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Coronavirus, pulizia e sanificazione: differenze, regole e periodicità

Durante la fase due dell’emergenza Coronavirus, i datori di lavoro sono tenuti alla pulizia giornaliera, alla sanificazione periodica ed a mettere in atto attività di pulizia, igienizzazione e disinfezione, che sono tutte attività incluse nella sanificazione. Vediamo le differenze e definizioni di attività di pulizia, sanificazione, igienizzazione, sanificazione periodica, con detergenti, disinfettanti e quali sono gli obblighi e diritti dell’azienda e del lavoratore secondo quanto previsto dal DPCM 26 aprile 2020 e il protocollo anti-contagio virus Covid-19 del 24 aprile 2020.
A cura di Antonio Barbato
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pulizia, sanificazione, igienizzazione, disinfezione
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Ma quale è la differenza tra pulizia giornaliera e sanificazione periodica? Quando occorre la disinfezione o disinfestazione? come funziona l'uso di disinfettanti e detergenti? Cosa significa sanificazione periodica ed ogni quanto tempo va fatta la pulizia e la sanificazone? Con la fase 2 dell’emergenza Coronavirus e la riapertura progressiva delle attività produttive, molte aziende, molti datori di lavoro e lavoratori sono alle prese con i nuovi obblighi in materia di pulizia, sanificazione, disinfezione e uso dei DPI per il contrasto al Covid-19 negli ambienti di lavoro ed hanno diversi dubbi su come comportarsi.

Gli obblighi di pulizia e sanificazione, disinfezione e uso dei disinfettanti e detergenti sono presenti in tutte le misure di contrasto alla diffusione del virus Coronavirus Covid-19.

In materia di fase 2 dell’emergenza Coronavirus, dal 4 maggio al 17 maggio 2020, sono presenti disposizioni per la pulizia e sanificazione in azienda nel DPCM del 26 aprile 2020, contenente le misure dal 4 maggio al 17 maggio 2020, e nel protocollo anti-contagio, il protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro fra il Governo e le parti sociali del 24 aprile 2020.

Le parole inserite nel DPCM e nel protocollo Governo-sindacati possono generare confusione su quali sono gli obblighi del datore di lavoro in materia di pulizia e sanificazione, soprattutto cosa significa pulizia e sanificazione periodica secondo la legge. Ulteriori dubbi sorgono su quali sono i detergenti da usare per la pulizia.

Normativa imprese di pulizia e sanificazione

Sicuramente è importante che le attività di pulizia e sanificazione periodica degli ambienti di lavoro durante l’emergenza Coronavirus sia fatta da aziende specializzate.

A fornirci la definizione delle attività di pulizia, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione e sanificazione è il Decreto 7 luglio 1997, n. 274 del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, che contiene il “Regolamento di attuazione degli articoli 1 e 4 della legge 25 gennaio 1994, n. 82, per la disciplina delle attivita' di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”

Tale decreto segue la legge 25 gennaio 1994, n. 82, che appunto contiene la Disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazioneSi tratta della normativa relativa all’iscrizione delle imprese di pulizia nel  registro delle ditte o nell'ambo provinciale delle imprese artigiane.

Queste leggi aiutano il datore di lavoro e il lavoratore ad individuare sia quali sono le imprese di pulizia autorizzate alle attività di pulizia e sanificazione, sia soprattutto cosa significa attività di pulizia, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione e sanificazione secondo la legge italiana.

L'articolo 1 del Decreto 7 luglio 1997, n. 274 contiene tutte le definizioni, vediamole.

Definizione di attività di pulizia

Secondo la lettera a) dell'art. 1 del Decreto 7 luglio 1887, n. 274 sono attività di pulizia "quelle che riguardano il complesso di  procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o  sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza".

Pertanto la pulizia è quell'attività che rimuove polveri, materiale non desiderato e sporcizia.

Definizione di attività di disinfezione

Secondo la lettera b) dell'art. 1 del Decreto 7 luglio 1887, n. 274 sono attività di disinfezione "quelle che riguardano il complesso dei  procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni".

Pertanto, tal attività è un procedimento che rende sani gli ambienti mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni.

Definizione di attività di disinfestazione

Secondo la lettera c) dell'art. 1 del Decreto 7 luglio 1887, n. 274 sono attività di disinfestazione "quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a distruggere piccoli animali, in  particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o riserve di agenti infettivi sia perché molesti e specie vegetali non desiderate. La disinfestazione può essere integrale se rivolta a tutte le specie infestanti ovvero mirata se rivolta a singola specie".

Pertanto tale attività mira a distruggere i piccoli animali, soprattutto gli artropodi.

Definizione di attività di derattizzazione

Secondo la lettera d) dell'art. 1 del Decreto 7 luglio 1887, n. 274 sono attività di derattizzazione "quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni di disinfestazione atti a determinare o la distruzione completa oppure la riduzione del numero della popolazione dei ratti o dei topi al di sotto di una certa soglia".

Questa attività riduce o distrugge la popolazione di ratti e topi.

