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Le pensioni Inps saranno pagate il giorno 10 di ogni mese. E’ polemica

Il pagamento delle pensioni slitta al giorno 10 di ogni mese. Dalla Legge di Stabilità 2015 arrivano novità negative per i pensionati e per coloro che percepiscono assegni e pensioni di invalidità civile, indennità di accompagnamento e rendite vitalizie Inail. La novità decisa dal Governo partirebbe da gennaio 2015. La motivazione è ridurre le spese per commissioni bancarie. E’ polemica.
A cura di Antonio Barbato
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slittamento pagamento pensioni Inps

AGGIORNAMENTO 22-10-2014 – L'Inps ha fatto sapere che il pagamento al giorno 10 del mese riguarderà solo chi ha la doppia pensione Inps-Inpdap

21-10-2014 – Nella bozza di Legge Stabilità 2015 c’è una misura che prevede lo slittamento del pagamento delle pensioni Inps al giorno 10 di ogni mese a partire da gennaio 2015. La misura, se approvata in via definitiva, fissa quindi una nuova data per l’accredito della pensione a tutti i pensionati Inps, ma anche ai titolari di prestazioni come l’invalidità civile, l’indennità di accompagnamento e le rendite vitalizie Inail. Ma questa misura crea polemica, viste le difficoltà dei pensionati ad arrivare a fine mese.

La novità quindi fa slittare tutti i pagamenti al giorno 10, quindi coloro che ricevevano la pensione il giorno 1 del mese, si vedranno slittare i pagamenti di 10 giorni, con ovvi problemi economici. Ma andiamo per ordine, vediamo la misura.

Nell’ambito della politica di riduzione delle spese, il Governo nella Legge di Stabilità 2015 ha inserito all’art. 26 un comma 3 che prevede alcune misure per ridurre le Commissioni bancarie pagate. E a tal fine dal 1 gennaio 2015 tutte le pensioni erogate dall’Inps saranno pagate il giorno 10 di ogni mese.

Pensioni pagate il giorno 10 del mese da gennaio 2015. Il comma 3 dell’art. 26 della Legge di Stabilità 2015, non ancora approvata e quindi in versione bozza, stabilisce che “a decorrere dal 1° gennaio 2015, al fine di razionalizzare ed uniformare le procedure ed i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Inps, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’Inail sono poste in pagamento il giorno 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico pagamento, ove non esistano cause ostative, nei confronti dei beneficiari di più trattamenti”.

Lo slittamento quindi riguarda le pensioni di vecchiaia o anticipata, ma anche gli assegni per invalidità civile, la pensione ordinaria di invalidità, l’indennità di accompagnamento. Insomma tutte le prestazioni erogate dall’Inps ai fini assistenziali ed ai fini pensionistici.

Lo slittamento per ragioni riguardanti le commissioni bancarie e per uniformare i tempi di pagamento delle prestazioni Inps sembrerebbe una giusta razionalizzazione in termini di pubblici, ma come spesso accade tali manovre vanno a discapito dei pensionati.

Le proteste in corso dei pensionati. La norma contenuta nella legge di Stabilità non considera il ruolo sociale, economico, e di sostenimento effettivo dell’economia mensile del pensionato, delle pensioni erogate dall’Inps. Molti pensionati, come anche molti lavoratori, faticano ad arrivare a fine mese con i soldi che prendono (pensioni sotto i 500 euro per 2,1 milioni di pensionati), ovviamente rappresenta un problema importante ricevere la pensione il giorno 10 del mese e non i primi giorni del mese. Uno slittamento di 10 giorni che scatena la polemica da più parti.

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