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Gli incentivi alle assunzioni per il 2014 sui quali punta il Governo Renzi

Ecco tutti gli incentivi alle assunzioni sui quali punta il Governo: dai giovani alle donne, dai lavoratori svantaggiati, over 50 anni o disoccupati di lunga durata, a quelli in cassa integrazione guadagni o mobilità, vediamo tutte le agevolazioni per le assunzioni o trasformazioni con contratto a tempo indeterminato o a termine o apprendistato. E le iniziative come Garanzia Giovani o Microcredito per favorire l’imprenditoria giovanile o femminile.
A cura di Antonio Barbato
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La politica del lavoro in Italia viene attuata attraverso misure atte a concedere degli incentivi alle imprese sulle assunzioni di lavoratori che si trovano in determinate condizioni di età o lavorative (giovani, donne, disoccupati, lavoratori svantaggiati, in cassa integrazione, in mobilità, ecc.). I benefici concessi sono spesso di natura contributiva, ossia una riduzione dei contributi da versare all’Inps, ma ci sono anche delle agevolazioni fiscali e delle misure destinate a favorire la creazione di nuove imprese, quindi iniziative di lavoro autonomo e imprenditoriale.

I destinatari degli incentivi alle assunzioni sono i datori di lavoro, nel senso che i benefici incidono riducendo il costo del lavoro che viene sostenuto per garantire uno stipendio netto al lavoratore. In alcuni casi le agevolazioni sono di natura fiscale.

I lavoratori beneficiari delle assunzioni agevolate sono le categorie più deboli ossia i giovani, le donne, i lavoratori over 50 anni, i lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, i lavoratori svantaggiati, ed in generale i lavoratori disoccupati di lunga durata o i lavoratori svantaggiati. Vediamo una panoramica sugli incentivi alle assunzioni sui quali punta il Governo per favorire il rilancio occupazionale ed il mercato del lavoro, in base a queste categorie.

SOMMARIO:
Giovani
Donne
Lavoratori over 50 anni
Lavoratori in Aspi
Lavoratori in cassa integrazione e mobilità

Incentivi per i giovani

Una delle categorie sulle quali si concentrano gli incentivi alle assunzioni sono i giovani. Per molti benefici sono da considerarsi come giovani tutti coloro che hanno un’età inferiore ai 30 anni.

Bonus Assunzione Giovani. Tra gli incentivi che il Governo ha previsto per le imprese o i datori di lavoro che assumono dei giovani c’è l’incentivo assunzione giovani under 30: fino a 650 euro al mese. Si tratta di una misura prevista dal Decreto Legge n. 76 del 2013, meglio conosciuto come Decreto Lavoro.

L’azienda che assume con contratto (o trasformano il contratto) a tempo indeterminato ragazzi di età compresa tra i 18 e i 29 anni può ricevere un incentivo pari ad un terzo della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali e non può comunque superare l'importo di 650 € per lavoratore. La durata della fruizione del beneficio è pari a 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato,  e per un periodo di 12 mesi per le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti già in essere.

E’ necessario che i giovani soddisfino almeno uno dei seguenti requisiti:

  • siano lavoratori privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • non abbiano conseguito un diploma di scuola superiore o professionale;
  • vivano da soli con almeno una persona a carico.

L’azienda deve avere il DURC positivo, ossia la regolarità contributiva, nonché non rientrare nei casi di esclusione da qualsiasi incentivo. Per questo particolare incentivo inoltre c’è il requisito dell’incremento occupazionale netto.

Il nuovo contratto di apprendistato. Si tratta della tipologia contrattuale sulla quale il Governo punta per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Nel 2011 è stato approvato il Testo Unico con il Decreto Legislativo n. 167 del 2011, poi con la riforma Fornero, la legge n. 92 del 2012 è proseguito l’iter atto a rilanciare la scelta dei datori di lavoro verso il contratto di apprendistato. Il Governo Renzi con il Jobs Act ha introdotto ulteriori modifiche importanti.

Il contratto di apprendistato può essere attivato da tutti i datori di lavoro di imprese private appartenenti a qualsiasi settore di attività ed è rivolto a giovani di età compresa tra 15 e 30 anni non compiuti. Le forme di apprendistato sono le seguenti: apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, apprendistato di alta formazione e ricerca, ex D.Lgs n. 167/2011.

