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Il contratto a tutele crescenti è entrato in vigore: dal 7 marzo è legge

Addio all’articolo 18. Entra in vigore dal 7 marzo 2015 il nuovo contratto a tutele crescenti. E’ stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo n. 23 del 4 marzo 2015 contenente le disposizioni in materia di contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Cambia la normativa sui licenziamenti.
A cura di Antonio Barbato
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tutele crescenti licenziamento

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2015 del Decreto Legislativo n. 23 del 4 marzo 2015, entrano in vigore le disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. Il Decreto legislativo è legge, entra in vigore dal 7 marzo 2015.

Pertanto su tutti i contratti a tempo indeterminato stipulati dal 7 marzo 2015 si applica la disciplina relativa al contratto a tutele crescenti. Le novità riguardano la disciplina del licenziamento e le tutele crescenti appunto, ossia la possibilità di ottenere in caso di licenziamento dichiarato illegittimo un indennizzo economico certo e crescente al crescere dell’anzianità di servizio.

L’indennizzo in caso di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, nel caso in cui il lavoratore riesca a dimostrare l'illegittimità del licenziamento stesso, è pari a due mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a quattro e non superiore a 24 mensilità.

Addio tutele dell'articolo 18. Le tutele crescenti in termini di indennizzo economico portano all'addio della tutela reale dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Con l’entrata in vigore del Decreto è sostanzialmente esclusa la possibilità di ottenere la reintegrazione nel posto di lavoro, salvo alcuni casi particolari come i licenziamenti dichiarati nulli e/o discriminatori. Per maggiori informazioni vediamo la normativa sul licenziamento dopo il Job Act.

Ecco la nuova indennità di disoccupazione di durata fino a 24 mesi. A partire dalla stessa data del 7 marzo, è entrato in vigore un altro importante decreto, il D. Lgs. n. 22 del 4 marzo 2015, contenente la riforma degli ammortizzatori sociali. Per i lavoratori licenziati entra in vigore la Naspi, che è una nuova indennità di disoccupazione che può spettare fino a 1.300 euro per una durata di 24 mesi. Per i collaboratori a progetto entra in vigore la Dis-Coll. Per maggiori informazioni vediamo la nuova Aspi in vigore.

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