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Cara Trenitalia, un laureato con master e praticantato merita di più di uno stage di 600 €

Uno stage di 600 euro al mese per 6 mesi nella sede di Napoli è l’offerta di lavoro pubblicata da Trenitalia sul proprio sito. I candidati devono essere laureati in giurisprudenza con voto minimo 105, con tesi in diritto del lavoro, master e specializzazioni, e pure praticantato svolto presso studi legali. Ma nell’offerta c’è la promessa di un instaurazione di un rapporto di lavoro. Cara Trenitalia, un laureato con master e praticantato, non vale uno stage di 600 euro, merita da subito un contratto di lavoro retribuito adeguatamente.
A cura di Antonio Barbato
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E’ da un po’ di giorni che sul sito delle offerte di lavoro di Trenitalia c’è un annuncio dove viene offerto uno stage a Napoli di 600 euro al mese per 6 mesi a laureati in giurisprudenza. L’offerta di lavoro, o per meglio dire l’offerta di un tirocinio (che non è un rapporto di lavoro) scade l’11 settembre prossimo. Tale annuncio desta scalpore, soprattutto se si pensa che ad offrire lo stage è il colosso Trenitalia.

A Napoli e in Campania i laureati in giurisprudenza sono tantissimi, gli avvocati ancor di più. Il lavoro autonomo non è semplice e la possibilità di essere assunti in Trenitalia sicuramente interessa molti, soprattutto i giovani. Ebbene, per le sedi di Roma, l’azienda Trenitalia offre contratti a tempo indeterminato, ma bisogna avere molti anni di esperienza, per la sede di Napoli anche Trenitalia è tra le aziende che offrono tirocini formativi a soli 600 euro al mese.

Per essere scelti per tale tirocinio di sei mesi, con l’importante prospettiva di ottenere poi un contratto di lavoro in Trenitalia, bisogna essere laureati con minimo 105 di voto.

Non solo, si legge nell’offerta, saranno preferiti coloro che hanno fatto una tesi di laurea in diritto del lavoro, hanno svolto master e specializzazioni e il praticantato presso studi legali.

L’annuncio di per sé letto nel suo complesso ha la stessa logica usata da tutte le aziende private che optano per lo stage: cercano un laureato da formare nella propria struttura, da “provare” con uno stage tutto sommato a basso costo e a basso rischio, per poi offrirgli un contratto di lavoro. E infatti nell’offerta Trenitalia si parla di un candidato che sarà affiancato da un Responsabile per attività quali “istruttoria per le commissioni di inchiesta”, “procedimenti disciplinari in caso di sanzioni”, “preparazione di istruttorie documentali in caso di contenzioso lavoro.".

Perché uno stage a 600 euro e non un contratto di lavoro?

Tutto normale, se non fosse che l’azienda che offre tale stage è Trenitalia, un colosso italiano dei trasporti, che certo non dovrebbe aver problemi ad optare per altra forma contrattuale. Di certo, un contratto di natura subordinato (determinato o indeterminato) porterebbe con sé al lavoratore una serie di diritti, tipo percepire una retribuzione adeguata alla qualità e quantità del lavoro prestato (lo chiede addirittura l’art. 36 della Costituzione).

Lo stage non dà alcun diritto. Il tirocinio formativo, infatti, non è un contratto di lavoro, e non dà alcun diritto a TFR, ferie, permessi, assenze da lavoro tutelate, ecc… L'unico diritto è quello di percepire, secondo la normativa sui tirocini della Regione Campania, un’indennità di partecipazione di almeno 400 euro al mese.

Ebbene, la normativa regionale sui tirocini richiede almeno 400 euro al mese da retribuire al tirocinante, ma non fissa un tetto massimo che l'azienda può offrire. Ossia l’azienda, in questo caso Trenitalia, in teoria può retribuire anche 1.200 – 1.500 euro al mese uno stagista impiegato per 6 mesi di fatto per un orario di lavoro di 40 ore o full-time.

Trenitalia offre invece 600 euro al mese ad un avvocato giuslavorista di fatto già specializzato in materia di diritto del lavoro.

600 euro al mese vale un part-time. In sostanza, quando si parla di 600 euro di rimborso spese più i ticket restaurant, si parla di un netto in tasca che, secondo contratto collettivo, spetterebbe ad un lavoratore part-time a 20 ore settimanali. E questo tralasciando il livello contrattuale elevato al quale potrebbe aver diritto un lavoratore che svolga mansioni di elevato profilo, nonché tutti gli altri diritti quali ferie, permessi e anche il trattamento di fine rapporto. Oltre al fondamentale diritto ad avere 6 mesi di contribuzione versata ai fini pensionistici.

Trenitalia, giustamente, trattandosi di uno stage, nell’offerta non indica l’orario di lavoro che andrà a svolgere il candidato, ma si presume il periodo formativo dello stage comporterà un impiego totale del candidato prescelto in termini di orario di lavoro. Quindi probabilmente 40 ore settimanali lavorate a 600 euro al mese.

Che dire. Basta capirne un po’ di diritto del lavoro per rendersi conto che lo stage è una forzatura in questo specifico caso. Troppa la preparazione richiesta: Praticamente bisogna essere un avvocato giuslavorista e far finta, per candidarsi, di aver bisogno di essere formati da Trenitalia e quindi affrontare il periodo di tirocinio formativo indicato nell’offerta pubblicata sul sito Trenitalia. Troppo poca la retribuzione o il rimborso erogato al candidato.

Dall’altro lato bisogna dire che entusiasma la prospettiva futura, la frase che giustifica lo stage: “stage per un periodo di sei mesi, orientato al termine all’eventuale instaurazione del rapporto di lavoro”. Stanno dicendo che poi un contratto di lavoro te lo fanno, dopo 6 mesi.

Probabilmente molti laureati in giurisprudenza con il bel voto richiesto, che hanno già fatto praticantato ed esame di stato come Avvocato, e che hanno esperienza nel settore del diritto del lavoro, si candideranno per questo sogno, prender posto di lavoro in Trenitalia. E pazienza se si percepirà per un semestre soli 600 euro di rimborso spese per attività altamente professionali per le quali si è studiato e si ci è formati per almeno un decennio della propria vita.

E' giusto dirlo: Cara Trenitalia, un laureato con master e praticantato, non vale uno stage di soli 600 euro, merita subito un contratto di lavoro retribuito adeguatamente. E per valutare un lavoratore esiste il periodo di prova apposto nel contratto di lavoro.

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Giornalista dal 2016 e consulente del lavoro, sono caposervizio dell'area Job. Scrivo di lavoro, fisco e previdenza.
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