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Bonus 200 euro accredito nella pensione: come controllarlo

Il bonus 200 euro verrà accreditato nella pensione di luglio 2022 sotto la dicitura “Pagamento dell’indennità una tantum articolo 32 decreto-legge n. 50/2022”. L’Inps provvederà anche ad una comunicazione ai pensionati mediante nota sul cedolino, sms e app. Viene anche prevista un apposita funzione chiamata “Verifiche Bonus Decreto Aiuti 2022”. Vediamo come può essere controllato l’accredito dell’una tantum di 200 euro da parte dell’Inps.
A cura di Antonio Barbato
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Bonus 200 euro accredito Inps

Il bonus 200 euro viene accreditato dall'Inps direttamente nella rata di pensione di luglio 2022 con la voce "Pagamento dell’indennità una tantum articolo 32 decreto-legge n. 50/2022".

Il riconoscimento d'ufficio da parte dell'Istituto viene comunicato al pensionato ed è possibile controllare l'erogazione dell'una tantum di 200 euro direttamente sul sito dell'Inps.

La circolare Inps n. 73 del 24 giugno 2022 prevede le modalità di erogazione.

Ai sensi del comma 1 dell'art. 32 del Decreto Legge n. 50 del 2022, meglio conosciuto come Decreto Aiuti, per i titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 30 giugno 2022 e reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l'anno 2021 a 35.000 euro,  l’indennità una tantum di 200 euro sia riconosciuta d’ufficio con la mensilità di luglio 2022.

L’Istituto provvede automaticamente all’erogazione del beneficio senza necessità che i soggetti destinatari della norma debbano presentare alcuna istanza.

Accredito 200 euro per pensionati: voce nel cedolino

Per titolari di trattamento pensionistico o di accompagnamento alla pensione, l’importo a titolo di indennità una tantum verrà accreditato unitamente alla rata della mensilità di luglio 2022 e sarà riportata la specifica descrizione “Pagamento dell’indennità una tantum articolo 32 decreto-legge n. 50/2022”.

Al fine di consentire alle competenti Strutture territoriali dell’Istituto di riscontrare il pagamento dell’indennità a favore dei titolari di trattamento pensionistico, di accompagnamento a pensione, l’Istituto metterà a disposizione un applicativo che, mediante l’inserimento del codice fiscale dell’interessato, verificherà l’erogazione o i motivi dell’esclusione.

Anche per i titolari di trattamenti di natura assistenziale, rientranti nell’ambito di applicazione del comma 1 dell’articolo 32 del decreto-legge n. 50 del 2022, l’importo a titolo di indennità una tantum verrà accreditato unitamente alla rata della mensilità di luglio 2022 e verrà
riportata la specifica descrizione “Pagamento dell’indennità una tantum articolo 32 decreto legge n. 50 del 2022”.

Comunicazione ai pensionati

L'Inps nella circolare n. 73 del 2022 ha previsto un sistema di comunicazione ai pensionati inerente il bonus di 200 euro una tantum.

I titolari di trattamenti pensionistici e di accompagnamento a pensione, beneficiari dell’indennità una tantum verranno informati dell’erogazione mediante:
a) nota sul cedolino;
b) invio di SMS e/o e-mail qualora negli archivi dell’Istituto siano presenti i relativi contatti;
c) notifica nella sezione “MY INPS” del pensionato;
d) notifica mediante App “IO”.

Come verificare esito Bonus 200 euro Decreto Aiuti 2022

Nella sezione personale “MY INPS”, l'Inps mette a disposizione del cittadino un’apposita funzione “Verifiche Bonus Decreto Aiuti 2022” che consentirà di visualizzare l’esito dell’elaborazione centralizzata, specificando in caso di mancata corresponsione sulla mensilità di luglio 2022 le relative motivazioni.