Definizione di attività di sanificazione

Secondo la lettera e) dell'art. 1 del Decreto 7 luglio 1887, n. 274 sono attività di sanificazione "quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l'attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l'umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l'illuminazione e il rumore".

La sanificazione comprende pulizia e disinfezione/disinfestazione

In materia di contrasto alla diffusione del Coronavirus, i DPCM ed il protocollo anti-contagio, chiedono in particolare la pulizia quotidiana e la sanificazione periodica.

La sanificazione periodica quindi comprende:

  • la pulizia (rimuovere polveri, materiale non desiderato o  sporcizia);
  • la disinfezione (distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni) o la disinfestazione (distruggere piccoli animali, in  particolare artropodi);
  • il controllo e miglioramento condizioni del microclima (temperatura, umidità, ventilazione, illuminazione e rumore).

I microrganismi patogeni, rimossi dalla disinfezione, sono appunto i virus, i batteri. E la patogenicità (ovvero la capacità generica di determinare uno stato morboso) è definita da due fattori:

  • virulenza, che indica la maggiore o minore capacità di generare malattia;
  • invasività, ossia la capacità di invadere i tessuti dell'ospite e moltiplicarsi all'interno.

Obblighi di pulizia e sanificazione in azienda

Nel protocollo anti-contagio le regole per la pulizia e sanificazione in azienda sono le seguenti:

  • "l'azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago;
  • nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all'interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonche' alla loro ventilazione;
  • occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi;
  • l'azienda in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute secondo le modalità ritenute più opportune, può organizzare interventi particolari/periodici di pulizia ricorrendo agli ammortizzatori sociali (anche in deroga);
  • nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020.

Pulizia giornaliera ambienti di lavoro: quali sono le regole

La pulizia degli ambienti, la pulizia quotidiana viene richiesta sia nel DPCM 26 aprile 2020 che nel protocollo anti-contagio del 24 aprile 2020, sostanzialmente in tantissime fasi della vita quotidiana aziendale.

Sono previste attività di pulizia e sanificazione alla riapertura delle aziende.

Le misure per gli esercizi commerciali richiedono "garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno ed in funzione dell'orario di apertura".

Per l'accesso dei fornitori esterni, trasportatori e altro personale esterno in azienda viene chiesto al datore di lavoro di installare servizi igienici dedicati e garantire una adeguata pulizia giornaliera.

Per gli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack) il protocollo stabilische che "occorre garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera, con appositi detergenti dei locali mensa, delle tastiere dei distributori di bevande e snack".

Per quanto riguarda le riunioni in presenza, viene stabilito che di norma non sono consentite. Laddove fossero necessarie e urgenti, oltre a ridurre al minimo la partecipazione necessaria, a garantire il distanziamento interpersonale, viene richiesta un'adeguata pulizia/areazione dei locali.

Disposizioni particolari sono previste per la pulizia e sanificazione nei cantieri. Viene prevista oltre alla pulizia giornaliera e la sanificazione periodica anche "la corretta pulizia degli strumenti individuali di lavoro impedendone l'uso promiscuo, fornendo anche specifico detergente e rendendolo disponibile in cantiere sia prima che durante che al termine della prestazione di lavoro".

Sanificazione periodica: ogni quanto tempo è obbligatoria

Abbiamo appurato che la sanificazione comprende sia le attività di pulizia, che di disinfezione o disinfestazione.

Nel DPCM 26 aprile 2020 viene richiesta la sanificazione dei luoghi di lavoro, anche per le attività professionali. 

Attività di pulizia e sanificazione sono obbligatorie per le attività sospese in vista della riapertura e viene concessa, previa comunicazione al Prefetto, la possibilità di accedere ai locali aziendali anche per tali attività.

Il protocollo anti contagio chiede la sanificazione periodica. Quindi mentre la pulizia deve essere giornaliera, e in alcuni casi più volte al giorno, la sanificazione deve avere carattere di periodicità.

Molti datori di lavoro si chiedono cosa significa sanificazione periodica e ogni quanto tempo deve essere fatta la sanificazione. La risposta non è indicata né nel DPCM né nel protocollo anti-contagio, in quanto tale periodicità deve essere stabilita dal datore di lavoro, nella propria valutazione dei rischi e nelle proprie valutazioni inerenti l'ottemperanza del protocollo anti-contagio. Ossia la sanificazione periodica deve essere programmata in base all'organizzazione aziendale, al numero dei dipendenti, al tipo di attività, alla zona della sede aziendale, anche in riferimento ai dati dei contagiati presenti nella zona e quindi la diffusione del virus. 

Infatti nel protocollo viene stabilito che "nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle
normali attivita' di pulizia, e' necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020″.

La sanificazione periodica comprende anche tastiere, schermi touch, mouse da effettuarsi con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi. Non è da confondere con la pulizia a fine turno, essendo la sanificazione un processo più articolato, ma è ragionevole pensare che tale attività debba essere con una periodicità più frequente.