L'inserimento in azienda tramite apprendistato è sostenuto da notevoli incentivi economici (come la contribuzione agevolata pari al 10% della retribuzione o la deducibilità delle spese e dei contributi dalla base imponibile Irap) e normativi (come la possibilità di un sotto inquadramento o l'esclusione degli apprendisti dal computo dei dipendenti a determinati fini di leggi). I benefici sono concessi per qualsiasi forma di apprendistato.

Con la legge n. 78 del 2014, ossia il Jobs Act, ci sono stati anche degli interventi per alleggerire gli adempimenti in materia di apprendistato, semplificando l’obbligo di previsione del piano formativo individuale scritto (PFI), che può essere redatto in forma sintetica e menzionato all'interno del contratto di apprendistato, contestualmente all’assunzione. Un importante intervento è anche sull’obbligo di stabilizzazione del 20% degli apprendisti presenti in azienda, che ora è previsto soltanto per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti. Qualora l’imprenditore non si rispetti tale obbligo, l’imprenditore non può assumere altri apprendisti.

All’apprendista è riconosciuta una retribuzione che tenga conto delle ore di lavoro effettivamente prestate, nonché delle ore di formazione, almeno nella misura del 35% del monte ore complessivo.

Garanzia Giovani. Se negli altri casi si tratta di un incentivo già avviato ed a carattere nazionale, nel caso del Piano nazionale denominato “Garanzia Giovani” si tratta di un programma europeo che combatte la crisi dell’occupazione giovanile. La Garanzia Giovani è partita dal 1 maggio 2014 e segue le direttive europee in materia di Youth Guarantee. L’iniziativa, che per ora ha carattere programmatico più che esecutivo, è rivolta ai giovani tra i 15 ed i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in nessun percorso formativo. Si tratta dei Neet, ossia i Not in Education, Employment or Training.

È possibile aderire all’iniziativa sino al 31 dicembre 2015 attraverso il nuovo sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it, i portali regionali o direttamente al Centro per l’Impiego. I giovani sono quindi invitati a registrarsi a questo nuovo programma per il rilancio dell’occupazione degli under 30 anni.

L’Italia ha ottenuto un finanziamento di 1,5 miliardi di euro. L’iniziativa prevede l’inserimento dei giovani registrati in un programma di formazione, inserimento nel mondo del lavoro, con tanto di incentivi alle imprese che li assumono che vanno da 1.500 a 6.000 euro. Per maggiori informazioni vediamo Garanzia Giovani 2014.

Incentivi assunzione delle donne

Al fine di promuovere l'occupazione femminile e per incentivare la creazione di rapporti di lavoro stabili, alcuni interventi riguardano le donne, indipendentemente dalla loro età, soprattutto quelle che sono prive di un posto di lavoro da almeno 24 mesi, o anche 6 mesi nel Mezzogiorno.

Incentivi per assunzione con contratto a termine o a tempo indeterminato di donne prive di impiego da almeno 24 mesi. Si tratta di un incentivo introdotto dalla Legge n. 92 del 2012, la riforma Fornero. Questo incentivo spetta alle aziende che assumono donne di qualunque età, prive di impiego da almeno ventiquattro mesi. Il termine si abbassa a 6 mesi in caso di lavoratrici residenti in aree svantaggiate o se impiegate in una professione o in un settore economico caratterizzati da una accentuata disparità occupazionale di genere. Per maggiori informazioni vediamo l’incentivo per le assunzione delle donne.

L'incentivo consiste in una riduzione contributiva:

  • per le assunzioni a tempo determinato: riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro per la durata di 12 mesi;
  • per le assunzioni a tempo indeterminato: riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro per la durata di 18 mesi.

In caso di trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato, la riduzione dei contributi si prolunga fino al 18° mese dalla data di assunzione. L’Inps ha poi chiarito che tale incentivo spetta anche per le assunzioni con contratto di somministrazione.

Secondo i dati del Ministero del lavoro, l’incentivo per l’assunzione di donne ha già portato 6.500 assunzioni, di cui 4.500 nel Mezzogiorno. In generale, unendo anche le assunzioni di donne grazie agli incentivi per l’occupazione giovanile, le donne che hanno trovato lavoro sono quasi 14.000, secondo i dati comunicati dal Ministero del Lavoro. Per maggiori informazioni sugli aspetti operativi, vediamo i chiarimenti Inps sull’incentivo assunzione delle donne. Le indicazioni operative per usufruirne sono stata dettate dall'INPS con la Circolare n. 111 del 24 luglio 2013.

