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Attività usuranti e pensione: dal 2012 addio ai tre anni di anticipo

Per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, i lavoratori che svolgono mansioni usuranti arriva la stangata o salvezza dalla riforma Monti. Resta l’accesso alla pensione con il sistema delle quote della pensione di anzianità ma senza il pensionamento con tre anni di anticipo. Vediamo tutti gli aspetti.
A cura di Antonio Barbato
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pensione lavoratori

Prima l’esultanza, poi la paura, infine l’amaro sospiro di sollievo. E’ quanto accaduto ai lavoratori addetti ai lavori usuranti e attività faticose che hanno assistito prima all’emanazione del Decreto Legislativo n. 67 nell’aprile del 2011, con relativa esultanza per aver ottenuto finalmente dopo tanti anni la riduzione di tre anni per l’accesso alla pensione, poi allo spavento, come tutti gli altri lavoratori, per le novità in arrivo sulle pensioni dalla Manovra Monti, infine al sospiro di sollievo, ma amaro, dell’esser consapevoli di aver comunque scampato il pericolo di andare in pensione addirittura più tardi di quanto era previsto. Ma andiamo in ordine cronologico.

La pensione con tre anni di anticipo. Con il decreto legislativo n. 67 del 2011 era stato introdotto il sistema, con tanto di periodo transitorio, che portava i lavoratori ad un pensionamento anticipato di tre anni a partire dal 2013. In pratica, posseduti i requisiti per essere considerati addetti ai lavori usuranti (dall’elenco dei lavori usuranti allo svolgimento dell’attività usurante per sette anni negli ultimi dieci), i lavoratori potevano avere uno sconto sull’età anagrafica necessaria per l’accesso alla pensione di anzianità con il sistema delle quote. Come vedremo in seguito, essendoci il regime transiti torio, lo sconto passava dal 2009 in poi da un anno a due anni, fino ad arrivare a tre anni di età anagrafica in meno per l’accesso alla pensione dal 2013.

Ma la riforma delle pensioni voluta dal Governo Monti nel mese di dicembre 2011 ha cambiato le regole, non solo per i lavoratori dipendenti e autonomi in generale, ma anche per i lavoratori addetti ad attività faticose e particolarmente usuranti che giusto pochi mesi prima avevano ottenuto il proprio decreto che riformava l’accesso alla pensione.

Il sistema delle quote per i lavori usuranti dopo la Manovra Monti 

La cancellazione del sistema delle quote. La manovra voluta dal Governo Monti ha cambiato notevolmente il sistema pensionistico italiano. E’ stata modificata la pensione di vecchiaia, è stata cancellata la pensione di anzianità dal 2012 e con essa il sistema delle quote. Quindi proprio quel sistema sul quale si basava lo sconto per i gli addetti ai lavori usuranti. Il Governo ha introdotto al posto della pensione di anzianità una nuova pensione anticipata, con requisiti meno favorevoli per tutti i lavoratori. Sono necessari almeno 42 anni di contributi per l’accesso alla pensione.

Il sistema delle quote resta per gli addetti ai lavori usuranti ma senza sconto di tre anni. Il Governo, tra le tante norme che consentono ad alcuni lavoratori di essere tra i salvati dalla riforma, ha previsto anche una specie di salvataggio per coloro che pochi mesi prima erano stati oggetto di una riduzione dell’età anagrafica necessaria per la pensione, appunto i lavoratori addetti a mansioni usuranti. Per questi lavoratori non c’è il passaggio al nuovo sistema pensionistico ma resta in vigore il vecchio sistema delle quote ma vengono cancellati i benefici previsti dal Decreto legislativo n. 67 del 2011: niente riduzione di tre anni sull’età anagrafica. Quindi chi si occupa di lavori usuranti non andrà più in pensione con tre anni di anticipo. O per vederla nell’altro senso, tornerà ad andare in pensione tre anni più tardi.