La sanificazione degli spogliatoi, accanto all'organizzazione degli spazi, è invece da ritenersi frequente. Infatti la sanificazione degli spogliatoi deve essere improntata sul "lasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie".

Viene invece chiesta la normale periodicità della sanificazione e pulizia con appositi detergenti dei locali mensa, delle tastiere dei distributori di bevande e snack.

Disinfezione e igienizzazione: quando sono richieste

La disinfezione, come abbiamo visto, è  il complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni. E tali microrganismi sono appunto i virus. Quindi è l'operazione, rientrante nella sanificazione, che punta a distruggere o inattivare il virus, anche attraverso l'azoto.

Nel comparto sanitario viene chiesta la sanificazione e la disinfezione degli ambienti secondo le indicazioni fornite dal Ministero della salute.

Negli esercizi commerciali viene richiesta "ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento".

La disinfezione, insieme all'igienizzazione, sanificazione è obbligatoria per l'azienda nel settore trasporto pubblico locale stradale e ferrovie concesse, riguardo ai treni e i mezzi pubblici. La disinfezione viene richiesta almeno una volta al giorno. 

Nel settore aereo, attività di igienizzazione e sanificazione di terminal ed aeromobili, anche più volte al giorno, in base al traffico dell'aerostazione e sugli aeromobili, con specifica attenzione a tutte le superfici che possono essere toccate dai passeggeri in circostanze ordinarie. Tutti i gate di imbarco dovrebbero essere dotati di erogatori di gel disinfettante. Gli impianti di climatizzazione vanno gestiti con procedure e tecniche miranti alla prevenzione della contaminazione batterica e virale.

Nelle grandi stazioni del settore ferroviario è prevista attività di igienizzazione e disinfezione su base quotidiana e sanificazione periodica degli spazi comuni delle stazioni.

Per il resto dei datori di lavoro e lavoratori, quando si parla di sanificazione, viene inclusa la disinfezione.

Detergenti e disinfettanti per la pulizia: le regole

Aziende, lavoratori, datori di lavoro, cittadini possono programmare attività di pulizia in proprio attraverso detergenti e disinfettanti. Occorre però seguire le indicazioni del Ministero della Salute e comunque considerare che tali attività quotidiane andrebbero affidate a soggetti specializzati quali le imprese di pulizia, soprattutto in periodi di emergenza da Covid-19.

Senza entrare troppo nel merito scientifico del tema, in generale per capire la differenza tra detergente e disinfettante, il detergente ha lo scopo di rimuovere lo sporco, il disinfettante ha lo scopo di diminuire drasticamente la presenza di batteri, funghi, virus (disinfettazione) e organismi quali insetti, roditori ecc. (disinfestante). Quindi nella maggior parte dei casi i prodotti in commercio sono detergenti, non disinfettanti o disinfestanti.

Come abbiamo visto tra le attività di sanificazione vi è anche il controllo e miglioramento condizioni del microclima (temperatura, umidità, ventilazione, illuminazione e rumore).

E quindi il Ministero della Salute raccomanda oltre alle misure igienico-sanitari, poi riprese anche dal protocollo anti-contagio , quali il “lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani”, anche il pulire e arieggiare gli ambienti.

Le regole generali della pulizia sono queste:

  • Eseguire le pulizie con guanti;
  • Evitare di creare schizzi e spruzzi durante la pulizia;
  • Arieggiare le stanze/ambienti sia durante che dopo l’uso dei prodotti per la pulizia, soprattutto se si utilizzano intensamente prodotti disinfettanti/detergenti che presentino sull’etichetta simboli di pericolo;
  • Assicurarsi che tutti i prodotti di pulizia siano tenuti fuori dalla portata dei bambini, dei ragazzi e degli animali da compagnia;
  • Conservare tutti i prodotti in un luogo sicuro.

Poi, sempre per la pulizia domestica, il Ministero della Salute fornisce delle indicazioni semplici e pratiche sui prodotti per la disinfezione e detersione che scientificamente hanno dimostrato di essere efficaci contro il virus, su come utilizzarli e in quale quantità a seconda che si debbano disinfettare le mani, superfici come tavoli, scrivanie, maniglie delle porte o delle finestre, dispositivi come PC, cellulari, tablet, etc., oppure i pavimenti.

Tali regole sono per la pulizia domestica, quindi della casa, negli ambienti di lavoro la responsabilità delle attività di pulizia giornaliera è per i datori di lavoro. 

Il dipendente può essere chiamato alla pulizia della propria postazione e attrezzatura di lavoro a fine giornata, ma deve essere formato e informato in tal senso (normativa a tutela della salute e sicurezza sul lavoro) e deve essere dotato di prodotti idonei, salviette usa e getta e idonei dispositivi di protezione individuale (DPI).

Resta necessario per l'organizzazione datoriale, quindi a carico del datore di lavoro provvedere alla pulizia giornaliera di tutti gli ambienti di lavoro, facendo ricorso ad attività di pulizia specializzate, prodotti specifici a base di alcol e cloro.

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