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Cancellazione debiti ex Equitalia fino a 1.000 euro dal 1/1/2019: come controllare

Dal 1 gennaio 2019, per effetto del Decreto Pace Fiscale, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha provveduto alla cancellazione dei debiti ex Equitalia fino a 1.000 euro del periodo 2000-2010. I contribuenti potranno controllare la propria situazione debitoria online e tramite il proprio PIN, valutando anche il nuovo saldo e stralcio della Legge di Bilancio 2019 e l’adesione alla rottamazione ter per i debiti residui. Ecco come fare.
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A cura di Antonio Barbato
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Stralcio debiti equitalia

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’ex Equitalia, ha provveduto a cancellare tutti i debiti fino a 1.000 euro degli anni 2000-2010 nell’estratto conto dei contribuenti italiani: dal bollo auto alle multe fino ai contributi non pagati di singolo importo fino a mille euro. La cancellazione debiti fino a 1.000 euro è stata introdotta dal Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019.

Si tratta di uno dei provvedimenti previsti dal Decreto della Pace Fiscale collegato alla Manovra 2019, che sono i seguenti:

In sostanza i contribuenti si troveranno cancellati i singoli debiti fino a 1.000 euro inviati all’Agente di riscossione, Agenzia delle Entrate Riscossione, ex Equitalia, dal 2000 al 2010 e ancora non pagati.

Attenzione, si tratta di una cancellazione dei singoli debiti fino a 1.000 euro, pertanto tale stralcio può interessare anche tributi contenuti in cartelle ex Equitalia di importo complessivo superiore a 1.000 euro. È bene quindi controllare la propria posizione debitoria.

Quali debiti sono stati cancellati

Lo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro riguarda tutte le mini-cartelle affidate all’Agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010. Si tratta tra l’altro di vecchie multe, bolli auto e tasse non pagate che sono state poi affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione prima Equitalia che doveva provvedere a recuperare.

Lo stralcio riguarda quindi tributi di importo contenuto essendo prevista la cancellazione automatica solo dei debiti di importo residuo fino a 1.000 euro.

L’importo residuo del debito è calcolato al 24 ottobre 2018 cioè alla data di entrata in vigore del decreto-legge ed è comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.

Quali debiti sono esclusi dalla cancellazione

Il decreto fiscale collegato alla Manovra 2019 ha previsto la cancellazione dei singoli debiti dei contribuenti affidati alla agente della riscossione ex Equitalia nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010.

Tuttavia, il decreto specifica che lo stralcio e cioè la cancellazione automatica non si applica a d alcune tipologie di debiti anche se di importo inferiore a mille euro. Restano esclusi dallo stralcio automatico le seguenti tipologie di debiti:

  • debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione;
  • debiti derivanti dal recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea ovvero da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Quindi restano esclusi dalla cancellazione automatica solo dei vecchi debiti relativi a dazi, accise ed Iva all'importazione ed anche multe, ammende e sanzioni pecuniarie relativi a provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Come controllare la cancellazione dei debiti presso l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, ex Equitalia

La caratteristica principale dello stralcio debiti fino a 1.000 euro riguarda l’automaticità della procedura di cancellazione. I contribuenti infatti non dovranno fare niente per vedersi cancellati tali debiti; non sarà infatti necessario presentare alcun tipo di domanda o richiesta alla Agente della Riscossione. La cancellazione opera d’ufficio e riguarda i singoli debiti di importo fino a 1.000 euro comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.

Tuttavia, il decreto fiscale collegato alla Manovra prevede che il contribuente controlli la propria posizione debitoria e verifichi se i debiti sono stati cancellati. Il controllo va fatto accedendo all’area riservata al contribuente sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione – ex Equitalia.

Non sarà quindi necessario recarsi in ufficio per controllare la propria posizione debitoria ed accertarsi che i propri debiti inferiori 1.000 euro siano stati cancellati. Il controllo potrà essere effettuato comodamente da casa accedendo alla propria area riservata del sito Ader (Agenzia delle Entrate Riscossione).

L’accesso può essere effettuato:

  • con Spid;
  • utilizzando le credenziali di accesso dell’Agenzia delle Entrate(Codice fiscale, password e Pin) utilizzate ance per accedere al cassetto fiscale o alla dichiarazione precompilata;
  • con il pin INPS; tramite la Carta nazionale dei servizi

Una volta effettuato l’accesso il contribuente potrà verificare se i debiti sono stati stralciati o meno.