Per il periodo dal 1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2012, il Decreto Legislativo 67 dell’aprile 2011 prevedeva un sistema transitorio al termine del quale, cioè a partire dal 2013 partiva la riduzione di tre anni sull’età anagrafica utile per l’accesso alla pensione, una pensione anticipata basta sul sistema delle quote della pensione di anzianità. Per gli anni 2008, 2009, 2010 e soprattutto l’anno 2011 i requisiti previsti restano tali e quindi questi lavoratori potranno beneficiare della riduzione prevista. A patire i cambiamenti della riforma pensioni Monti saranno i lavoratori addetti ai lavori usuranti che maturano i requisiti per l’accesso alla pensione dal 2012 in poi.

I requisiti di età pensionabile e quota (contributi + età) per l’accesso alle pensione per i lavoratori addetti ai lavori usuranti erano i seguenti:

  • Per il periodo compreso tra il 1° luglio 2008 e il 30 giugno 2009, un'età anagrafica ridotta di un anno rispetto a quella  indicata nella Tabella A nella foto (57 anni per i lavoratori dipendenti, invece di 58);
  • per il periodo compreso tra il 1° luglio 2009 e il 31 dicembre 2009, un'età anagrafica ridotta di due anni ed una somma di età anagrafica e anzianità contributiva inferiore di due unità rispetto ai requisiti normali del sistema delle quote (57 anni di età, invece di 59 e quota 93 invece di quota 95);
  • per l'anno 2010, un'età anagrafica ridotta di due anni ed una somma di età anagrafica e anzianità contributiva ridotta di una unità rispetto ai requisiti normali del sistema delle quote(57 anni di età e quota 94 invece di 59 anni di età e quota 95);
  • per l’anno 2011, un'età anagrafica inferiore ridotta di tre anni ed una somma di età anagrafica e anzianità contributiva ridotta di due unità rispetto ai requisiti indicati per lo stesso periodo nella medesima Tabella B (57 anni di età invece di 60 anni e quota 94 invece di quota 96).

Dall’anno 2012, dopo al riforma Monti, non ci sarà più la riduzione a quota 94 e 57 anni di età, ma si ritorna al vecchio requisito del sistema delle quote della pensione di anzianità previsto per l’anno 2012, cioè quota 96 e 60 anni minimo di età. Sono questi i requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva necessari agli addetti ai lavori usuranti. E coloro che non rispecchiano i requisiti per essere considerati addetti a mansioni usuranti vanno in pensione col nuovo sistema pensionistico, quindi con almeno 66 anni di età se con pensione di vecchiaia o con almeno 42 anni di contributi e 1 mese con per la pensione anticipata (41 anni  e 1 mese per le donne). Per maggiori informazioni vediamo l’approfondimento sulla nuova pensione di vecchiaia e sulla nuova pensione anticipata.

2013 quota 97 e 3 mesi di speranza di vita. Dall’anno 2013 doveva scattare lo sconto di tre anni sull’età anagrafica ed invece i requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità con il sistema delle quote previsto per i lavoratori usuranti saranno pari a quota 97 e almeno 61 anni di età. Ma i requisiti, anche quelli per i lavoratori addetti alle mansioni usuranti, saranno adeguati al meccanismo legato alla speranza di vita. In pratica i parametri passano a quota 97 e 3 mesi e l’età anagrafica necessaria passa a 61 anni e tre mesi per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita.

L’attesa della finestra mobile. La pensione di anzianità, in vigore per tutti fino al 31 dicembre 2011 ed in vigore per gli addetti ai lavori usuranti dal 2012, prevede l’attesa di alcuni mesi per la percezione del primo assegno di pensione dopo aver maturato i requisiti per l’accesso al pensionamento stesso. Il primo assegno verrà pagato dall’ente previdenziale dal tredicesimo mese successivo alla maturazione dei requisiti. Quindi ci sarà un altro anno di attesa.

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