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Contribuenti minimi ed il limite d’acquisto dei beni strumentali

I contribuenti che optano per il Regime dei minimi possono acquistare beni strumentali per un massimo di 15.000 euro in 3 anni. Vediamo le condizioni ed il calcolo del valore complessivo degli acquisti.
A cura di Antonio Barbato
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contribuenti minimi

AGGIORNAMENTO 2014 – Ai professionisti, agli imprenditori esercenti attività di impresa, il Fisco consente la possibilità di avviare la propria attività optando per un regime agevolato: il Regime dei contribuenti minimi. Con questo regime si paga una imposta sostitutiva del 5% sul reddito, in luogo del pagamento dell’Irpef, dell’Irap, degli addizionali regionali e comunali all’Irpef, dell’IVA, oltre che avere una serie di semplificazioni contabili e nelle dichiarazioni. Per poter accedere a questo regime agevolato è necessario possedere dei requisiti.

Una delle principali condizioni per l’accesso al regime agevolato per i contribuenti minimi è il non aver effettuato acquisti di beni strumentali per un ammontare superiore a 15.000 euro nel triennio precedente. Si tratta dei cespiti, cioè degli acquisti di beni mobili o immobili destinati all’utilizzo per più esercizi. Sono esempi di beni strumentali le attrezzature, i macchinari, il computer ed i suoi accessori.

Per i contribuenti minimi, c’è quindi una limitazione in termini di acquisti di beni strumentali: 15.000 euro nel triennio precedente. E questo limite va inteso come ammontare del triennio, non va ragguagliato ad anno. Quindi il contribuente minimo può acquistare beni strumentali per massimo 15.000 euro ogni 3 anni. E l’importo massimo deve essere preso in considerazione anche se l’attività è iniziata prima dei 3 anni.

Triennio solare. Il triennio a cui far riferimento è quello solare, a prescindere dall'effettiva operatività del soggetto; pertanto, un'impresa che ha aperto partita IVA nel 2012 ma ha avviato l'attività solo l'anno successivo, volendo accedere al regime semplificato nel 2014, dovrà conteggiare nel limite dei 15mila euro i beni strumentali acquistati nel triennio 2012-2014, compresi quindi quelli del 2012, anno in cui risultava ancora inattiva.

Calcolo del valore complessivo degli acquisti nel triennio

Il valore degli acquisti dei beni strumentali è costituito dall’ammontare dei corrispettivi relativi all’acquisto dei beni mobili e immobili, effettuato anche presso soggetti non titolari di partita IVA. E non ha nessuna rilevanza ai fini del calcolo l’eventuale successiva cessione del bene strumentale acquistato. Il contribuente minimo, come detto, deve fare acquisti di beni strumentali per un massimo di 15.000 euro ogni triennio.

Beni strumentali ad uso promiscuo. Nel caso di utilizzazione dei beni strumentali ad uso promiscuo per l’attività, come ad esempio autovetture o cellulari, ai fini della determinazione del valore complessivo degli acquisti è rilavante il 50% dei corrispettivi, al netto dell’IVA.

Canoni di locazione e beni in comodato d’uso. I canoni di locazione, compreso quelli per l’affitto dell’immobile in cui si svolge l’attività, e di noleggio sono rilevanti ai fini del calcolo degli acquisti nel triennio. Mentre i beni posseduti in comodato d’uso non rientrano nel calcolo.

Nel caso in cui più professionisti che si dividono lo stesso appartamento, con la stipula del contratto di locazione da parte di uno solo dei professionisti, il quale addebita le quote dei costi agli altri professionisti, al fine della verifica del rispetto del limite di 15.000 euro di beni strumentali, il riferimento è al costo effettivo sostenuto da ognuno dei professionisti. Quindi il professionista intestatario del contratto di locazione dovrà rilevare il canone di locazione corrisposto al locatore al netto del canone riaddebitato agli altri professionisti. E per quest’ultimi sarà rilevante la quota corrisposta al sublocatore.

Canoni di leasing. Nel caso di un bene strumentale utilizzato con la stipula di un contratto di leasing, i canoni di leasing concorrono al calcolo del valore complessivo degli acquisti di beni strumentali.

Contributi a fondo perduto e avviamento. Nel caso in cui si è usufruito di un contributo a fondo perduto in conto impianti, il corrispettivo pagato per l’acquisizione del bene strumentale va considerato nel calcolo del limite dei 15.000 euro. Mentre non sono presi in considerazione alcuni costi riferiti ad attività immateriali, come quello sostenuto per l’avviamento o altri elementi immateriali riferibili all’attività ma che non si caratterizzano per  il loro concreto utilizzo nell’ambito dell’attività d’impresa o di lavoro autonomo.

Donazione d’azienda. Nel caso in cui c’è una donazione d’azienda con prosecuzione dell’attività da parte contribuente minimo, essendo donatario che svolge la stessa attività del donante, saranno rilevanti gli acquisti di beni strumentali effettuati da quest’ultimo nel triennio precedente a quello di entrata nel Regime dei Minimi da parte del donatario.

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