Leggere il modello CUD 2014: istruzioni per calcolo, detrazioni, Irpef e contributi
Ogni anno, entro il 28 febbraio, il datore di lavoro (o ente pensionistico o ente pubblico o ente privato) consegna al proprio dipendente (o assimilato al dipendente o pensionato) il modello CUD. Le prime esigenze del contribuente che riceve il CUD sono quelle di capire il significato dei dati inseriti nel modello, capire il sistema di calcolo dei dati stessi, estrapolare dal CUD i dati più significativi, che sono utili anche per la compilazione del modello 730 2014 da presentare. Pertanto è utile saper leggere il modello CUD.
A partire dall'anno 2015, il modello CUD è stato sostituito dalla Certificazione Unica dei redditi 2015. Per poter leggere le voci inserite nel nuovo modello CUD 2015, è necessario consultare l'articolo su come leggere la Certificazione Unica 2015.
Considerando la generica tipologia dei lavoratori dipendenti o assimilati, o dei pensionati, senza entrare nei casi particolari che tralasciamo, riportiamo qui di seguito le sommarie istruzioni per come leggere nei numeri il modello CUD 2014 e capirne il calcolo nei suoi punti più importanti.
Il modello CUD 2014 si compone di tre parti significative da approfondire: la parte B – dati fiscali, la parte relativa al TFR, la parte C – dati previdenziali ed assistenziali.
La parte B – dati fiscali (pagina 1)
Il punto 1 – “Redditi per i quali è possibile fruire della detrazione di cui all’art. 13, commi 1,2,3,4 del TUIR” indica i dati relativi al reddito lordo annuo, cioè l’imponibile Irpef sul quale si calcola l’aliquota (es. 23% per i redditi fino ad € 15.000,00; 27% per i redditi da € 15.000,01 a 27.000,00; ecc.). Applicando l’aliquota al reddito del punto 1, si ottiene il punto 101, che è l’imposta lorda alla quale verrà sottratto il totale detrazione del punto 113 – Totale detrazioni.
Il Totale detrazioni del punto 113 è la sommatoria delle eventuali seguenti detrazioni:
- Punto 102 – Detrazioni per carichi di famiglia (moglie o marito, figli, ecc.);
- Punto 103 – Detrazioni per famiglie numerose (per chi ha almeno 4 figli);
- Punto 107 – Detrazioni per lavoro dipendente, detrazioni per redditi da pensioni e redditi assimiliati;
- Punto 108 – Detrazioni per oneri (gli oneri detraibili di cui all’art. 15 del TUIR e indicati nel successivo punto 130 del CUD);
- Punto 109 – Detrazioni per canoni di locazione.
La differenza tra i punti 101 (Imposta lorda) ed il punto 113 (totale detrazioni), determina l’ammontare del punto 5 Ritenute Irpef, che è l’effettiva Irpef pagata dal dipendente o assimilato al dipendente o pensionato. Il CUD 2014 serve anche per certificare che l’Irpef è stata trattenuta dal datore di lavoro, il quale si è assunto l’obbligo di versarla all’Agenzia delle Entrate quale sostituto di imposta.
Tralasciando, come detto, i casi particolari, si conclude la parte B, segnalando che nel punto 3 e 4, rispettivamente per pensionato e dipendente, sono indicati il numero di giorni sulla base dei quali il sostituto di imposta ha calcolato le detrazioni fiscali del punto 113. Che nel punto 6 è indicato l’importo dell’addizionale regionale pagato e nei punti 10, 11 e 13 sono indicati rispettivamente l’acconto e il saldo dell’anno dell’addizionale comunale e l’acconto relativo all’anno successivo.
La parte relativa alla detassazione
A pagina 2 del modello CUD 2014 c’è una sezione chiamata “Somme per l’incremento della produttività del lavoro”. Si tratta della detassazione straordinari e produttività per l’anno 2013, ossia di quegli emolumenti riconosciuti in busta paga a titolo di lavoro straordinario, notturno o festivo, o altri emolumenti legati agli incrementi di produttività prestabiliti tramite apposito accordo e che danno accesso al lavoratore al beneficio del pagamento di un’imposta sostitutiva del 10% in luogo dell’Irpef (che è al 23%, 27%, ecc). Il datore di lavoro deve certificare nel modello CUD l’ammontare del reddito che è stato oggetto di agevolazione fiscale. Per maggiori informazioni vediamo la detassazione nel modello CUD 2014.
L'eventuale agevolazione spettante e non fruita può essere recuperata attraverso il modello 730. Il lavoratore può anche rinunciare alla detassazione indicata nel CUD nei casi in cui gli conviene a livello fiscale. Per maggiori informazioni vediamo la detassazione attraverso il modello 730 2014.
La parte relativa al TFR
Nei punti 409, 410, 411 e 412, sono indicati rispettivamente il TFR maturato fino al 31/12/2000 e dal 01/01/2001, rimasto in azienda o versato al fondo. Nel punto 413 il TFR maturato dal 01/01/2007 e versato al fondo. Nei punti 401 e 402 le eventuali anticipazioni del TFR.
E’ sempre bene controllare il corretto aggiornamento del TFR calcolato. I dati indicati nei punti, sono progressivi anno dopo anno. Infatti per ogni anno, gli importi del TFR vengono aggiornati con la quota annuale del TFR calcolata sull’imponibile TFR più la rivalutazione del TFR indicato nel CUD dell’anno precedente.