Ovviamente oltre agli incentivi specificamente dedicati alla donne, le stesse possono accedere anche agli altri incentivi legati all’età o al particolare status di lavoratore in Aspi o disoccupato. In tal senso, come vedremo ci sono gli incentivi per le imprese che assumono disoccupati che fruiscono dell’ex indennità di disoccupazione ora Aspi

Microcredito femminile. Per quanto riguarda invece gli interventi per favorire l’imprenditoria giovanile, quindi non gli incentivi diretti agli imprenditori o datori di lavoro per l’assunzione con contratto subordinato di donne a quel punto lavoratrici dipendenti, ma le misure di Governo per favorire l’iniziativa imprenditoriale delle donne come lavoratrici autonome e imprenditrici, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha sostenuto la campagna istituzionale "Riparti da te! Bella impresa essere donna", organizzata dall'Ente Nazionale per il Microcredito, concepita con l'obiettivo di far conoscere le modalità di accesso ai prestiti agevolati messi a disposizione per creare piccole imprese e dare impulso al lavoro autonomo. Per maggiori informazioni vediamo il microcredito donna: l’autoimpresa al femminile.

Le donne hanno un problema accesso al credito, rispetto agli uomini, e spesso sono ancora penalizzate da tassi d'interesse più alti, importi inferiori accordati e, soprattutto, dalla richiesta di maggiori garanzie. Questo intervento aiuta a superare tali problemi garantendo un’opportunità importante al mondo femminile con prestiti agevolati.

In Italia, il microcredito è disciplinato dagli articoli 111 e 113 del Testo Unico Bancario (TUB), che prevede l'accesso al microcredito d'impresa o di lavoro autonomo per favorire l'avvio o l'esercizio di attività da parte di persone fisiche, società di persone, s.r.l. semplificate, associazioni o società cooperative.

Lavoratori over 50 anni

Un’altra categoria sulla quale negli ultimi anni sono aumentate le attenzioni del Governo è quella dei lavoratori con un’età superiore a 50 anni. Nel momento di crisi occupazionale del paese, uno dei problemi più difficili da gestire è la perdita del posto di lavoro di lavoratori con un’età avanzata, vicini all’età pensionabile (che nel frattempo, bisogna dirlo, dal Governo stesso è stata aumentata in maniera importante con la riforma pensioni).

Incentivi assunzioni over 50 anni. A parziale copertura dell’emergenza occupazionale (e pensionistica) di questi lavoratori, con la riforma Fornero, con l’art. 4 della Legge n. 92 del 2012, sono stati previsti degli incentivi per tutti i datori di lavoro privati per l'assunzione di lavoratori di età pari o superiore a 50 anni, disoccupati da oltre 12 mesi, con contratto di di lavoro a tempo determinato, anche in somministrazione, o a tempo indeterminato. Ed anche per le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato. I benefici contributivi riguardano:

  • le assunzioni a tempo determinato (riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro per la durata di 12 mesi);
  • le assunzioni a tempo indeterminato (riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro per la durata di 18 mesi).

In caso di trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato, la riduzione dei contributi si prolunga fino al 18° mese dalla data di assunzione. E ci sono alcuni casi di esclusione dal beneficio. Per maggiori informazioni vediamo gli incentivi sulle assunzioni di lavoratori over 50 anni.

Lavoratori che percepiscono l’indennità di disoccupazione ASpI

L’indennità di disoccupazione, con requisiti ordinari e ridotti, dal 2013 è stata sostituita dall’Aspi e dalla Mini Aspi. Questo importante cambiamento delle regole in materia di prestazioni a sostegno del reddito dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro (sia con licenziamento che dimissione), ha portato il Governo ad aggiungere un’ulteriore incentivo riguardante l’assunzione dei lavoratori in stato disoccupazione percettori dell’indennità Aspi da parte dell’Inps.

Incentivo assunzione lavoratori disoccupati in Aspi. Questo incentivo è stato rivisitato dal Decreto Legge n. 76 del 2013. Si tratta di uno sgravio contributivo riconosciuto dall’Inps per i datori di lavoro che favoriscono la ricollocazione dei lavoratori che fruiscono dell'ASpI, l'Assicurazione sociale per l'impiego, che dal 2013 ha sostituito la vecchia indennità di disoccupazione. Sulle assunzioni a tempo pieno e indeterminato di lavoratori in Aspi, indipendentemente dall'età del lavoratore stesso, al datore di lavoro è riconosciuto, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, un contributo mensile pari al 50% dell'indennità mensile residua. Il beneficio non spetta se il lavoratore è stato licenziato, nei sei mesi precedenti, dalla stessa azienda o da altra che presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli dell'impresa che assume. Per maggiori informazioni vediamo l’incentivo per l’assunzione di lavoratori in Aspi.

