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8 per mille 5 per mille e 2 per mille: la scelta della destinazione nel modello 730-1 2015

Attraverso il modello 730 2015 si può scegliere di destinare l’otto per mille e il cinque per mille dell’Irpef. Vediamo a chi può andare la scelta. Ma a quale ente va se non si sceglie. Dal 2014 è possibile scegliere anche per il 2 per mille ai partiti politici.
A cura di Antonio Barbato
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destinazione irpef 8 e 5 per mille

 Il modello 730, la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, è seguito da quattro ulteriori modelli ad esso allegati. Il primo modello di questi riguarda la scelta dell’otto per mille, del cinque per mille e del 2 per mille ai partiti politici. Si tratta del modello 730-1 redditi 2014. Il modello 730 è poi composto anche dalla ricevuta di consegna rilasciata dal sostituto d’imposta o Caf o Professionista al quale consegnate il modello, al prospetto di liquidazione con il calcolo finale dell’imposta e dalla comunicazione del risultato contabile al sostituto d’imposta (datore di lavoro).

In questo approfondimento ci occupiamo delle modalità di compilazione del modello 730-1, la scheda per la scelta della destinazione dell'8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille che è da consegnare unitamente alla dichiarazione Mod. 730/2015 al sostituto d'imposta (datore di lavoro), al CAF o al professionista abilitato, utilizzando l'apposita busta chiusa contrassegnata su sui lembi di chiusura, che riguarda la facoltà di scegliere la destinazione dell’8 per mille e 5 per mille del gettito Irpef. La scelta non determina maggiori imposte da pagare. Inoltre le due scelte non sono alternative tra di loro, quindi il contribuente può esprimere entrambe le scelte.

Oltre alla scelta per l’otto per mille e per il cinque per mille, dal 2014 per effetto delle modifiche ai finanziamenti pubblici ai partiti è stato introdotto dall’art. 12, comma 3-bis del Decreto Legge 28 dicembre 2013, n.149, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13 un sistema di contribuzione volontaria esercitabile dal singolo contribuente attraverso la destinazione del 2 per mille ai partiti politici. Per maggiori informazioni su come funziona e sui partiti politici interessati, vediamo il 2 mille ai partiti politici.

Per quanto riguarda l’8 per mille, esprimendo la scelta non si destina direttamente il proprio personale 8 per mille o 5 per mille del gettito fiscale. Lo Stato calcola l’importo totale delle entrate dovute all’Irpef e successivamente calcola l’8 per mille. La propria firma è importante perché lo Stato calcola il totale delle firme pervenute per ogni destinazione ed in base alla percentuale attribuisce ai vari enti l’8 per mille. In questo modo tutte le firme dei contribuenti hanno lo stesso peso, indipendentemente dal reddito.

Nel caso in cui non si esprime la scelta, lo Stato comunque distribuisce agli enti l’8 per mille, ma in base alle firme di chi ha espresso la scelta, con il criterio appena descritto di proporzionalità sulla base delle scelte espresse dagli altri contribuenti.

Il contribuente può destinare una quota pari all’otto per mille del gettito IRPEF a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale, scopi di carattere religioso o caritativo a diretta gestione della Chiesa cattolica. Inoltre è possibile destinarlo ad interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero, a favore dei Paesi del terzo mondo, a tutela degli interessi religiosi, delle tradizioni e dei beni culturali degli ebrei in Italia, a tutela delle minoranze contro il razzismo e l’antisemitismo a diretta gestione delle Comunità ebraiche.