Mancata erogazione bonus 200 euro come fare

Il pensionato che ritenga che il motivo della mancata erogazione dipenda da dati da aggiornare o integrare (ad esempio, residenza in Italia non comunicata o aggiornamento dati reddituali) può presentare domanda di ricostituzione, indicando le
situazioni variate, al fine di ottenere con la prima rata utile, se spettante, l’indennità una tantum di cui al comma 1 dell’articolo 32 del decreto-legge n. 50/2020. La medesima funzione “Verifiche Bonus Decreto Aiuti 2022” è consultabile da parte delle Strutture territoriali.

Come rinunciare all'indennità una tantum

Il soggetto che riceve l'indennità una tantum di 200 euro come titolare di trattamento previdenziale e assistenziale ma sia consapevole che i redditi dell’anno 2021 una volta verificati, comporteranno la revoca del beneficio per superamento dei limiti di legge (reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l'anno 2021 a 35.000 euro), può rinunciare all’indennità una tantum mediante specifica richiesta da inoltrare in via telematica con gli appositi canali messi a disposizione dell’Istituto per l’erogazione delle prestazioni.

Recupero indebito bonus 200 euro

Il comma 5 dell’articolo 32 prevede che: “L'Ente erogatore procede alla verifica della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provvede alla notifica dell'indebito entro l'anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali”.

L’INPS provvede all’erogazione di dette indennità una tantum in via provvisoria e che il consolidamento del diritto al riconoscimento delle stesse si attua solo all’esito dell’acquisizione delle informazioni reddituali e delle conseguenti attività di elaborazione finalizzate alle relative verifiche.

L’eventuale erogazione di somme in eccedenza può riguardare non soltanto il caso in cui, dopo la prevista verifica, il soggetto risulti avere percepito nel 2021 un reddito superiore a 35.000 euro, ma anche l’ipotesi in cui il trattamento pensionistico che
ha dato titolo al riconoscimento dell’indennità una tantum sia revocato o, comunque, tutte le circostanze in cui si accerti successivamente la non sussistenza del diritto a prescindere dal requisito reddituale.

In tali circostanze il recupero verrà effettuato secondo i criteri e le modalità di cui alla determinazione presidenziale n. 123/2017 e alla circolare n. 47/2018.

Titolarità di trattamenti INPS e di altri Enti previdenziali

In presenza di soggetti titolari di prestazioni erogate dall’INPS e dagli Enti di cui al D.lgs 30 giugno 1994, n. 509, e successive modificazioni, (c.d. Casse Previdenziali Privatizzate) e di cui al D.lgs 10 febbraio 1996, n. 103 (Enti Previdenziali per i Professionisti iscritti ad Albi o Elenchi privi di un ente previdenziale di categoria), il pagamento sarà effettuato sulla pensione erogata dell’INPS.

Titolarità di trattamenti non gestiti dall’INPS

L’articolo 32, comma 1, del decreto-legge n. 50/2022 prevede, inoltre, che “qualora i soggetti di cui al presente comma risultino titolari esclusivamente di trattamenti non gestiti dall'INPS, il casellario centrale dei pensionati, individua l'Ente previdenziale incaricato dell'erogazione dell’indennità una tantum che provvede negli stessi termini e alle medesime condizioni ed è successivamente rimborsato dall'INPS a seguito di apposita rendicontazione”.

L’Istituto, avvalendosi dei dati presenti nel Casellario centrale dei pensionati, individuerà i potenziali beneficiari titolari di trattamenti pensionistici erogati da Enti diversi dall’INPS e ne darà comunicazione agli Enti tenuti al pagamento.

In presenza di più trattamenti pensionistici erogati da Enti diversi dall’INPS, l’Ente tenuto al pagamento sarà quello a carico del quale risulta il trattamento pensionistico con imponibile maggiore, previa verifica del requisito reddituale.

Per espressa previsione dell’articolo 32, comma 5, infatti, l’accertamento dei requisiti reddituali compete all’Ente erogatore.

L’Inps predisporrà una procedura dedicata che consentirà di rendicontare le somme erogate dagli Enti diversi da Inps.

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