I nuovi requisiti per andare in pensione anticipata
La corsa alla pensione dei lavoratori italiani si è complicata notevolmente da quando è entrata in vigore la riforma delle pensioni del 2012. Il sistema pensionistico italiano si basa oggi e per il futuro su due principali vie di accesso al pensionamento: la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata.
La prima dovrebbe essere la normale strada, la seconda dovrebbe essere proprio quell’ambita possibilità di accesso alla pensione in anticipo rispetto all’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia. Ma i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata, per effetto degli incrementi legati alla speranza di vita, si allontanano sempre più dalla realtà lavorativa degli italiani. Andare in pensione in anticipo è un obiettivo sempre più complicato per i lavoratori.
E’ stato decretato un nuovo aumento dei requisiti di 4 mesi. Saranno quindi necessari 4 mesi di lavoro in più per andare in pensione dal 2016. E questo riguarda sia la pensione di vecchiaia che la pensione anticipata.
Vedremo in questo articolo come cambiano i requisiti per la pensione anticipata, con un occhio di riguardo anche a quanto è previsto per l’altra pensione, quella di vecchiaia. Perché è dal confronto delle due possibilità di pensionamento che il lavoratore può prevedere quale sarà la propria data di accesso alla futura pensione.
Dalla pensione di anzianità alla pensione anticipata. La strada come dicevamo si è complicata negli ultimi anni. A nulla è servito il tentativo di referendum abrogativo della Riforma Fornero, che aveva appunto come obiettivo ripristinare i vecchi requisiti di accesso alla pensione, sicuramente più favorevoli ai lavoratori. Il nuovo sistema pensionistico è in vigore e si porta con sé ogni due o tre anni un costante aumento dei requisiti per l’accesso alla pensione.
Fino all’anno 2011 la più importante, e soprattutto più veloce, modalità per andare in pensione era la maturazione dei requisiti per la pensione di anzianità. Si trattava del famoso "sistema delle quote" dove erano necessari "solo" 35 anni di contributi maturati e una determinata età per accedere alla pensione in modo da raggiungere l’apposita quota data dalla somma tra età e contributi (per fare un esempio: nel 2011 i requisiti erano almeno 60 anni di età e quota 96 per i lavoratori dipendenti, oppure almeno 61 anni di età e quota 97 per i lavoratori autonomi).
E per coloro che maturavano 40 anni di contributi l’accesso alla pensione di anzianità era diretto, indipendentemente dall’età. Mentre la pensione di vecchiaia stessa si raggiungeva a "soli" 65 anni.
Le statistiche parlano chiaro: molti italiani hanno avuto accesso alla pensione di anzianità perché raggiungevano la quota prevista prima dell’età necessaria per andare in pensione di vecchiaia (65 anni). Quindi fino al 31 dicembre 2011 il sistema pensionistico era più basato sulla pensione di anzianità che su quella di vecchiaia.
Con la riforma delle pensioni la situazione si è ribaltata: dal 1 gennaio 2012, è stata abrogata la pensione di anzianità ed è stata sostituita dalla nuova pensione anticipata, che ora vedremo nel dettaglio proiettandone i requisiti fino al 2040. Sarà possibile verificare che si tratta di requisiti molto più complicati da raggiungere rispetto al passato, soprattutto perché ben 40 anni di contributi versati non bastano più. Ad ogni modo, qualsiasi lavoratore potrà controllare la propria posizione ed ipotizzare una data di accesso alla pensione (confrontando anche i requisiti per la pensione di vecchiaia).
In contemporanea all'introduzione della pensione anticipata, però, sono notevolmente cambiati anche i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, che si raggiunge sempre con almeno 20 anni di contributi versati ma ad un'età sempre maggiore. Anche in quel caso.
Il nuovo sistema pensionistico è molto meno favorevole, la data del 31 dicembre 2011 è quindi la data spartiacque tra il vecchio sistema pensionistico e il nuovo sistema previsto dalla riforma delle pensioni Fornero in vigore dal 1 gennaio 2012.
La nuova pensione anticipata
Nell’attuale normativa pensionistica, come dicevamo, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata (che ha sostituito con notevoli cambiamenti la pensione di anzianità).
La pensione di vecchiaia si raggiunge nel 2015 a 66 anni e 3 mesi (63 anni e 9 mesi per le lavoratrici dipendenti private e 64 anni e 9 mesi per le lavoratrici autonome) e nel 2016 si raggiunge a 66 anni e 7 mesi (65 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti private, 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome). Per tutti i lavoratori l’accesso alla pensione di vecchiaia è possibile alla maturazione dell’età appena descritta ma con la presenza di almeno 20 anni di contributi versati. La pensione di vecchiaia come la pensione anticipata è soggetta agli incrementi per la speranza di vita, ossia aumenta l’età pensionabile nel corso degli anni. Per maggiori informazioni vediamo la nuova pensione di vecchiaia.
In alternativa al raggiungimento dell’età pensionabile della pensione di vecchiaia, il lavoratore per accedere alla pensione in anticipo può verificare se raggiunge i requisiti per la nuova pensione anticipata. Trattasi di un accesso alla pensione che scatta indipendentemente dall’età anagrafica (quindi anche prima dei 65-66 anni).
