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Quota 100 cosa è: nuovi requisiti per pensione anticipata rispetto alla Fornero

Il Governo Conte – Di Maio – Salvini ha annunciato quota 100 per tutti per l’accesso alla pensione. Si tratta di un sistema, simile all’ex pensione di anzianità (in vigore fino al 2011), con accesso alla pensione con quota 100 con una combinazione di età anagrafica minima di 64 anni e probabilmente almeno 35 anni di contributi. Annunciato dai 5 stelle nelle ultimissime anche il requisito per la pensione anticipata con 41 anni di contributi (oggi oltre 43 anni) e il rilancio dell’opzione donna a 57-58 anni di età con sistema interamente contributivo. Vediamo quota 100 cosa è, come funziona, come cambiano i requisiti di pensione con la revisione della Legge Fornero e quali sono le coperture finanziarie.
A cura di Antonio Barbato
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Il Governo Conte, guidato da Di Maio e Salvini, ha annunciato che una delle prime misure che introdurrà sarà la Quota 100 di pensione. Molti italiani dopo questi annunci, alle prese con anni di depressione post Riforma Fornero, si chiedono la quota 100 come funziona, quali sono le ultimissime annunciate da Di Maio e Salvini, perché hanno bisogno di informarsi su quali sono e quali saranno i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata, alla pensione di vecchiaia e se è vero che tornerà il sistema delle quote della pensione di anzianità abrogata dalla Riforma Fornero.

La risposta è positiva. Gli annunci di Governo portano:

  • all’introduzione della quota 100 come mix di età e contributi (ex pensione di anzianità),
  • all’introduzione della pensione anticipata a 41 anni di contributi,
  • nonché al ritorno dell’opzione donna con la conferma delle misure in favore dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti.

Per capire se le notizie sono confortanti occorre dare uno sguardo al contratto di Governo Di Maio e Salvini, nonché ai requisiti attuali e futuri per l’accesso alla pensione dei dipendenti pubblici e privati nonché dei lavoratori autonomi. Vediamo tutto.

Pensioni: nel contratto di Governo stop Legge Fornero

Nel contratto di Governo il Movimento 5 stelle e Salvini hanno annunciato al punto 17 quanto segue:

 

Abolizione squilibri riforma pensioni Fornero con 5 miliardi annui. Il primo annuncio è il seguente: “Occorre provvedere all’abolizione degli squilibri del sistema previdenziale introdotti dalla riforma delle pensioni cd. “Fornero”, stanziando 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse".

Quota 100 per la pensione di anzianità e pensione anticipata a 41 anni per tutti. Una volta annunciata la revisione del sistema pensioni della Riforma Fornero nel contratto di Governo M5S-Salvini vengono annunciate le misure sostitutive: “Daremo fin da subito la possibilità di uscire dal lavoro quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva, tenuto altresì conto dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti".

Proroga opzione donna. L’annuncio al punto 17 del contratto di Governo conclude gli interventi sulle pensioni in questo modo: “Inoltre è necessario riordinare il sistema del welfare prevedendo la separazione tra previdenza e assistenza.
Prorogheremo la misura sperimentale “opzione donna” che permette alle lavoratrici con 57-58 anni e 35 anni di contributi di andare in quiescenza subito, optando in toto per il regime contributivo. Prorogheremo tale misura sperimentale, utilizzando le risorse disponibili”.

Ora vediamo le differenze della quota 100, pensione anticipata con 41 anni di contributi, rispetto alla Riforma Fornero e al sistema di pensione in vigore fino al 2011. Vediamo quindi cosa cambia con quota 100, pensione anticipata a 41 anni ed il ritorno dell’opzione donna.

I requisiti per la pensione oggi con la Legge Fornero

La pensione di vecchiaia nel 2018 con il sistema attuale voluto dalla Legge Fornero e dal Governo Monti si raggiunge a 66 anni e 7 mesi nel 2018 ed a 67 anni di età nel 2018 (67 anni e 3 mesi dal 2021), con un minimo di contributi versati pari a 20 anni.

Coloro che vogliono ambire al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata devono accumulare 42 anni e 10 mesi di contributi nel 2018 e dal 2019 dovranno accumulare 43 anni e 3 mesi di contributi versati. E dal 2021 ben 43 anni e 6 mesi.

Chiaramente, con il sistema attuale è molto probabile il raggiungimento dei 67 anni di età per la pensione di vecchiaia, prima di raggiungere i requisiti per la pensione anticipata. Del resto per accumulare quasi 43 anni di contributi anticipando l’età di accesso alla pensione a prima di 67 anni, occorrerebbe aver iniziato a lavorare prima dei 24 anni ed avere una contribuzione nella gestione (FPLD – Fondo pensioni lavoro dipendente) per 43 anni consecutivi appunto.

Un ipotetico lavoratore che ha iniziato a lavorare a 22 anni avrebbe diritto all’accesso alla pensione anticipata nel 2019 con 43 anni e 3 mesi ad oltre 65 anni (con 2 anni di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia che raggiungerebbe a 67 anni e 3 mesi circa).

Se si conta l’età di 65 anni e gli anni di contributi pari a 43 anni, è facile sommare 65 + 43 = quota 108. E’ questa la quota, che è ben oltre quota 100 prevista come drastico correttivo dal Governo Conte guidato da Di Maio e Salvini.

Quota 100 pensione cosa è: i nuovi requisiti di età e di contributi

Luigi Di Maio ha annunciato che una delle prime misure di Governo riguarderà le pensioni e l’introduzione della famosa quota 100.