Incentivi assunzione della legge 407/90. Oltre ai lavoratori che percepiscono l’indennità di disoccupazione Aspi, e che quindi hanno recentemente perso il posto di lavoro, uno degli incentivi sulle assunzioni più importanti è quello della legge n. 407 del 1990. E’ stato, ed è, largamente utilizzato in Italia (nel Mezzogiorno soprattutto) in quanto garantisce un triennio di riduzione al 50% o 100% dei contributi da versare (quota a carico del datore di lavoro) per le assunzioni di lavoratori disoccupati (iscritti al Centro per l’Impiego) da almeno 24 mesi.

Lavoratori in cassa integrazione e mobilità

Nell’ordinamento italiano ci sono anche altri incentivi che riguardano situazioni specifiche in cui si trovano i lavoratori. Alcuni di questi incentivi riguardano i lavoratori in cassa integrazione guadagni.

Per i lavoratori in CIGS ci sono gli incentivi per l’assunzione di  lavoratori in CIGS da almeno 3 mesi e di dipendenti di aziende beneficiarie di CIGS da almeno 6 mesi. In questo caso la contribuzione a carico del datore di lavoro è pari a quella prevista in via ordinaria per gli apprendisti (10% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali) per 12 mesi. Dall’agevolazione è esclusa la quota a carico del lavoratore che è dovuta per intero come per la generalità dei dipendenti. Oltre ai benefici di tipo contributivo, consistente nella riduzione dell’aliquota da versare mensilmente, c’è anche un beneficio economico, ossia un contributo mensile pari al 50% dell’indennità di mobilità che sarebbe spettata al lavoratore per un periodo pari a 9 mesi per lavoratori fino a 50 anni, 21 mesi per i lavoratori con più di 50 anni e 33 mesi per i lavoratori con più di 50 anni e residenti nel Mezzogiorno e nelle aree ad alto tasso di disoccupazione.

Per i lavoratori in mobilità ci sono gli incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato (o a tempo determinato ) di lavoratori in mobilità indennizzata. In caso di assunzione a tempo indeterminato di un lavoratore in mobilità il beneficio contributivo riconosciuto dall’Inps al datore di lavoro consiste una contribuzione a carico del datore di lavoro pari a quella prevista in via ordinaria per gli apprendisti (10%) per la durata di 18 mesi. Dall’agevolazione è esclusa la quota a carico del lavoratore che è dovuta per intero. Inoltre spetta un contributo mensile pari al 50% dell’indennità di mobilità spettante e non goduta dal lavoratore per un periodo pari a 12 mesi per lavoratori fino a 50 anni, 24 mesi per i lavoratori con più di 50 anni, 36 mesi per i lavoratori con più di 50 anni e residenti nel Mezzogiorno.

Nel caso di assunzione a tempo determinato la riduzione contributiva ha una durata di 12 mesi. In caso di trasformazione del contratto a termine in rapporto a tempo pieno e indeterminato, ai datori di lavoro viene concesso un contributo mensile pari al 50% della indennità di mobilità che sarebbe stata corrisposta al lavoratore per un periodo pari sempre a 12 mesi per lavoratori fino a 50 anni, 24 mesi per i lavoratori con più di 50 anni e 36 mesi per i lavoratori con più di 50 anni e residenti nel Mezzogiorno.

Gli incentivi a favore dei datori di lavoro per l’assunzione con contratto di apprendistato di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità. In questo caso il beneficio contributivo è il versamento di una contribuzione a carico del datore di lavoro pari al 10% per un periodo di 18 mesi. Come benefici economici il datore di lavoro ha la possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto alla categoria spettante. Inoltre anche in questo caso c’è un contributo mensile pari al 50% dell’indennità di mobilità (ove spettante) che sarebbe stata corrisposta al lavoratore per un periodo pari a 12 mesi per lavoratori fino a 50 anni, 24 mesi per lavoratori con più di 50 anni, 36 mesi per lavoratori con più di 50 anni e residenti nel Mezzogiorno.

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