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Busta paga di febbraio 2016 più bassa? Ecco 5 cose da sapere

Il mese di febbraio 2016 è di 29 giorni, essendo un anno bisestile. I lavoratori potrebbero aver notato una busta paga di febbraio più bassa come netto in tasca o come stipendio lordo. Vediamo tra retribuzione e ore di lavoro, detrazioni fiscali, tasse e Irpef, tra bonus di 80 euro di Renzi, addizionali comunali e regionali, cosa cambia e quanto spetta come assegni familiari, ferie, permessi ed ex festività.
A cura di Antonio Barbato
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I lavoratori dipendenti hanno ricevuto in questi giorni la busta paga di febbraio 2016. Si tratta di una busta paga calcolata per un mese particolare, perché i giorni di calendario sono 29 e non 30 o 31 come negli altri mesi. In realtà, questo è un anno particolare anche perché essendo bisestile a febbraio 2016 c’è stato un giorno in più, il 29 febbraio, tra l’altro lavorativo.

Cosa succede alla retribuzione percepita dai lavoratori? La busta paga di febbraio è più bassa? Dopo aver analizzato 5 cose da sapere sulla busta paga di gennaio 2016, e come viene gestito il conguaglio fiscale nella busta paga di dicembre, vediamo quindi ulteriori 5 cose da sapere sulla busta paga di febbraio di quest’anno.

1 – La busta paga di febbraio è più bassa

La prima cosa da segnalare, o meglio la prima domanda alla quale rispondere è se la busta paga di febbraio 2016 è più bassa, ossia se i lavoratori percepiscono nel mese di febbraio uno stipendio netto in tasca inferiore a quello degli altri mesi, che sono di 30 o 31 giorni, rispetto a febbraio che generalmente è di 28 giorni, ma che quest’anno è di 29 giorni. Come detto abbiamo avuto un giorno lavorativo in più quest’anno, in quanto lunedì 29 febbraio è stato un giorno feriale e lavorativo.

La risposta è che la retribuzione degli operai cala (o potrebbe calare), quella degli impiegati no: Nel calcolo dello stipendio di febbraio, infatti, bisogna distinguere tra lavoratori con paga mensilizzata a giorni (ossia impiegati) e lavoratori con la paga mensilizzata ad ore (ossia operai).

Gli impiegati anche nel mese di febbraio sono pagati in maniera fissa, per 26 o 30 giorni lavorati (appunto busta paga mensilizzata a giorni), e la loro retribuzione è pari alle retribuzioni fisse e continuative indicate nella parte alta del cedolino. Quali sono queste retribuzioni? Si tratta della paga base o stipendio minimo tabellare, l’indennità di contingenza, l’eventuale E.D.R. o terzo elemento, il superminimo assorbibile, gli scatti di anzianità, ecc.

Il totale di queste voci, generalmente indicato come “totale retribuzioni” nella busta paga, rappresenta, in generale, lo stipendio lordo che ogni mese percepisce un impiegato. Questa cifra viene pagata agli impiegati in misura piena anche se il mese di febbraio è di “soli” 28 o 29 giorni.

Per i lavoratori part-time il diritto a tali retribuzioni resta uguale, anche se nel loro caso avranno la paga calcolata in base all’orario ridotto (un part-time al 50% con 20 ore settimanali su 40 lavorate, avrà gli elementi fissi calcolati come sopra nella parte alta del cedolino, ma effettivamente erogati al 50% nel corpo centrale della busta paga stessa).

Per gli operai invece la retribuzione è mensilizzata ad ore, ossia calcolata ad ore lavorate e non in maniera fissa. Quindi nel loro caso, siccome nel mese di febbraio c’è stato un minor numero di ore lavorative, visto che il mese è di 29 e non 30 o 31 giorni, lo stipendio netto dovrebbe risultare inferiore a quello di gennaio.

Gli operai che hanno lavorato dal lunedì al venerdì a tempo pieno, cioè per 40 ore settimanali, avranno probabilmente ricevuto 168 ore di lavoro pagate, visto che nel mese di febbraio 2016, compreso il giorno 29, ci sono stati 21 giorni lavorativi dal lunedì al venerdì. Il calcolo è lo stesso anche per gli operai impiegati in turni avvicendati o turni che prevedono il lavoro di sabato o domenicale. Dovrebbero trovarsi un numero di ore pagate in meno rispetto agli altri mesi.

2 – Le detrazioni fiscali sono inferiori e si pagano più "tasse"

La seconda cosa da segnalare è che il mese di febbraio di 28 o 29 giorni incide anche sulle detrazioni fiscali per lavoro dipendente e quindi, di conseguenza, sulle trattenute in busta paga di febbraio.

Questo può essere un altro motivo per il quale al lavoratore può risultare una busta paga di febbraio più bassa come netto in tasca percepito. E questo vale sia per gli operai che per gli impiegati.

La risposta ai dubbi dei lavoratori sull’effettiva correttezza della busta paga (qui invece sono segnalati tutti i possibili  errori in busta paga: come fare), sta proprio nel meccanismo di calcolo delle detrazioni fiscali per lavoro dipendente, che è legata al numero di giorni di detrazioni spettanti nel mese (a febbraio 2016 sono 29 giorni, mentre a gennaio erano 31 ad esempio).

L’ulteriore particolarità è che la detrazione per lavoro dipendente 2016 viene calcolata anche nell’anno bisestile sulla base di 365 giorni e non 366. Quindi la detrazione viene calcolata su 28 giorni e non 29, sempre in base al reddito imponibile Irpef.