Quota 100 cosa è. Così come avveniva con la pensione di anzianità, poi abrogata dalla Legge Fornero, l’accesso alla pensione verrà fissato sommando l’età anagrafica minima e il numero di contributi ed al raggiungimento di una determinata quota sommata tra età e contributi. Si tratta di un ritorno ideologico al passato per superare gli effetti della riforma Fornero e non creare nuovi esodati.

Quota 100: requisiti di accesso alla pensione. L’ipotesi di riforma studiata da Di Maio e Salvini dovrebbe introdurre una quota 100 per l’accesso alla pensione, con un mix tra una età anagrafica minima di 64 anni e il conseguente numero di anni di contributi fino al raggiungimento di quota 100.

 

Quindi i probabili requisiti per l’accesso alla pensione con quota 100 sarebbero:

  • 64 anni di età e 36 anni di contributi;
  • 65 anni di età e 35 anni di contributi;
  • 66 anni di età e 34 anni di contributi (se non viene introdotto requisito minimo 35 anni di contributi).

 

Laddove venisse applicato anche il requisito di almeno 35 anni di contributi, occorrerebbero almeno 65 anni di età per l’accesso alla pensione anticipata, in quanto per raggiungere quota 100 occorrerebbero almeno 35 anni di contributi e quindi, di conseguenza, sommando, una età di 65 anni minimo.

Rispetto agli attuali requisiti di accesso alla pensione anticipata con almeno 43 anni di contributi, si tratta ovviamente di una drastica riduzione dei requisiti ed in ogni caso un accesso alla pensione anticipata che diventa più raggiungibile per molti italiani. Basterà guardare i requisiti di cui sopra per capire che per ottenere 35 anni di contributi a 64 anni occorrerà aver iniziato a versare contributi previdenziali dai 29 anni in poi. Quindi in una età più congrua con il mondo del lavoro attuale.

Quota 100: copertura finanziaria. Il Governo Conti Salvini Di Maio prevede nel contratto di Governo una spesa complessiva per superare la Legge Fornero pari a 5 miliardi all’anno. Per l’Inps la spesa ammonterebbe a 14-15 miliardi di euro. Per avere maggiore contezza sui dati occorre ovviamente capire quali saranno le misure poi approvate.

La pensione di anzianità fino al 2011 era a quota 96. La pensione di anzianità per il 2011 prevedeva una doppia possibilità per il lavoratore:

  • Maturare nel 2011 quota 96 con età minima di 60 anni e almeno 35 anni di contributi per i lavoratori dipendenti. O maturare quota 97 con età minima di 61 anni e almeno 35 anni di contributi per i lavoratori autonomi (requisito doppio età e contribuzione, cosiddetto sistema delle quote);
  • Maturare nel 2011 un’anzianità contributiva di 40 anni di contributi versati, indipendentemente dall’età (requisito unico di contribuzione).

Ecco come funzionava il sistema pensioni fino al 2011.

Il Governo Conte – Di Maio – Salvini quindi ripoterebbe il sistema delle quote a 100, rispetto a quota 96 del 2011, riducendo a 4 il gap di aumento tra età e contribuzione per l’accesso alla pensione ex di anzianità.

Pensione anticipata con 41 anni di contributi

Anche qui l’intenzione del Governo è quella di ridurre la contribuzione necessaria per l’accesso alla pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica. Se attualmente i requisiti per la pensione anticipata sono pari a 42 anni e 10 mesi nel 2018, 43 anni e 3 mesi dal 2019 e fino al 2020 e 43 anni e 6 mesi dal 2021, il nuovo requisito per la pensione anticipata sarebbe 41 anni di contributi per tutti.

Anche in questo caso si tratterebbe di un ritorno al passato. Dai 40 anni di contributi previsti nel 2011, dopo esser passati ad una riforma Fornero che ha aumentato fino a 43 anni di contributi per la pensione anticipata, si tornerebbe a quota 41 per tutti, con un solo anno in più rispetto ai requisiti in vigore fino al 2011.

 Pensione di vecchiaia: resta a 67 anni e 3 mesi?

L’accesso alla pensione di vecchiaia, con 20 anni di contributi minimi, che è poi la modalità di accesso alla pensione più raggiungibile dopo i forti aumenti dei requisiti della riforma Fornero, non è stato oggetto di dichiarazioni né di annunci. Laddove fosse confermato, per accedere alla pensione in ogni caso sarebbero necessari:

  • 67 anni di età anagrafica nel 2019 e 2020,
  • 67 anni e 3 mesi di età anagrafica nel 2021 e 2022,
  • 67 anni e 4 mesi di età anagrafica nel 2023-2024. E il requisito sale fino ai 68 anni dal 2031.

Torna l’opzione donna: 57-58 anni di età e 35 anni di contributi

Il Governo ha intenzione di rilanciare l’opzione donna, che è la possibilità di accedere alla pensione con 57-58 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi versati. E’ possibile anche che il requisito contributivo venga elevato a 36 o 37 anni.

Per l’opzione donna occorrerà accettare il sistema di calcolo interamente contributivo, quindi rinunciando al sistema misto. Questa misura era stata prevista nelle Leggi di Stabilità 2016 e 2017 ma non è stata prorogata nella Legge di Bilancio 2018. I dati dell’Inps dicono che hanno avuto accesso alla pensione con opzione donna dal 2016 in poi circa 28 mila donne per un onere complessivo di 118 milioni di euro.

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