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Come la Manovra Monti cambia l’assegno sociale dal 2012

Come la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata, anche il requisito di età anagrafica per richiedere l’assegno sociale subirà il passaggio da 65 a 66 anni nel 2018 e dal 2013 subirà l’aumento di tre mesi per l’adeguamento alla speranza di vita. Vediamo come cambiano i requisiti per fare la domanda.
A cura di Antonio Barbato
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manovra monti cambia assegno sociale

La riforma delle pensioni voluta dal Governo Monti a fine 2011 ha coinvolto anche l’assegno sociale e, più precisamente, il determinante requisito di età anagrafica di 65 anni per ottenere il diritto all’erogazione della prestazione da parte dell’Inps. Se nell’anno 2012 c’è il consueto adeguamento dell’importo dell’assegno legato alle tabelle di perequazione annualmente pubblicate dall’inps, dal 2013 in poi ci saranno importanti cambiamenti sul requisito anagrafico.

Tra le novità principali della riforma pensioni del Governo Monti c’è stata la modifica della pensione di vecchiaia e l’introduzione della pensione anticipata (con la cancellazione della pensione di anzianità) con un sostanziale aumento dell’età anagrafica che passa a 67 anni per la vecchiaia e un sostanziale aumento degli anni di contributi che passano ad oltre 42 anni effettivi di contribuzione per ottenere la pensione in anticipo.

Una delle novità che ha coinvolto tutto il sistema previdenziale, compreso quindi l’assegno sociale, è la decisa accelerazione dell’adeguamento delle pensioni alla speranza di vita, quel meccanismo attraverso il quale tutti i requisiti (dal requisito anagrafico di età al requisito contributivo) vengono adeguati all’aspettativa di vita stabilita secondo le statistiche pubblicate ad hoc dall’Istat.

Dal 2013 aumento di 3 mesi, dal 2016 di 7 mesi. Per effetto di questo adeguamento, che sarà triennale a partire dal 2013, avremo una variazione in aumento dell’età anagrafica necessaria per ottenere la pensione e con essa anche l’assegno sociale. L’adeguamento alla speranza di vita scatterà nel 2013 e sarà pari a tre mesi di aumento, poi ci sarà nuovamente nel 2016 con una stima che attualmente è pari a 4 mesi di aumento. Un ulteriore adeguamento legato alla speranza di vita ci sarà nel 2019 (sempre 4 mesi) e da quell’anno in poi non ci sarà più un adeguamento triennale, ma biennale. Quindi nuovo requisito anagrafico nel 2021, nel 2023, ecc.

Tutto ciò significa che i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, alla pensione anticipata e all’assegno sociale aumenteranno di 3 mesi nel 2013, di ulteriori 4 mesi nel 2016, ecc. Quindi avremo un aumento dell’età minima richiesta per poter fare domanda per ottenere l’assegno sociale.

Dal 2018 anche un anno di aumento: da 65 a 66 anni. Ebbene sì, oltre all’adeguamento alla speranza di vita che come stabilito dal decreto ministeriale del 2011 sarà di 3 mesi per il prossimo triennio e si stima sia di 4 mesi dal 2016, la riforma Monti ha anche stabilito l’aumento di un anno del requisito anagrafico dal 2018, quindi da quell’anno per ottenere l’assegno sociale non bisognerà più avere 65 anni ma 66 anni. Questo per adeguare il requisito anagrafico ai parametri previsti per la pensione di vecchiaia.

L’età anagrafica per l’assegno sociale 2012 e anni successivi. Tenuto conto delle variazioni previste dalla riforma Monti vediamo come cambia l’età anagrafica per l’assegno sociale dal 2012 in poi. Il requisito anagrafico di età secondo la nuova normativa sarà il seguente, anno per anno:

  • Nel 2012, età minima di 65 anni;
  • Nel 2013, nel 2014 e nel 2015, età minima di 65 anni e 3 mesi (primo adeguamento triennale alla speranza di vita, pari a 3 mesi di aumento);
  • Nel 2016 e nel 2017, età minima di 65 anni e 7 mesi (secondo adeguamento triennale alla speranza di vita, pari a  4 mesi di aumento);
  • Nel 2018, età minima di 66 anni e 7 mesi (per effetto dell’aumento di un anno previsto dalla Riforma Monti);
  • Nel 2019 e nel 2020, età minima di 66 e 11 mesi (terzo adeguamento, il primo biennale, alla speranza di vita, pari sempre a 4 mesi di aumento);
  • Nel 2021 e nel 2022, età minima di 67 anni e 2 mesi, con aumento biennale legato alla speranza di vita pari a 3 mesi;
  • Nel 2023 e nel 2024, età minima di 67 anni e 5 mesi, e così via con aumento di 3 mesi ogni 2 anni.

Questi aumenti del requisito anagrafico di età, sia quello di un anno del 2018 sia gli aumenti triennali e biennali legati alla speranza di vita, sono disposti in maniera analoga anche per la pensione sociale per i sordomuti e la pensione sociale per i mutilati e invalidi civili.

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