Esattamente scatta al momento in cui si maturano un determinato numero di anni di contributi versati. E purtroppo tale requisito contributivo rispetto al passato è diventato sempre più difficile da raggiungere, in quanto anche i requisiti per la pensione anticipata sono soggetti agli incrementi legati alla speranza di vita e quindi aumentano ogni due o tre anni.
Come è successo ai requisiti per la pensione di vecchiaia, anche i requisiti per la pensione anticipata hanno subito nel 2013 e subiscono nel 2016 un incremento dovuto alla speranza di vita. Nel 2016 l’incremento dei requisiti è di 4 mesi. Ossia saranno necessari 4 mesi in più di lavoro per raggiungere i requisiti per la pensione anticipata, ovviamente prima di maturare l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia.
E’ infatti dal confronto, anno dopo anno, dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia o in alternativa alla pensione anticipata che il lavoratore può individuare l’esatto mese in cui matura il diritto a pensione.
Pensione in anticipo? Ecco quanti anni di lavoro sono necessari
Ecco i requisiti per la pensione anticipata (da confrontare con l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia, al fine di individuare a quale tipologia di pensione si accede prima). Sono necessari il seguente numero di anni e mesi di lavoro, o per essere più preciso, anni di contributi accreditati nell’estratto conto previdenziale dell'Inps per accedere alla pensione anticipata:
- Anno 2015 – 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne;
- Anni 2016, 2017 e 2018 – 42 anni e 10 mesi (2.227 settimane di contributi) per gli uomini e 41 anni e 10 mesi (2.175 settimane di contributi) per le donne;
E per gli anni successivi con requisiti adeguati in via previsionale alla speranza di vita (che sarà poi deliberata), ecco gli anni e mesi di contributi necessari:
- Anni 2019 e 2020 – 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne;
- Anni 2021 e 2022 – 43 anni e 6 mesi per gli uomini e 42 anni e 6 mesi per le donne;
- Anni 2023 e 2024 – 43 anni e 8 mesi per gli uomini e 42 anni e 8 mesi per le donne;
- Anni 2025 e 2026 – 44 anni per gli uomini e 43 anni per le donne;
- Anni 2027 e 2028 – 44 anni e 3 mesi per gli uomini e 43 anni e 3 mesi per le donne;
- Anni 2029 e 2030 – 44 anni e 5 mesi per gli uomini e 43 anni e 5 mesi per le donne;
- Anni 2031 e 2032 – 44 anni e 8 mesi per gli uomini e 43 anni e 8 mesi per le donne;
- Anni 2033 e 2034 – 44 anni e 11 mesi per gli uomini e 43 anni e 11 mesi per le donne;
- Anni 2035 e 2036 – 45 anni e 1 mese per gli uomini e 44 anni e 1 mese per le donne;
- Anni 2037 e 2038 – 45 anni e 3 mesi per gli uomini e 44 anni e 3 mesi per le donne;
- Anni 2039 e 2040 – 45 anni e 5 mesi per gli uomini e 44 anni e 5 mesi per le donne.
Il numero di anni e mesi di contributi, negli anni successivi, aumenterà per ogni biennio di 2 mesi.
E’ chiaro ed evidente che raggiungere la pensione in anticipo, quindi accedere alla pensione anticipata rispetto alla pensione di vecchiaia, sarà sempre più difficile. Ma come vediamo anche dall’andamento della crescita dell’età pensionabile per la pensione di vecchiaia, è l’accesso al pensionamento che per gli italiani si allontana sempre più.
Esempi. Un lavoratore uomo nato nel gennaio 1960 che ha iniziato ad esempio a lavorare nel 1986 (a 26 anni di età) accederà alla pensione anticipata dopo 44 anni e 5 mesi nel mese di giugno del 2030 all’età di 70 anni. Confrontando tale requisito con i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, si evincerà che l’accesso alla pensione di vecchiaia giunge prima dell’accesso alla pensione anticipata, ossia al compimento di 68 anni e 2 mesi nel 2029. Pertanto questo lavoratore accederà alla pensione di vecchiaia (a marzo 2029) e non alla pensione anticipata (nel giugno del 2030).
Uno stesso lavoratore nato nel 1960 ma che ha iniziato a lavorare nel 1980 (a 20 anni di età), raggiungerà i requisiti per la pensione anticipata nel mese di ottobre 2023 a 63 anni e 10 mesi, con 43 anni e 8 mesi di contributi versati. L’accesso alla pensione di vecchiaia sarebbe stato raggiunto come abbiamo visto nel mese di marzo 2029. Questo lavoratore, pur essendo nato come l’altro nel mese di gennaio 1960, avendo iniziato a lavorare a 20 anni, accede alla pensione anticipata. E, novità di quest’anno, senza penalizzazione.
E’ chiaro che la pensione anticipata è possibile per coloro che hanno iniziato a lavoratore molto prima dei 30 anni di età. Per tutti gli altri, la pensione è raggiungibile più velocemente al compimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia.
Consulente del lavoro in Napoli. Esperto di diritto del lavoro e previdenza, di buste paga e vertenze di lavoro. Ama districarsi nell’area fiscale. E risolvere problemi dei lavoratori, delle imprese e dei contribuenti. Email: abarbato@fanpage.it.