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5 cose da sapere sulla busta paga di gennaio 2016 tra addizionali e aumenti CCNL

Dagli aumenti per rinnovo del CCNL alla retribuzione per le festività di capodanno ed epifania, dalla nuova tassazione alle addizionali regionali e comunali, dal bonus Renzi alle ferie, ai permessi e all’assegno per il nucleo familiare, vediamo 5 cose da sapere sulla busta paga di gennaio 2016, primo cedolino paga ricevuto nell’anno 2016.
A cura di Antonio Barbato
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come leggere la busta paga

Nei primi giorni di febbraio i lavoratori italiani ricevono il pagamento dello stipendio nella busta di gennaio 2016, il primo mese dell’anno. In occasione della ricezione della retribuzione molti lavoratori sono alle prese con la consultazione della propria prima busta paga dell’anno.

Nel dare il benvenuto nel mondo del lavoro ai giovani under 30 assunti dalle aziende grazie al bonus occupazionale del programma nazionale Garanzia Giovani e, soprattutto, nel dare il benvenuto tra i lavoratori dipendenti a tutti coloro che hanno finalmente avuto il loro primo contratto a tempo indeterminato grazie all’esonero contributivo della Legge di Stabilità 2015, che ha decisamente favorito la loro assunzione agevolata, proviamo a spiegare a tutti i lavoratori quali sono le principali novità, le cinque cose più importanti da sapere sulla busta paga di gennaio 2016.

Prima di tutto va chiarito che la busta paga si compone di alcune parti standard, vediamo come leggere la busta paga. La parte alta contiene tutti i dati del lavoratore, quali il codice fiscale, la data di nascita ma soprattutto l’inquadramento contrattuale ed il livello del CCNL attribuito e sulla base del quale si riceve il pagamento della retribuzione. Nella stessa parte alta del cedolino paga si può leggere la posizione Inps e Inail dell’azienda.

1 – Aumenti per rinnovo CCNL

Sempre nella parte alta del cedolino si possono leggere gli elementi fissi e continuativi della retribuzione quale la paga base e l’indennità di contingenza, gli eventuali scatti di anzianità, l’eventuale E.D.R. e, per chi ce l’ha, il superminimo assorbibile.

La prima novità che si può notare è proprio in questa parte alta del cedolino, se nel settore è scattato un aumento della paga base per rinnovo del CCNL dal 1 gennaio 2016.

In occasione della mensilità di gennaio, come sapete bene, riparte un nuovo anno, il 2016. Molti contratti collettivi vengono rinnovati durante l’anno per la parte normativa ed economica. La parte economica prevede generalmente degli aumenti retributivi a partire da gennaio dell’anno successivo. Pertanto alcuni lavoratori troveranno nella loro busta paga la buona notizia dell’aumento della paga base nazionale per effetto del rinnovo del CCNL da gennaio 2016.

La paga base insieme all’indennità di contingenza forma gli elementi fissi e continuativi della retribuzione che spettano ogni mese al lavoratore e sono indicati nella parte alta della busta paga. Ovviamente l’aumento della paga base incide sulla paga oraria e giornaliera del lavoratore, che sono importanti rispettivamente nel calcolo della busta paga degli operai (pagati ad ore) e degli impiegati (pagati in 26 giornate).

Anche per i lavoratori part-time spettano gli aumenti retributivi, anche se sono proporzionati alla percentuale di part-time svolto. La paga base, l’indennità di contingenza e gli altri elementi fissi e continuativi della retribuzione spettano anche in caso di part-time ma in base a quante ore lavorate. Se un lavoratore ha un part-time del 50% perché lavora 20 ore settimanali su 40, avrà diritto al 50% delle retribuzioni fisse e continuative, ad esempio.

2 – Le festività del 1 gennaio (capodanno) e del 6 gennaio (epifania)

Nel corpo centrale della busta paga ci sono tutti gli elementi variabili della retribuzione, quali le indennità percepite ogni mese, che dipendono dal settore lavorativo.

All’interno del corpo centrale della busta paga alcuni lavoratori troveranno la retribuzione per le festività di gennaio, quali il 1 gennaio (capodanno) e il 6 gennaio (epifania). I lavoratori impiegati retribuiti con 26 giornate, riceveranno 2 giornate pagate, per complessive 26 giornate retribuite. Analogo discorso per tutti i lavoratori il cui CCNL prevede il pagamento delle festività.

Se la festività del 1 gennaio o del 6 gennaio è stata lavorata, allora il lavoratore riceverà la retribuzione maggiorata per il lavoro festivo. La maggiorazione spettante dipende dal CCNL di settore, quindi va consultato il contratto collettivo per individuare la percentuale di lavoro festivo o straordinario spettante.

3 – Bonus Renzi e tassazione nella busta paga di gennaio 2016

La parte centrale del cedolino accoglie le voci della retribuzione, come abbiamo visto, mentre la parte finale del cedolino accoglie il calcolo dei contributi previdenziali a carico del lavoratore (calcolati sull’imponibile previdenziale) e, soprattutto il calcolo della tassazione applicata nella busta paga di gennaio 2016.