Pertanto, è operazione semplice controllare che il TFR sia progressivamente aumentato rispetto all’anno precedente. Nei contenziosi in materia di lavoro spesso il modello CUD è determinante: essendo una certificazione rilasciata dal datore di lavoro, il TFR indicato, ad esempio, viene preso a riferimento dai giudici come un dato certo e quindi è molto più semplice ottenere un decreto ingiuntivo in caso di mancato pagamento del trattamento di fine rapporto.
La parte C – Dati previdenziali ed assistenziali Inps (pagina 2)
In questa parte del CUD è possibile controllare il proprio imponibile previdenziale annuale dichiarato dal sostituto di imposta all’ente previdenziale, che è utile al calcolo della propria pensione. E’ possibile inoltre verificare l’ammontare della contribuzione versata personalmente all’ente previdenziale.
Nel caso di lavoratori subordinati (sezione Inps), il punto 4 è il proprio imponibile previdenziale annuale. Rispetto al Cud 2011, nel Cud 2012 e nel Cud 2013 e nel CUD 2014 sono state eliminate le sezioni che riguardavano la dichiarazione di versamento effettivo dei contributi da parte del sostituto d’imposta. Mentre è stato introdotto il punto 5 relativo all’imponibile ai fini IVS. La sigla IVS sta per invalidità vecchiaia e superstiti. Questo campo è da compilare per i lavoratori iscritti al fondo quiescenza ex-Ipost, quindi relativo a questa gestione, negli altri casi non va compilato.
Il proprio imponibile previdenziale, indicato nel punto 4 del modello CUD è la somma della retribuzione lorda indicata in ogni busta paga dell'anno emessa dal datore di lavoro sostituto d'imposta. Rappresenta quindi la propria retribuzione annua lorda, ossia la propria RAL. Quest'ultima infatti è la somma annua dello stipendio lordo. La RAL comprende quindi la propria retribuzione sia al lordo delle imposte, che al lordo dei contributi previdenziali pagati a proprio carico.
Nel punto 6 indica l’ammontare della contributi a carico lavoratore trattenuti dal datore di lavoro in busta paga e quindi la cifra versata personalmente all’Inps a proprio carico. Il punto 7 o 8 indica l’ammontare dei mesi attribuiti presso l’Inps e che si possono verificare nel proprio estratto contributivo rilasciato dall’Inps. Nel caso di un numero di mesi inferiore all’anno, la X sul mese indica i mesi non lavorati.
Nel caso di lavoratori con collaborazioni coordinate e continuative (es. lavoratori a progetto), il punto 9 indica il proprio imponibile previdenziale annuale ed il punto 10-12 (Contributi dovuti e versati) indica l’ammontare dei contributi versati, sia nella quota a carico del datore di lavoro, sia nella quota a carico del lavoratore. Quest’ultima è indicata nel punto 11 e rappresenta, anche in questo caso, la cifra versata personalmente all’Inps a proprio carico, attraverso la trattenuta in busta paga da parte del datore di lavoro.
Previdenza complementare
Una parte più settoriale ma importante del modello CUD 2014 riguarda le sezioni relative alla previdenza complementare nella parte B – dati fiscali, nella sezione altri dati a pagina 1 del modello CUD. Il punto 120 – Contributi previdenza complementare esclusi dai redditi di cui ai punti 1 e 2”, quindi esclusi dai redditi sui quali fruire delle detrazioni, indica l’importo dei contributi e premi versato dal lavoratore e dal datore di lavoro alle forme pensionistiche complementari. Il punto 121 invece indica i non esclusi, perché eccedenti il limite previsto dal TUIR. In caso di lavoratori di prima occupazione l’ammontare di contributi dedotti da indicare in tale punto non può superare il limite di 5.164,57 euro.
I punti da 122 a 138 riguardano i contributi previdenza complementare lavoratori di prima occupazione. Nel punto 122 vanno indicati i contributi versati nell’anno dal lavoratore, mentre nel punto 123 ci sono quelli dedotti, ossia gli importi eccedenti il limite di 5.164,27 euro, che i lavoratori di prima occupazione possono dedurre nei venti anni successivi al quinto anno di partecipazione alle forme pensionistiche complementari. Tale importo è già ricompreso nel punto 122.
Nel punto 124 va indicato l’importo complessivo dei contributi dedotti nell’anno e negli anni precedenti, limitatamente ai primi cinque anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari a fronte dei contributi complessivamente versati nel quinquennio, dal lavoratore di prima occupazione e dal datore di lavoro. Nel punto 126 va indicato il numero degli anni residui nei quali è possibile usufruire della deduzione. Nel punto 127 – Previdenza complementare per familiari a carico invece va indicato l’intero importo dei premi e contributi versati per familiari a carico. I totali degli oneri sono indicati nei punti 129, 130 e 131.
Nel punto 132 sono indicati i contributi per assistenza sanitaria versati dal sostituto d’imposta datore di lavoro, nel punto 134 vi sono le assicurazioni sanitarie. Il punto 137 contributo di solidarietà riguarda i possessori di un reddito superiore a 300 mila euro.