E’ possibile firmare nei relativi spazi del modello 730-1 redditi 2014 in allegato al modello 730 2015 per i seguenti enti ai quali destinare una quota pari all’8 per mille del gettito Irpef:

  • allo Stato (a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario);
  • alla Chiesa Cattolica (a scopi di carattere religioso o caritativo);
  • all’Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno (per interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero sia direttamente sia attraverso un ente all’uopo costituito);
  • alle Assemblee di Dio in Italia (per interventi sociali e umanitari anche a favore dei Paesi del terzo mondo);
  • alla Chiesa Evangelica Valdese, (Unione delle Chiese metodiste e Valdesi) per scopi di carattere sociale, assistenziale, umanitario o culturale sia a diretta gestione della Chiesa Evangelica Valdese, attraverso gli enti aventi parte nell’ordinamento valdese, sia attraverso organismi associativi ed ecumenici a livello nazionale e internazionale;
  • alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia (per interventi sociali, assistenziali, umanitari o culturali in Italia e all’estero, direttamente o attraverso le Comunità ad essa collegate);
  • all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (per la tutela degli interessi religiosi degli Ebrei in Italia, per la promozione della conservazione delle tradizioni e dei beni culturali ebraici, con particolare riguardo alle attività culturali, alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale, nonché ad interventi sociali e umanitari in special modo volti alla tutela delle minoranze, contro il razzismo e l’antisemitismo);
  • alla Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale (per il mantenimento dei ministri di culto, la realizzazione e manutenzione degli edifici di culto e di monasteri, scopi filantropici, assistenziali, scientifici e culturali da realizzarsi anche in paesi esteri);
  • alla Chiesa apostolica in Italia (per interventi sociali, culturali ed umanitari, anche a favore di altri Paesi esteri);
  • all’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (per interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero);
  • all’Unione Buddhista Italiana (per interventi culturali, sociali ed umanitari anche a favore di altri paesi, nonché assistenziali e di sostegno al culto);
  • all’Unione Induista Italiana (per sostentamento dei ministri di culto, esigenze di culto e attività di religione o di culto, nonché interventi culturali, sociali, umanitari ed assistenziali eventualmente pure a favore di altri paesi).

Il 5 per mille: ecco a chi destinarlo

Il contribuente può destinare una quota pari al cinque per mille della propria imposta sul reddito per il sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, alle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali. Inoltre alla ricerca scientifica e dell’università, ricerca sanitaria, alle attività sociali svolte dal comune di residenza, alle associazioni sportive dilettantistiche.

Gli elenchi dei soggetti ai quali può essere destinata la quota del cinque per mille dell’IRPEF sono pubblicati dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Per esprimere la scelta a favore di una delle finalità destinatarie della quota del cinque per mille dellʼIRPEF, il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. Il contribuente ha inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale di un soggetto beneficiario. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie. Le opzioni sono 6 e sono le seguenti:

  • Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997;
  • Finanziamento della ricerca scientifica e della università;
  • Finanziamento della ricerca sanitaria;
  • Finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici;
  • Sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza;
  • Sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge che svolgono una rilevante attività di interesse sociale. 

La scelta va espressa sul “Modello 730-1” apponendo la propria firma solo nel riquadro corrispondente alla finalità cui si intende destinare la quota del cinque per mille dell’Irpef. Il contribuente ha inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale del soggetto cui vuole destinare direttamente la quota del cinque per mille dell’Irpef.

Gli elenchi dei soggetti ai quali può essere destinata la quota del cinque per mille dell’Irpef sono disponibili sul sito www.agenziaentrate.gov.it.

L’Agenzia delle Entrate ci tiene a precisare che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dallʼAgenzia per attuare la scelta.

Scelta per la destinazione del due per mille dell’Irpef

Il contribuente può destinare una quota pari al due per mille della propria imposta sul reddito a favore di uno dei partiti politici iscritti nella seconda sezione del registro di cui all’art. 4 del decreto legge 28 dicembre 2013, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13 e il cui elenco è trasmesso all’Agenzia delle Entrate dalla “Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici”.

Per esprimere la scelta a favore di uno dei partiti politici destinatari della quota del due per mille dell’Irpef, il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro presente sulla scheda, indicando nell’apposita casella il codice del partito prescelto. La scelta deve essere fatta esclusivamente per uno solo dei partiti politici beneficiari. Ecco l’elenco dei partiti nell’approfondimento sul due per mille.

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