Anno nuovo, tassazione nuova. Va subito detto che le aliquote Irpef 2016 sono rimaste le stesse, quindi fino a 15.000 euro di reddito si paga il 23%, fino a 28.000 euro il 27%, ecc.

In occasione del primo mese dell’anno nella busta paga del lavoratore ripartono da zero tutti gli imponibili, soprattutto quello fiscale. Nel mese di gennaio 2016 pertanto il datore di lavoro applicherà la tassazione sulla base del reddito presunto dell’anno 2016. E quale è il reddito presunto? Quello dell’anno precedente (quindi del 2015) o, se il lavoratore ha presentato il modulo detrazioni, quello comunicato dal lavoratore.

Nella busta paga di gennaio 2016, essendo un mese di 31 giorni, il lavoratore troverà la detrazione per lavoro dipendente calcolata su 31 giorni, pertanto più alta. Pertanto l’Irpef calcolata nel mese sarà pari al reddito del mese di gennaio, sul quale vengono calcolate le aliquote Irpef, meno la detrazione per lavoro dipendente. Coloro che hanno anche familiari a carico, vedranno applicarsi anche la detrazione per figli, coniuge e altri familiari a carico, sempre basata sul reddito presunto.

Sempre nella busta paga per i lavoratori che hanno un reddito imponibile fiscale presunto inferiore a 24 mila euro (ma anche a 26 mila euro) verrà attribuito il Bonus Renzi, i famosi 80 euro.

Siccome il mese di gennaio è di 31 giorni, allora per coloro che hanno un reddito inferiore a 24 mila euro, riceveranno in busta paga 81,53 euro di bonus Renzi. E’ frutto del seguente calcolo: 960 euro diviso 365 per 31 giorni.

Ovviamente per coloro che hanno una busta paga da lavoratore part-time, il bonus di 80 euro potrebbe non esserci. Si tratta del caso di tutti coloro che hanno una paga lorda di circa 650 euro mensili (si pensi a chi ha un part-time al 50%). In questi casi il bonus potrebbe spettare solo se il reddito annuale superi gli 8.200 euro circa.

4 – Addizionali regionali e comunali

Con il mese di gennaio partono anche gli addebiti in busta paga delle addizionali regionali e comunali. Come funziona il calcolo delle addizionali? Bisogna consultare la busta paga di dicembre 2015 con il conguaglio fiscale di fine anno per rendersi conto di quanto si pagherà come addizionali regionali e comunali durante l’anno 2016. Il calcolo delle addizionali è basato su delle aliquote stabilite dagli enti locali.

Il sistema di pagamento delle addizionali prevede che esse vengano addebitate nei primi 11 mesi dell’anno. L'addizionale comunale viene pagata in due fasi: acconto (con 9 rate nell'anno di riferimento, quindi a partire da marzo 2016 e fino a dicembre 2016 si paga l’acconto delle addizionali comunali 2016) e saldo (con 10 rate da pagare l'anno successivo, quindi a partire da gennaio 2016 si paga il saldo addizionale comunale 2015). L'addizionale regionale si recupera con 9 rate nell'anno successivo a quello di riferimento, quindi da gennaio 2016 fino a settembre 2016.

5 – Ferie, permessi e assegno per il nucleo familiare

Generalmente nella parte finale del cedolino ci sono i progressivi relativi alle ferie, ai permessi residui e alle ex festività residue. Il lavoratore potrà controllare, facendo un confronto con la busta paga di dicembre, l’aumento progressivo delle ore o giorni di ferie e permessi maturati, al netto di quelli goduti o retribuiti. E’ infatti prassi in molte aziende retribuire nella mensilità di dicembre, ma a volte anche nella mensilità di gennaio, le ore di permessi non goduti l’anno precedente che per effetto di un articolo del CCNL sono da retribuire. In questo caso il lavoratore potrà ricevere nella parte centrale del cedolino i permessi non goduti retribuiti, che saranno quindi poi scalati dal progressivo delle ore di permessi ancora da godere.

Con la prima mensilità dell’anno, quindi nella busta paga di gennaio 2016, ripartono anche i progressivi delle ferie. Quindi il lavoratore si troverà indicate in busta paga le giornate di ferie anno precedente ancora da godere e le giornate di ferie maturate nell’anno, ossia nel 2016. Nella maggior parte dei casi spettano 26 giorni di ferie all’anno, quindi nel mese di gennaio 2016 il lavoratore ha maturato 2,16667 giornate di ferie (pari a 26 diviso 12 mesi) in più.

Per quanto riguarda coloro che hanno diritto all’assegno per il nucleo familiare, infine, va detto che spetta lo stesso importo di ANF percepito nel mese di dicembre 2015, in quanto gli assegni familiari non cambiano dal 1 gennaio di ogni anno, ma cambiano da 1 luglio 2016 in poi. Per maggiori informazioni è possibile consultare le tabelle ANF 2015-2016.

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