In ogni caso due giorni di detrazioni per lavoro dipendente in meno fanno scendere l’importo della detrazione per lavoro dipendente che il lavoratore trova generalmente indicata nella parte bassa del cedolino.

La logica conseguenza, dando uno sguardo alla parte centrale o bassa del cedolino paga, dove si tra l’imposta Irpef lorda calcolata e le detrazioni spettanti, è che l’imposta netta, ossia quanto paga il lavoratore come Irpef per quel mese, dovrebbe essere superiore al solito. Il lavoratore potrebbe pagare quindi, nella busta paga di febbraio 2016, un Irpef più alta.

Nessuna variazione, legata al mese di febbraio 2016, invece, per il calcolo delle detrazioni per coniuge, figli e altri familiari a carico. Per verificare gli importi di tali detrazioni bisogna guardare nelle busta paga accanto alle detrazioni per lavoro dipendente.

3 – Il bonus di 80 euro è di importo inferiore

Duole dirlo, ma oltre allo stipendio lordo più basso, le detrazioni per lavoro dipendente più basse (e quindi le "tasse" leggermente più alte), il lavoratore dovrebbe trovare in busta paga anche l’erogazione di un importo del famoso bonus di 80 euro di Renzi leggermente inferiore a quello percepito a gennaio e comunque inferiore a 80 euro. La misura del Bonus Renzi nel mese di febbraio 2016 infatti cambia così:

Il calcolo del bonus in questo mese, per i lavoratori con un reddito imponibile fiscale fino a 24.000 euro (il proprio reddito lo si può controllare anche nella Certificazione Unica, ex CUD al punto 1 a pagina 1, anche se il reddito di riferimento per il calcolo del bonus Renzi è quello di quest’anno. Per maggiori informazioni, e per togliervi qualsiasi dubbio, ecco la guida sul Bonus Renzi), sarà infatti 960 euro diviso 366 giorni per 29 giorni di febbraio = 76,07 euro.

Nel mese di gennaio, che è di 31 giorni, il lavoratore aveva percepito 81,31 euro. E la stessa cifra sarà percepita a marzo prossimo. Qualche datore di lavoro potrebbe calcolare l’importo del bonus in questo modo: 960 euro diviso 365 per 28 giorni = 73,64 euro.

In ogni caso, la sostanza non cambia: per il mese di febbraio 2016 si percepirà di meno di 80 euro, ma i lavoratori a fine anno percepiranno sempre 960 euro totali (sempre che il reddito non superi i 24.000 euro come imponibile fiscale), quindi nessun allarme.

Se nella busta paga di febbraio, così come quella di gennaio, il datore di lavoro vi ha erogato sempre 80 euro, nessun allarme: percepirete 960 euro annui come previsto, anche se il meccanismo di erogazione adottato dal datore di lavoro non è tecnicamente corretto.

4 – Le addizionali non cambiano

Per quanto riguarda le addizionali regionali e comunali addebitate in busta paga (generalmente si trovano le cifre nella parte centrale del cedolino), invece la circostanza che il mese di febbraio 2016 è di un numero di giorni inferiore agli altri mesi non modifica l’addebito degli importi delle addizionali.

Nel mese di febbraio 2016, il lavoratore troverà addebitato la seconda rata della addizionali regionali e comunali, due rate con saldo del 2015. Dal prossimo mese di marzo 2016 ci sarà anche l’addebito dell’acconto delle addizionali comunali. Per controllare il calcolo delle addizionali bisogna consultare la busta paga di dicembre 2015 contenente il conguaglio fiscale di fine anno calcolato dal datore di lavoro nella sua qualità di sostituto d’imposta. Vi ricordiamo che anche nelle busta paga di febbraio può esserci un conguaglio fiscale, in quanto c’è tempo fino al 28 febbraio per effettuare tali operazioni.

5 – Importo assegni familiari, ferie e permessi

L’ultima cosa da notare sulla busta paga di febbraio è che l’importo degli assegni per il nucleo familiare, nonché la maturazione dei ratei mensili delle ferie, dei permessi e delle ex festività maturate nel 2016 non cambia.

Per quanto riguarda gli assegni familiari, i famosi ANF, chi ha figli fino a 18 anni e coniuge, può richiedere ogni anno ed ottenere gli assegni per il nucleo familiare. L’importo in busta paga è lo stesso di  di gennaio 2016, nonostante febbraio 2016 sia di 29 giorni, in quanto l’importo degli ANF dipende dalle tabelle ANF 2015-2016, che sono calcolati in base alla composizione del nucleo familiare ed al reddito dell’anno precedente (anno 2014), e sarà valido fino a giugno 2016. Dal 1 luglio 2016 invece scattano le nuove tabelle ANF, basate sul reddito dell’anno precedente (anno 2015).

Per quanto riguarda la maturazione delle ferie e dei permessi, ivi compreso le ex festività 2016, il lavoratore non dovrebbe trovare differenze rispetto a gennaio. I ratei sono indicati nella parte bassa del cedolino. Anche se il mese di febbraio è di 29 giorni, aumenterà di un normale rateo mensile: Per chi ha 26 giorni di ferie all’anno, le ferie aumenteranno di 2,16 giorni rispetto a gennaio. Per quanto riguarda i permessi e le ex festività (che sono generalmente 32 ore pagate), il rateo aumenterà sempre di un dodicesimo dell’ammontare dei permessi spettanti secondo il proprio CCNL.

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