 

Come ottenere il PIN

Come detto precedentemente i contribuenti devono provvedere a verificare che lo stralcio dei debiti sia stato effettuato automaticamente dall’Agente della riscossione. Per poter effettuare tale verifica è necessario che il contribuente acceda alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

L’accesso può essere effettuato se si è in possesso di apposite chiavi di accesso e nello specifico alternativamente di:

  • Spid;
  • credenziali Agenzia delle Entrate;
  • Pin INPS;
  • Carta nazionale dei Servizi.

Se il contribuente non ne è in possesso deve necessariamente fare richiesta per ottenere almeno una tra tali chiavi necessarie per accedere alla propria area riservata e controllare la propria posizione debitoria.

Ottenere tali pin non è difficili ma è necessario seguire un’apposite procedure.

Richiesta pin Agenzia delle Entrate. Il contribuente che vuole usufruire dei servizi web dell’Agenzia delle Entrate tra cui il 730 precompilato deve registrarsi ai servizi Entratel e Fisconline e ottenere il codice Pin.

Il codice Pin per poter accedere alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate può essere chiesto in diversi modi:

  • online dalla pagina di registrazione ai servizi telematici (http://telematici.agenziaentrate.gov.it/Main/Registrati.jsp), inserendo alcuni dati personali relativi all’ultima dichiarazione presentata, il contribuente riceverà subito la prima parte del codice Pin;
  • tramite l’app dell’Agenzia utilizzabile da smartphone e tablet, scaricabile gratuitamente dal sito internet o dai principali store;
  • in ufficio personalmente in questo caso va presentato un documento di identità e si ottiene immediatamente: la prima parte del codice Pin, la password iniziale, le istruzioni per prelevare la seconda parte del codice Pin dal sito dell’Agenzia;
  • in ufficio tramite delegato, l’ufficio consegnerà al delegato la prima parte del codice Pin. La seconda parte, insieme alla password iniziale, sarà poi inviata per posta domicilio del contribuente.

Richiesta Pin INPS. L’accesso all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione può essere effettuato anche se si è in possesso del Pin INPS. Il PIN Inps si può richiedere:

  • presso le sedi INPS(in tal caso, il PIN sarà dispositivo);
  • online, attraverso la procedura di richiesta PIN;
  • tramite Contact center, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile (a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico).

Le sedi INPS rilasciano immediatamente il PIN dispositivo. Invece, il PIN ottenuto online o tramite il Contact center è di tipo ordinario. Per richiedere prestazioni e benefici economici occorre dunque convertire il PIN ordinario in PIN dispositivo.

 

Richiesta Spid. Lo SPID è il sistema di autenticazione con il quale i cittadini e le imprese possono accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati. L’identità SPID è costituita da credenziali (nome utente e password) che vengono rilasciate all’utente e che permettono l’accesso a tutti i servizi online.

Per ottenere le tue credenziali SPID occorre rivolgersi ad un identity provider tra Aruba, Infocert, Intesa, Namirial, Poste, Register, Sielte o Tim. Questi soggetti prevedono diverse modalità per richiedere e ottenere SPID. Il contribuente può scegliere quella più adatta alle sue esigenze.

Lo Spid è gratuito e per richiederlo è necessario presentare un documento di identità valido (carta di identità o passaporto) e la tessera sanitaria. Serve inoltre comunicare un indirizzo e-mail ed il numero di telefono del cellulare usato normalmente

Richiesta Carta nazionale dei Servizi. La Carta Nazionale dei Servizi o CNS è una Smart Card o una chiavetta USB che contiene un “certificato digitale” di autenticazione personale.

La richiesta della Carta Nazionale dei Servizi con funzioni di Firma Digitale va fatta presso la propria Camera di Commercio.

Il richiedente dovrà presentarsi di persona, munito di un documento di riconoscimento valido e successivamente alla richiesta saranno avviate le pratiche di emissione e consegna del certificato/ kit di firma.

Al richiedente sarà chiesto di comunicare un indirizzo e-mail valido, il quale dovrà essere comunicato in fase di rilascio certificato/kit di firma.

Rimborsi per chi ha già pagato: ecco quando

Qualora il contribuente avesse già pagato, il decreto prevede che le somme versate prima del 24 ottobre 2018 (data dell’entrata in vigore del decreto fiscale) restano acquisite in maniera definitiva, mentre gli importi eventualmente versati dopo il 24 ottobre possono essere imputati a debiti residui inclusi nella definizione agevolata prima del versamento o considerati come debiti scaduti o in scadenza.

In assenza di debiti, gli importi versati dopo il 24 ottobre, saranno rimborsati al contribuente.

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