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Pensioni: il governo pronto ad aumentare età e requisiti

Nei pensieri del governo per combattere la crisi c’è anche la riforma delle pensioni, con aumento dell’età pensionabile delle donne e anticipo al 2013 dell’agganciamento automatico. Vediamo le conseguenze sulla pensione dei lavoratori.
A cura di Antonio Barbato
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anticipo adeguamento pensioni

Le pensioni sono al centro dei pensieri del governo, che prepara la riforma per risanare i conti pubblici del prossimo triennio. A pagare il conto della crisi quindi sembrano essere ancora una volta i lavoratori e soprattutto le pensioni degli italiani.

Tra le misure studiate dal tavolo tecnico del Governo c’è l’anticipo della revisione dei requisiti anagrafici e contributivi che sono necessari per maturare il diritto alla pensione. Tradotto dal lato dei lavoratori: aumenta l’età pensionabile.

Le ipotesi di riforma sulle pensioni

Nei pensieri del Governo ci sono le seguenti ipotesi di riforma sulla pensione:

  • Aumentare gradualmente l’età pensionabile delle donne nel settore privato, equiparandola a quella degli uomini (65 anni);
  • Anticipare di due anni, quindi al 2013, l’agganciamento automatico dei requisiti anagrafici per le pensioni alle aspettative di vita.

Per quanto riguarda il primo punto, si parla di un aumento dell’età pensionabile delle donne con risultati economici per le finanze dello stato nell’arco di cinque anni.

Per quanto riguarda il secondo punto, si tratta delle aspettative calcolate dall’Istat, con aggiornamento ogni tre anni. Il Governo intende anticipare l’adeguamento che era già previsto per il 2015, con un secondo scatto nel 2019 e successivamente per tre anni. Si tratta quindi di una ipotesi di accorciamento del programma di agganciamento, durante il quale saranno vincolate alle aspettative di vita (ed alle rilevazioni dell’Istat), la pensione di vecchiaia, la pensione di anzianità e l’assegno sociale.

Conseguenze economiche e sui lavoratori

Le conseguenze economiche e sui lavoratori dell’anticipo dell’agganciamento automatico al 2013 sono le seguenti:

  • Si parla di un aumento dell’età pensionabile nel 2013 di massimo tre mesi (quindi per i lavoratori 3 mesi in più di lavoro);
  • Si parla di un  risparmio per lo stato di 1,6 miliardi di euro.

Che sia giusto o no legare all’aumento delle speranze di vita, e alla necessità di risparmio economico, le pensioni degli italiani, un dato è certo: per i lavoratori la pensione è in un futuro sempre più lontano. Ed i sindacati sono già sul piede di guerra.

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