Gestione separata 2015: forte aumento dei contributi da versare
E’ scattato dal 1 gennaio 2015 un nuovo aumento delle aliquote contributive per il versamento dei contributi previdenziali alla Gestione Separata dell’Inps. E stavolta la percentuale d’aumento è consistente: 2% per gli iscritti non titolari di partita IVA, mentre per i liberi professionisti l’aumento è stato escluso solo successivamente dal decreto Milleproroghe. Per i datori di lavoro committenti della Gestione Separata, per i collaboratori coordinati e continuatici o con contratto a progetto aumentano quindi i contributi da versare a proprio carico.
Per effetto dell’aumento disposto dal 1 gennaio 2015, ne consegue che tranne i liberi professionisti, tutti gli iscritti alla Gestione separata 2015 dovranno versare dal 2015 un aliquota del 30,72%. Aumenta invece dell’1,5% l’aliquota contributiva per i soggetti già iscritti ad altre forme di previdenza oppure pensionati, i quali dovranno invece versare il 24,5% per l'anno 2015.
Le categorie interessate alla variazione delle aliquote contributive, lo ricordiamo, sono tutti gli iscritti alla Gestione Separata dell’Inps, tranne i liberi professionisti senza cassa, i quali sono stati esclusi dagli aumenti dal Decreto Milleproroghe (legge n. 11 del 27 febbraio 2015). Inizialmente infatti per loro l’aumento era dal 27,72% al 30,72% ma il Governo ha introdotto un aumento graduale per i liberi professionisti titolari di partita IVA, che non risultino iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati. Per questi soggetti l'aliquota contributiva resta del 27,72% per gli anni 2014 e 2015, poi passa al 28,72% dall’anno 2016, per poi infine passare al 29,72% nell’anno 2017. Aumento graduale quindi. Per maggiori informazioni vediamo le aliquote 2015 per liberi professionisti.
Per il resto degli iscritti alla Gestione separata l’aumento scatta, dagli associati in partecipazione che apportano solo lavoro, ai venditori a domicilio, ai lavoratori autonomi occasionali quando superano i 5.000 euro di compensi. E soprattutto datori di lavoro committenti e lavoratori collaboratori con contratto a progetto o contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Quest’ultimi una vasta platea di soggetti.
I datori di lavoro committenti dei contratti a progetto o di collaborazione coordinata e continuativa, ma anche i lavoratori collaboratori stessi, dovranno anch’essi versare una contribuzione del 30,72% di cui un terzo a carico del lavoratore. Le aziende con questo aumento dell’aliquota vedono ridursi la convenienza della stipula di contratti a progetto.
I lavoratori devono maggiori contributi in busta paga. I lavoratori con contratto a progetto o di collaborazione coordinata e continuativa si vedranno addebitare in busta paga un terzo dell’aliquota e quindi il 10,24% di contributi da versare a proprio carico. Nel 2014 la percentuale a carico del lavoratore era del 9,57% circa. Pertanto dal 2015 per ogni 1.000 euro lordi in busta paga il lavoratore dovrà versare di tasca propria 102,40 euro invece di 95,73 euro. Un aumento importante di quasi 50 euro in più da versare per il lavoratore, aumento che per il datore di lavoro diventa doppio.
Aliquote contributive per gli anni 2014, 2015 e 2016
A prevedere la modifica delle aliquote contributive dovute dagli iscritti alla Gestione Separata dell’Inps, che comporta il rincaro nel 2015, ma anche negli anni successivi, è stata la Legge di Stabilità 2014 che è intervenuta prevedendo le aliquote per gli anni 2014, 2015 e 2016.
