingenza, edr, terzo elemento, ecc.) per il divisore orario indicato nel CCNL (es. 168 o 173), nel caso l’operaio abbia lavorato tutto l’anno da luglio dell’anno precedente a giugno dell’anno in corso. Se invece ha lavorato un periodo inferiore, allora riceverà il pagamento di un numero di ore di quattordicesima pari al divisore orario del CCNL (es. 168 o 173), diviso dodici, per il numero di ratei maturati.
Quattordicesima: quando viene pagata
Una delle domande frequenti dei lavoratori è “quattordicesima, in che mese viene pagata?” oppure “quattordicesima quando arriva”
La quattordicesima può essere inserita nella busta paga di giugno oppure può essere emesso un cedolino paga a parte relativo solo alla quattordicesima.
La quattordicesima mensilità in busta paga arriva a giugno. Le aziende che decidono di calcolare la quattordicesima con una busta paga separata, accrediteranno probabilmente l’importo con bonifico, assegno o altro strumento di pagamento, durante il mese di giugno.
Molte aziende però erogano la quattordicesima mensilità direttamente a luglio. O per meglio dire, la quattordicesima viene erogata nella busta paga di giugno, busta paga che poi nella maggior parte dei casi viene effettivamente pagata a luglio, nella data in cui i datori di lavoro accreditano ai lavoratori lo stipendio di giugno.
Ciò è normale, perché i datori di lavoro sono obbligati per legge ad elaborare il Libro unico del mese di giugno nel periodo che va dal 1 al 16 luglio, data in cui verseranno anche contributi e tassazione addebitata nella busta paga dei dipendenti, oltre ai contributi a loro carico e altri tributi.
La tassazione della quattordicesima: perché è alta
E dulcis in fundo, veniamo alla tassazione della quattordicesima mensilità in busta paga.
Molti lavoratori noteranno nella loro busta paga della quattordicesima, anche quando i ratei di quattordicesima sono erogati direttamente nella busta paga di giugno, una tassazione piuttosto elevata, applicata dal datore di lavoro, che agisce in qualità di sostituto d’imposta.
Ebbene, la motivazione della tassazione alta nella busta paga della quattordicesima è nella mancata applicazione delle detrazioni per lavoro dipendente e delle detrazioni per coniuge, figli e familiari a carico.
E quindi al lavoratore viene addebitata l’imposta lorda senza detrazioni fiscali.
Ne consegue che se il lavoratore ha ad esempio un reddito presunto annuale di 30 mila euro, è probabile che subisca un prelievo che tiene conto che le aliquote Irpef per scaglioni di reddito sono del 23% fino a 15.000 euro, del 27% per la parte che va da 15.000 euro a 28.000 euro e del 38% per la parte che va da 28.000,01 a 55.000 euro.
Quindi la tassazione elevata nella busta paga della quattordicesima non è un errore. Il datore di lavoro, infatti, siccome nel mese di erogazione, che è giugno, deve elaborare due buste paga, o comunque una busta paga con all’interno i ratei di quattordicesima, non può accreditare al lavoratore due volte le detrazioni per lavoro dipendente riferibili a quel mese (nel caso di giugno vengono accreditati 30 giorni di detrazioni per lavoro dipendente) e neanche le eventuali detrazioni per carichi di famiglia. La logica conseguenza è che sull’importo ricevuto della quattordicesima il lavoratore, in qualità di contribuente, paga l’imposta lorda, mentre nella busta paga di giugno, pagherà l’imposta lorda al netto delle detrazioni per lavoro dipendente.
Nessun problema però, la tassazione, calcolata in busta paga sul reddito presunto, sarà oggetto di conguaglio fiscale di fine anno (o di fine rapporto di lavoro) e quindi tutto ciò che al contribuente spetta in termini di detrazione e risparmio sulle tasse sarà regolarmente calcolato.
Sulla quattordicesima infine, essendo parte del reddito imponibile ai fini previdenziali, il lavoratore pagherà, ed è evidente in busta paga, anche la contribuzione previdenziale a carico del lavoratore (generalmente il 9,19%) e questa trattenuta viene addebitata prima che il sistema calcoli la tassazione della quattordicesima stessa, in quanto i contributi previdenziali versati a proprio carico sono deducibili dal reddito ai fini fiscali.