Acconto TASI scadenza 16 giugno: il calcolo per proprietari e inquilini
Per alcuni contribuenti è arrivato il momento di pagare la tassa sui servizi indivisibili (TASI). L’acconto TASI va versato entro il 16 giugno 2015 per i proprietari e inquilini di immobili e pertinenze.L’acconto TASI è dovuto per l’abitazione principale ma per la seconda casa, se locata, anche dagli inquilini in una percentuale tra il 10% e il 30% calcolato sull’importo della TASI. Il calcolo sia per i proprietari che per gli inquilini va effettuato sulla rendita catastale, rivalutata del 5% e moltiplicata per un determinato coefficiente. L’aliquota e le detrazioni sono stabilite nell’apposita delibera del Comune.
Chi deve pagare l’acconto TASI entro il 16 giugno 2015. L’acconto TASI, tassa sui servizi indivisibili, secondo la legge n. 68 del 2014, va versata entro la scadenza del 16 giugno di ogni anno. Il contribuente può versare l’acconto sulla base di quanto pagato nell’anno 2014, nella misura del 50%, se il Comune non ha pubblicato una nuova delibera. Per consultare le delibere Comune per Comune si può andare sul sito del Ministero delle Finanze.
TASI dovuta anche dagli inquilini. Il pagamento del tributo non interessa solo i proprietari dell’immobile, ma anche gli inquilini. In questo caso non si tratta di un acconto TASI per abitazione principale, ma per una seconda casa, quindi con la relativa aliquota. Coloro che hanno la casa in affitto infatti devono pagare una percentuale compresa tra il 10% e il 30% dell’importo della TASI calcolato sull’immobile. Il proprietario deve la restante parte che quindi è compresa tra il 70% e il 90%. Quindi gli inquilini dovranno richiedere al proprietario i dati catastali dell’immobile preso in locazione ed effettuare il calcolo per versare la TASI di loro competenza.
TASI: nessuna responsabilità per i proprietari se l’inquilino non paga. Il proprietario non è corresponsabile dei mancati versamenti d’imposta del proprio affittuario quindi nessuna sanzione se l’inquilino non paga la TASI.
Nessun versamento se l’importo TASI è inferiore a 12 euro. A meno che il Comune nella delibera non abbia deciso diversamente, non è dovuto il versamento della TASI se l’importo calcolato è sotto i 12 euro. Questo può interessare gli inquilini, essendo a loro carico solo una percentuale compresa tra il 10% e il 30% della TASI dovuta dal proprietario.
Vediamo ora alcune informazioni per il calcolo dell’acconto TASI.
Calcolo dell’acconto TASI 2015
L’acconto TASI è pari al 50% della TASI dovuta, che va calcolata, ecco quanto si paga.
La base imponibile sulla quale si calcola la TASI è la stessa dell’IMU: la rendita catastale. Quindi il proprietario deve reperire il dato da una visura catastale. Mentre l’inquilino deve farsi comunicare la rendita catastale dal proprio locatore. La rendita catastale va rivalutata del 5% e sull’importo rivalutato va moltiplicato il coefficiente che varia in base al tipo di immobile. Per le abitazioni il coefficiente è 160. La rendita catastale, rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente, è l’importo sul quale applicare l’aliquota stabilita dal Comune.
Ecco tutti i coefficienti:
- 160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7,con esclusione della categoria catastale A/10;
- 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5;
- 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale D/5;
- 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale A/10;
- 65 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D, ad eccezione dei fabbricati classificati nella categoria catastale D/5;
- 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1).
Il contribuente, sia il proprietario che gli inquilini, con l’importo calcolato alla mano (rendita catastale, rivalutata del 5% e moltiplicata per uno dei coefficienti di cui sopra) per reperire le aliquote e detrazioni spettanti, deve a questo punto consultare la delibera comunale, reperibile anche sul sito del Dipartimento delle finanze del Ministero.
La delibera comunale contiene anche le eventuali detrazioni spettanti. Nella delibera c’è l’aliquota TASI per la prima casa e quella per la seconda casa, nonché le detrazioni spettanti per l’abitazione principale. Per legge il Comune può deliberare un aliquota massima del 2,5 per mille. Può altresì deliberare fino al 3,3 per mille di aliquota ma solo se nella delibera sono inserite delle detrazioni. Per gli immobili non abitazione principale (le seconde case) la delibera può fissare un’aliquota fino ad un massimo dell’11,4 per mille.
Aliquota per l’inquilino e per i locatore. Non è prevista un’aliquota diversa per l’inquilino, ma quest’ultimo deve una percentuale della TASI calcolata secondo i parametri di cui sopra compresa tra il 10% ed il 30%. Il proprietario dell’immobile locato pertanto, in base alla percentuale stabilita dal Comune come a carico dell’inquilino, deve una percentuale dal 70% al 90% della TASI calcolata. Quindi l’inquilino deve effettuare lo stesso calcolo della TASI del proprietario (che sarà basato sull’aliquota stabilita per le seconde case), e consultare la delibera comunale per verificare in che percentuale tale importo della TASI è a suo carico ( percentuale tra il 10% e il 30% come detto). Bisogna sempre tener conto che se l’importo a carico dell’inquilino non supera i 12 euro, non è dovuta alcuna imposta. Sempre che il Comune non abbia deciso diversamente nella delibera comunale TASI.
Acconto TASI: il codice tributo. Per quanto riguarda l’acconto TASI dove e quando si paga, il pagamento del tributo va effettuato tramite modello F24 e con gli appositi codici tributo. Per maggiori informazioni sulla compilazione del modello F24 con tutti i codici tributo vediamo il pagamento della TASI.