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Contratti di lavoro: a giugno saldo positivo su assunzioni, ma non a tempo indeterminato

In una nota il Ministero del Lavoro ha diramato i dati relativi alle assunzioni e cessazioni nel mese di giugno 2015. Il saldo è positivo (+61 mila assunzioni) ma non decolla il contratto a tempo indeterminato del Jobs Act nonostante gli incentivi e le tutele crscenti. Crollano le collaborazioni dopo la cancellazione del contratto a progetto.
A cura di Antonio Barbato
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Il Ministero del Lavoro ha pubblicato i dati sulle assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro nel mese di giugno 2015. Per tutti i contratti di lavoro il saldo è positivo nel mese sulle assunzioni, ossia riguardo al numero di contratti attivati rispetto a quelli cessati, così come è in aumento rispetto all’anno precedente l’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni.

Ma i dati restituiscono anche una chiave di lettura in controtendenza: nonostante i forti incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato nel mese di giugno ci sono state più cessazioni che assunzioni con l’indeterminato, nonostante quest’ultimo sia stato dichiarato, anche dal nuovo Decreto Legislativo 81 del 15 giugno 2015, “la forma comune di rapporto di lavoro” e che giova delle tutele crescenti in caso di licenziamento. Se da un lato il contratto a tempo inderminato non decolla, dall’altro lato crollano i dati sulle collaborazioni dopo la cancellazione della possibilità di stipulare contratti a progetto.

I dati presenti nella nota del 27 luglio ricavati dal Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie:

  • Le attivazioni nel mese di giugno 2015. Il numero di attivazioni di nuovi contratti di lavoro è pari a 821.544. Di questi 145.620 sono contratti a tempo indeterminato, 565.191 sono contratti a tempo determinato, 26.189 sono contratti di apprendistato, 34.296 sono collaborazioni e 50.248 sono le forme di lavoro classificate nella voce “Altro”;
  • Le cessazioni nel mese di giugno 2015. Il numero di cessazioni di rapporti di lavoro è pari a 760.446. Di queste, 155.388 fanno riferimento a contratti a tempo indeterminato, 470.672 a tempo determinato, 13.639 sono relative a contratti di apprendistato, 70.361 a collaborazioni e 50.386 a forme di lavoro classificate nella voce “Altro”.
  • Le trasformazioni. Nel mese di giugno 2015 sono state 34.651 le trasformazioni di rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato, erano 27.226 nello stesso periodo del 2014.

 Abbiamo quindi un saldo positivo tra le assunzioni (sia a tempo indeterminato, che con contratto a termine, apprendistato, collaborazioni ecc.) e le cessazioni (licenziamenti o dimissioni), 821 mila contro 760 mila (+61 mila). Ma i contratti a tempo indeterminato, nonostante l’esonero contributivo della Legge di Stabilità 2015 (sconto sui contributi da versare all’Inps fino a 8.060 euro annui per 3 anni), fanno registrare un saldo negativo nel mese di giugno, 145 mila contro 155 mila, anche se aumenta l’incidenza degli indeterminati sul totale delle assunzioni effettuate.

I contratti a tempo determinato restano i più utilizzati (565 mila) ed infatti il saldo tra attivazioni e cessazioni è positivo nel mese di giugno (565 mila contro 470 mila).

Si vedono gli effetti della riforma sui contratti di lavoro (e la cancellazione della possibilità di stipulare contratti a progetto) sui dati relativi alle collaborazioni. Le collaborazioni attivate (pressoché co.co.co.) sono 34 mila, mentre le cessazioni delle collaborazioni (soprattutto contratti a progetto) sono 70 mila.

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Giornalista dal 2016 e consulente del lavoro, sono caposervizio dell'area Job. Scrivo di lavoro, fisco e previdenza.
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