Aliquote 2014, 2015 e 2016 per gli iscritti esclusivamente alla Gestione Separata: aumento del 3%. I soggetti iscritti esclusivamente alla Gestione Separata dell’Inps, come i professionisti senza cassa ma anche la vasta platea dei collaboratori coordinati e continuativi o con contratto a progetto, che non sono iscritti ad altra cassa, e gli associati in partecipazione, avranno le seguenti aliquote:
- 27,72% nel 2014 per i soggetti titolari di partita IVA non iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati (si tratta dei lavoratori autonomi professionisti senza cassa);
- 28,72% nel 2014 per i soggetti invece non titolari di partita IVA, sempre non iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati (si tratta dei collaboratori a progetto co.co.pro. o collaboratori coordinati e continuativi co.co.co., associati in partecipazione, ecc.);
- 30,72% nel 2015 per tutti i soggetti di cui sopra tranne i professionisti senza cassa per i quali si applica il 27,72%;
- 31,72% nel 2016 per tutti i soggetti di cui sopra tranne i professionisti senza cassa per i quali si applica il 28,72%;
- 32,72% nel 2017 per tutti i soggetti di cui sopra tranne i professionisti senza cassa per i quali si applica il 29,72%;
- 33,72% nel 2018 per tutti i soggetti di cui sopra.
Lo 0,72% in più è destinato a finanziare le prestazioni previdenziali legate alla maternità, congedo parentale, malattia, l’assegno per il nucleo familiare.
Aliquote 2014, 2015 e 2016 per pensionati e iscritti ad altra cassa: aumento dell’1,5%. I soggetti già iscritti ad altre forme di previdenza oppure i pensionati iscritti alla Gestione Separata e quindi coloro che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo, ma anche i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (sempre da pensionati o iscritti ad altra cassa) e gli incaricati alla vendita a domicilio avranno le seguenti aliquote:
- 22% nel 2014 (nell’anno precedente era del 21%);
- 23,5% nel 2015;
- 24% nel 2016. Ma anche nel 2017 e 2018.
Per i professionisti senza cassa, per i datori di lavoro committenti, e per i lavoratori con contratto a progetto o con contratto di collaborazione coordinata e continuativa questi aumenti continui delle aliquote rappresentano, come abbiamo visto, un serio disincentivo all’utilizzo delle forme contrattuali di collaborazione o a lavoro autonomo con iscrizione alla Gestione Separata dell’Inps.
Massimale di reddito e minimale per l’accredito contributivo
Con la circolare n. 27 del 5 febbraio 2015 sono stati definiti il massimale annuo di reddito ed il minimale per l’accredito contributivo.
Massimale annuo di reddito. Le predette aliquote, del 30,72 e 23,50 per cento, sono applicabilifacendo riferimento ai redditi conseguiti dagli iscritti alla Gestione Separata fino al raggiungimento del massimale di reddito previsto dall’art. 2, comma 18, della legge 335/95, che, per l’anno 2015, è di € 100.324,00.
Minimale – Accredito contributivo. Per l’anno 2015 il minimale di reddito previsto dall’art. 1, comma 3, della legge n. 233/1990, è pari a € 15.548,00.
Conseguentemente, gli iscritti per i quali è applicata l’aliquota del 23,50 per cento, avranno l’accredito dell’intero anno con un contributo annuo di euro 3.653,78, mentre gli iscritti per i quali il calcolo della contribuzione avviene applicando l’aliquota del 30,72 per cento avranno l’accredito con un contributo annuale pari a € 4.776,35 (di cui € 4.664,40 ai fini pensionistici).
Come è noto, nel caso in cui il predetto minimale non è raggiunto entro la fine dell’anno, saranno accreditati i mesi corrispondenti al contributo versato (art. 2, comma 29, legge n. 335/95).
Ripartizione dell’onere contributivo
Resta confermata la ripartizione dell’onere contributivo tra collaboratore e committente, stabilita nella misura rispettivamente di un terzo (1/3) e due terzi (2/3). L’obbligo del versamento dei contributi è in capo all’azienda committente, che deve eseguire il pagamento entro il 16 del mese successivo a quello di effettiva corresponsione del compenso, tramite il modello F24 telematico.
Liberi professionisti. Per quanto concerne i professionisti iscritti alla Gestione Separata, si ricorda che l’onere contributivo è a carico degli stessi ed il versamento deve essere eseguito, tramite modello F24 telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi (saldo 2014, primo e secondo acconto 2015).
Consulente del lavoro in Napoli. Esperto di diritto del lavoro e previdenza, di buste paga e vertenze di lavoro. Ama districarsi nell’area fiscale. E risolvere problemi dei lavoratori, delle imprese e dei contribuenti. Email: abarbato@fanpage.it.