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Assegno integrativo di mobilità dell’Inps: cosa è e chi può ottenerlo

Ai lavoratori in mobilità che accettano una offerta di lavoro a tempo indeterminato con inquadramento ad un livello inferiore, l’Inps concede un assegno integrativo di mobilità. Vediamo per quanti mesi e le condizioni.
A cura di Antonio Barbato
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Tra le modalità di estinzione del rapporto di lavoro c’è il licenziamento collettivo. Quando tale licenziamento riguarda i lavoratori di una impresa ammessa al trattamento di integrazione salariale straordinaria (la cassa integrazione straordinaria), all’imprenditore che si rende conto che tali lavoratori sono in esubero è data la possibilità di attivare la procedura di mobilità per tali lavoratori.

Ai lavoratori collocati in mobilità dall’imprenditore, ed ai lavoratori che fanno domanda all’Inps purché l’attività aziendale sia cessata, viene corrisposta dall’Inps l’indennità di mobilità. Tale prestazione al sostegno del reddito è pari al 100% del trattamento di integrazione salariale per i primi 12 mesi, mente per i successivi mesi è dell’80%.

I lavoratori in mobilità sono cancellati dalla lista di mobilità e decadono dalla relativa indennità nei casi previsti dall’art. 9 della L. 223/91. Tra questi casi c’è il rifiuto di una offerta di lavoro che comporti l’inquadramento in un livello retributivo inferiore rispetto a quello corrispondente alla mansione di provenienza (quella che aveva con l’azienda che l’ha collocato in mobilità). Al lavoratore in mobilità che accetta l’offerta, viene concessa un trattamento salariale integrativo, vediamo quale.

L’assegno integrativo Inps: a chi spetta, l’importo e la durata

Al lavoratore che invece accetta l’offerta di lavoro con inquadramento in un livello retributivo inferiore, l’Inps concede una ulteriore prestazione al sostegno del reddito: l’assegno integrativo di mobilità.

Condizioni essenziali per la corresponsione dell’assegno integrativo in parola sono l’instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato e l’esistenza del diritto alla fruizione dell’indennità di mobilità.

L’importo dell’assegno. L’assegno integrativo di mobilità è un assegno mensile che è di importo pari alla differenza tra i due livelli retribuitivi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro: il livello retributivo applicato dall’Azienda che lo ha licenziato e collocato in mobilità ed il livello retributivo della nuova Azienda, della quale ha accettato l’offerta di lavoro a tempo pieno ed indeterminato, con inquadramento in un livello retributivo inferiore.

Durata dell’assegno. L’assegno non potrà essere superiore all’importo dell’indennità di mobilità e sarà concesso per un periodo massimo di 12 mesi e, comunque, non superiore al periodo residuo di indennità di mobilità.Per ottenerlo basta presentare la domanda all’Inps con tutti i dati relativi al nuovo rapporto di lavoro accettato nel corso dell’iscrizione delle liste di mobilità.

Come si presenta la domanda: le nuove modalità

La presentazione della domanda per l’assegno integrativo di mobilità va effettuata secondo le nuove modalità previste dall’Inps nell’attivazione dei servizi telematici per tutte le domande da inviare all’Istituto. Le modalità dal 18 luglio 2011 sono le seguenti:

  • Tramite il web ed i servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino sul sito dell’Inps utilizzando il proprio PIN rilasciato dall’Ente;
  • Tramite il Contact Center integrato 803164;
  • Tramite i patronati o gli intermediari dell’Inps, attraverso i servizi telematici da loro offerti.

Per poter compilare e presentare la domanda direttamente e via web tramite il sito dell’Inps (www.inps.it) il lavoratore dovrà essere in possesso del PIN dispositivo, il nuovo PIN dell’Istituto. Ma sarà possibile inviarla anche con il PIN online in uso negli anni passati. Anche per il tramite del Contact Center è necessario il PIN. Per le modalità e le istruzioni, vedremo l’approfondimento sulla domanda di assegno integrativo di mobilità. 

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